Messaggi elettorali - Marina Santi

Messaggi elettorati della candidata alla carica di rettrice per il sessennio 2021-2027 - Marina Santi

 

Messaggio del 17 giugno 2021 ore 7.51

Candidata Prof.ssa Marina Santi - messaggio al corpo elettorale

Carissime, Carissimi,

grazie, di cuore. A tutti coloro che ci hanno votato, ai tanti che ci hanno fatto avere il loro sostegno, che ci hanno incoraggiato e che ci hanno accompagnato in questi mesi. E grazie anche a chi ci ha criticato, perché ci ha dato l’occasione di riconoscere punti deboli e migliorarci.

Abbiamo avuto il privilegio di metterci a servizio e conoscere a fondo il nostro Ateneo, la sua ricchezza e la sua creatività. Siamo orgogliosi di far parte di questa comunità così generosa e operosa. 

Abbiamo messo a disposizione della comunità la nostra esperienza, idee e azioni per il futuro del nostro Ateneo, che desideriamo fiorente, generativo e premuroso. Per uno studio che diventi diritto sociale per tutti.

Gli elettori hanno scelto e rispettiamo quindi il loro volere. In questi ultimi giorni abbiamo ricevuto apprezzamenti per le nostre proposte e per la nuova visione di università che le guida e inviti a mantenere il nostro impegno affinché diventino nel tempo patrimonio dell’Università di Padova.

Continueremo ad operare perché il nostro progetto possa essere ancora nutrito e possa influenzare la cultura, le politiche e le pratiche del nostro Ateneo e del sistema universitario nel suo complesso.

Con noi porteremo i volti e i pensieri di tante persone, che poi alla fine sono per tutti la cosa più bella.

Vi auguriamo buona salute e vi salutiamo con cordialità.

Marina Santi e Piero Martin



Messaggio dell' 11 giugno 2021 ore 12

Candidata Prof.ssa Marina Santi - messaggio al corpo elettorale  (Messaggio rivolto a Studentesse, Studenti e Docenti)

Carissime, Carissimi,

eccoci alla fine di un viaggio intenso. Solo pochi mesi fa Piero era impegnato a dirigere il gruppo di fisica di quello che diventerà uno dei principali esperimenti europei e Marina in ASN, a coordinare la sezione di Pedagogia e la specializzazione di altri 500 docenti per le attività di sostegno alla disabilità per le nostre scuole.

Abbiamo avuto il privilegio di conoscere più a fondo la bellezza e la ricchezza del nostro Ateneo e di incontrare tantissime persone. Dobbiamo essere tutti orgogliosi di far parte di una comunità sana che si appresta ad entrare nel suo nono secolo di vita con generosa operosità.

Ci aspettano anni intensi.

La pandemia ha colpito le nostre comunità. Ci interpella una società sempre più divisa e diseguale, dove crescono le povertà, l’educazione non è ancora un diritto sociale, il ruolo della scienza è sempre più marginale. Abbiamo la responsabilità di essere vicini e solidali con le nostre straordinarie risorse.

Con la nostra ricerca, didattica e divulgazione abbiamo il dovere di contribuire a un progresso che non sia più solo fine a sé stesso, ma basato su uno sviluppo complessivo e collettivo.

Declinare la libertà della ricerca contemporaneamente nella ricerca di base – che ha la curiosità come motore – e nella partecipazione a grandi programmi di ricerca competitivi sarà una necessità.

Per tutto ciò non possiamo più basarci sullo status quo, affidarci ad una visione limitata di università che parla di umano come capitale, dove l’eccellenza da caratteristica alta e sostanziale diventa mera retorica, dove si persegue l’efficienza ma si rischia di smarrire i valori profondi di universalità e libertà e la capacità di formare le persone per una vita degna di essere vissuta.

C’è bisogno di un progetto politico concreto e nuovo: per il nostro Ateneo e in generale per l’Università italiana, da portare avanti insieme e che ci permetta di anticipare i tempi, non di subirli.

Vi proponiamo un’università fiorente e generativa.

Un Ateneo fiorente si schiude, uscendo dall’autoreferenzialità dell’eccellenza per generare “eccedenza”, per riportare graduatorie internazionali e bilanci economici a strumenti di sostegno per fini creativi. Una creatività che si esalta con la passione e la fatica della conoscenza e dello studio.

Essere generativi, ovvero fare vera innovazione, significa creare le condizioni perché la creatività si riproduca.  Desideriamo far emergere i valori e le aspirazioni di tutti e di ciascuno con corresponsabilità verso gli esiti comuni, mitigando ogni personalismo e operando per le pari opportunità.

Ricordiamo qui solo alcune azioni che abbiamo proposto (l’elenco completo si trova nel nostro documento programmatico reperibile all’indirizzo http://universitafiorente.it):

  1. Faremo fare un salto di qualità al supporto alla ricerca per liberare il tempo dei nostri ricercatori da incombenze non scientifiche e permettere loro di esprimersi ai massimi livelli in tutte le aree disciplinari. Investiremo su questo, con la formazione di chi è già in servizio e con un piano straordinario di reclutamento di decine di tecnici della ricerca.
    Saremo vicini alla scuola di medicina e costituiremo quel Centro di Ricerca Clinica così cruciale per la valorizzazione dell’eccellenza medica padovana.
  2. Avvieremo piattaforme di ricerca potenti e condivise, con il reclutamento di gestori di alto profilo per mettere a sistema le nostre risorse in vari ambiti disciplinari e ottimizzarne l’uso.
  3. Fin da subito potenzieremo le nostre iniziative per il supporto della ricerca di base, che è cruciale per generare progetti e talenti. Lanceremo la Banca della Ricerca e connesse ad essa iniziative a sportello semplici e fiduciarie, che permettano l’avvio e la sperimentazione rapida di idee nuove. La logica non sarà quella di importare ricerca, ma di generarla. 

Risponderemo alle sfide demografica e delle geopolitiche migratorie con la progettazione universale della nostra offerta formativa e della didattica, per rendere aperto e accessibile tutto a tutti in ogni modo possibile, potenziando l’educazione continua.

  1. La didattica ripartirà dalla centralità della presenza degli studenti a Padova e la valorizzerà con progetti pilota sfruttando al meglio le tecnologie per rafforzare sempre più le lezioni esperienziali, nei laboratori, nelle corsie degli ospedali, nelle cliniche legali, nei musei, nelle biblioteche, negli archivi, nel territorio.
  2. La nostra sfida sarà quella di portare uno dei Teaching Learning Centres/Digital Education Hubs previsti dal PNRR qui a Padova. Un’occasione per creare posti di lavoro e far crescere le opportunità per la nostra università e la nostra città.

Ma saremo anche in mezzo alla comunità in questo momento di difficile ripresa:

  1. Con l’impegno civico come parte caratterizzante dei Corsi di studio, facendo fare esperienza di sostenibilità e solidarietà a studentesse e studenti.
  2. Con una Rete di Scuole Sperimentali Universitarie, per fare ricerca in laboratori vivi di innovazione educativa e sociale. Saremo promotori di buona istruzione e formazione laddove comincia promuovendo un orientamento integrato.
  3. Con gruppi di lavoro e spin-off per dare ristoro scientifico e educativo nel post covid.
  4. Con percorsi e azioni nuove per promuovere l’interscambio di conoscenze tra università, impresa, terzo settore, pubblica amministrazione, a partire dai dottorati innovativi. 

Ci impegniamo ad essere presenti con forza e determinazione dove serve e merita di stare un grande Ateneo come Unipd, attivando diplomazie e rappresentanze autorevoli, portando le nostre idee nelle sedi istituzionali e tavoli decisionali nazionali e internazionali ove le politiche accademiche e di ricerca prendono forma.

Stabiliremo nuove relazioni solide, paritarie e fiduciarie con enti quali la Regione e le amministrazioni locali, in un’ottica di collaborazione, rispetto ed efficienza.

Insieme a voi desideriamo costruire il futuro nella ricerca e nella didattica fondandoci sui nostri valori e essere orgogliosamente esempio e guida nel Paese e nel mondo, riportando al centro il valore delle relazioni, la qualità della vita universitaria, il ben-essere per il ben-diventare individuale e collettivo, investendo sui giovani. 

I grandi progetti non nascono nel solco di quanto è già avviato, ma da visioni radicalmente nuove. La dualità della nostra candidatura è una di queste: l’unità minima del confronto posta al cuore del governo. Ci completiamo: l’entusiasmo e la visione che caratterizzeranno il nostro mandato saranno sempre affiancati da rigore e pragmatismo e da una forte squadra di colleghe e colleghi esperti.

Con la nostra rete di relazioni e capacità gestionali, con l’aiuto di una struttura amministrativa e tecnica di primordine come quella del nostro Ateneo, porteremo a compimento quanto programmato, rendendolo opera di tutte e tutti.

Siamo a un crocevia. Nei prossimi anni l’Università pubblica potrà indirizzarsi verso aspirazioni diverse. Strade che percorreremo forse con le stesse scarpe, lo stesso zaino, gli stessi viveri, ma che porteranno a destinazioni davvero differenti, con altrettanto differenti scenari.

Noi vi chiediamo di sostenerci a fare un pezzo di strada insieme a voi, per continuare a costruire e attualizzare il progetto degli studenti erranti da cui è nata l’Università di Padova e a dare gambe e ali al suo motto: Universa Universis Patavina Libertas

Padova, 11 giugno 2021

Marina Santi e Piero Martin


Candidata Prof.ssa Marina Santi - messaggio al corpo elettorale  (Messaggio rivolto al PTA, CEL e Dirigenti)

Care Colleghe, cari Colleghi,

eccoci alla fine di un viaggio intenso. Solo pochi mesi fa Piero era impegnato a tempo pieno a dirigere il gruppo di fisica di quello che diventerà uno dei principali esperimenti europei e Marina in ASN, a coordinare la sezione di Pedagogia e la specializzazione di altri 500 docenti per le attività di sostegno alla disabilità per le nostre scuole.

Abbiamo avuto il privilegio di conoscere più a fondo la bellezza e la ricchezza del nostro Ateneo e di incontrare tantissime persone. Abbiamo avuto soprattutto la possibilità di confrontarci in modo diretto e costruttivo con Voi, che quotidianamente siete responsabili del prezioso lavoro tecnico e amministrativo della nostra Università: una parte fondamentale della nostra comunità che ha bisogno di una attenzione speciale, di cui abbiamo potuto apprezzare, soprattutto in questo lungo tempo di epidemia, generosità, creatività e responsabilità.

Dobbiamo essere tutti orgogliosi di far parte di una comunità sana che si appresta ad entrare nel suo nono secolo con entusiasmo e operosità.

Ci aspettano anni intensi.

La pandemia ha colpito le nostre comunità. Ci interpella una società sempre più divisa e diseguale, dove crescono le povertà, l’educazione non è ancora un diritto sociale, il ruolo della scienza è sempre più marginale. Abbiamo la responsabilità di essere vicini e solidali con le nostre straordinarie risorse.

Con la nostra ricerca, didattica e divulgazione abbiamo il dovere di contribuire a un progresso che non sia più solo fine a sé stesso, ma basato su uno sviluppo “gentile”.

Per tutto ciò non possiamo più basarci sullo status quo, affidarci ad una visione limitata di università che parla di umano come capitale, dove l’eccellenza da caratteristica alta e sostanziale diventa mera retorica, dove si persegue l’efficienza ma si rischia di smarrire i valori profondi di universalità e libertà e la capacità di formare le persone per una vita degna di essere vissuta.

C’è bisogno di un progetto politico concreto e nuovo: per il nostro Ateneo e in generale per l’Università italiana, da portare avanti insieme e che ci permetta di anticipare i tempi, non di subirli.

Vi proponiamo un’università fiorente e generativa.

Un Ateneo fiorente si schiude, esce dall’autoreferenzialità dell’eccellenza per generare “eccedenza”, per riportare graduatorie internazionali e bilanci economici a mezzi per dei fini creativi.

Essere generativi, ovvero fare vera innovazione, significa creare le condizioni perché la creatività si riproduca.  Desideriamo far emergere il valore e le aspirazioni, di tutti e di ciascuno, con corresponsabilità verso gli esiti comuni e mitigare ogni personalismo.

Ci impegniamo innanzitutto per un metodo di governo partecipativo, che rispetti piani e competenze e che eviti la micro-gestione, ma valorizzi invece al massimo gli obiettivi.

Saremo consapevoli che la soluzione dei problemi può seguire diversi canali: quelli codificati e tracciati all’interno di procedure, ma anche quelli che sfuggono a cicli previsti e che richiedono di far emergere soluzioni e rispondere all’imprevisto anche uscendo dagli schemi.

Lavoreremo per riconoscere e valorizzare quindi nel personale tecnico e amministrativo gli apporti di qualità e la capacità di resilienza, liberandosi da un’ottica esclusivamente basata sulla numerosità.

Il nostro impegno sarà poi orientato a trovare delle soluzioni condivise per valorizzare e incentivare il personale sia economicamente sia  attraverso altri metodi come occasioni di formazione che sviluppino la creatività o bonus in tempo. Da subito il tema dello smart-working dovrà poi essere affrontato insieme affinché diventi vera opportunità per i singoli e per l’istituzione.

Vogliamo far fare un salto di qualità con azioni concrete (l’elenco completo si trova nel nostro documento programmatico reperibile all’indirizzo http://universitafiorente.it), potenziando il supporto alla ricerca per permettere al nostro Ateneo di competere ai massimi livelli in tutte le aree disciplinari. Investiremo su questo, con la formazione di chi è già in servizio e un piano straordinario di reclutamento di decine di tecnici della ricerca. Costituiremo quel Centro di Ricerca Clinica così cruciale per la valorizzazione dell’eccellenza medica padovana e saremo vicini alla nostra scuola di medicina.

Avvieremo piattaforme di ricerca potenti e condivise e fin da subito potenzieremo le nostre iniziative per il supporto della ricerca di base.

Risponderemo alle sfide demografica e delle geopolitiche migratorie con la progettazione universale della nostra offerta formativa e della didattica, potenziando l’educazione continua.

La didattica ripartirà dalla centralità della presenza degli studenti a Padova e la valorizzerà con progetti pilota sfruttando al meglio le tecnologie per rafforzare l’accessibilità agli studi e le lezioni esperienziali, nei laboratori, nelle corsie degli ospedali, nelle cliniche legali, nei musei, nelle biblioteche, negli archivi, nel territorio.

La nostra sfida sarà quella di portare uno dei Teaching Learning Centres/Digital Education Hubs previsti dal PNRR qui a Padova. Un’occasione anche per creare posti di lavoro.

Saremo anche in mezzo alla comunità in questo momento di difficile ripresa:

  1. Con l’impegno civico come parte caratterizzante dei Corsi di studio, per fare esperienza di sostenibilità e solidarietà.
  2. Con una Rete di Scuole Sperimentali Universitarie, per fare ricerca in laboratori vivi di innovazione educativa e sociale.
  3. Con gruppi di lavoro e spin-off per dare ristoro scientifico e educativo nel post covid.
  4. Con percorsi e azioni nuove per promuovere l’interscambio di conoscenze tra università, impresa, terzo settore, pubblica amministrazione, a partire dai dottorati innovativi.

Saremo presenti con forza e determinazione dove serve e dove merita di stare un grande Ateneo come il nostro, attivando diplomazie e rappresentanze autorevoli, portando le nostre idee nelle sedi istituzionali e nei tavoli decisionali nazionali e internazionali ove le politiche accademiche e di ricerca prendono forma. Stabiliremo nuove relazioni solide, paritarie e fiduciarie con enti quali la Regione e le amministrazioni locali, in un’ottica di collaborazione, rispetto e efficienza.

Insieme a voi desideriamo costruire il futuro fondandoci sui nostri valori e essere orgogliosamente esempio e guida nel Paese e nel mondo, riportando al centro il valore delle relazioni, la qualità della vita universitaria, il ben-essere per il ben-diventare individuale e collettivo. 

I grandi progetti non nascono nel solco di quanto è già avviato, ma da visioni radicalmente nuove. La dualità della nostra candidatura è una di queste: l’unità minima del confronto posta al cuore del governo. Ci completiamo: l’entusiasmo e la visione che caratterizzeranno il nostro mandato saranno sempre affiancati da rigore e pragmatismo e da una forte squadra di professionisti.

Con la nostra rete di relazioni e le capacità gestionali, con l’aiuto di una struttura amministrativa e tecnica di primordine come quella del nostro Ateneo, porteremo a compimento quanto programmato, rendendolo opera di tutte e tutti.

Siamo a un crocevia. Nei prossimi anni l’Università pubblica potrà indirizzarsi verso aspirazioni diverse. Strade che percorreremo forse con le stesse scarpe, lo stesso zaino, gli stessi viveri, ma che porteranno a destinazioni davvero differenti, con altrettanto differenti scenari.

Noi vi chiediamo di sostenerci a fare un pezzo di strada insieme a voi, per continuare a costruire e attualizzare il progetto degli studenti erranti da cui è nata l’Università di Padova e a dare gambe e ali al suo motto: Universa Universis Patavina Libertas. 

Padova, 11 giugno 2021 

Marina Santi e Piero Martin


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