Messaggi elettorali - Fabrizio Dughiero

Messaggi elettorati del candidatio alla carica di rettore per il sessennio 2021-2027 - Fabrizio Dughiero

 

Messaggio del 15 giugno 2021 ore 7.05

Candidato prof. Fabrizio Dughiero - messaggio al corpo elettorale

Carissime e carissimi,

nel primo turno la nostra comunità ha dato prova di grande maturità votando in massa per decidere il proprio futuro. Voglio prima di tutto ringraziare ciascuno di voi perché dopo mesi di confronto, dibattito e appassionato scambio di idee, avete, anche in forme diverse, dato due messaggi chiari e inequivocabili: un apprezzamento per la governance uscente e una voglia di cambiamento. Non una voglia di cambiamento indistinta, ma di cambiamento possibile e orientato al futuro, un cambiamento basato sulla competenza e sul rispetto che è stato rappresentato, credo, anche dalla mia candidatura. Per un'Università più aperta, inclusiva, trasparente, democratica. Per un'Università che guardi ai prossimi anni con fiducia, consapevole della propria forza e della propria tradizione, ma votata all'innovazione e all'efficienza.

Prendo atto che l'Ateneo ha chiaramente espresso il proprio orientamento. Per questo ho deciso di ritirarmi da questa competizione e prendere, come saremo chiamati tutti noi elettori, una decisione chiara. Nel rispetto di tutte le posizioni di coloro che mi hanno appoggiato, da mercoledì voterò chi garantirà maggiormente continuità alla mia azione di questi anni e maggior spazio alle idee per cui ho combattuto con il mio programma, che riguardano la grande sfida che l'università deve saper cogliere nel riposizionarsi nella società, in questo tempo di ricostruzione del Paese.

Grazie a tutte e tutti coloro che mi hanno sostenuto, continuiamo a votare per il nostro futuro.

Fabrizio Dughiero



Messaggio del 10 giugno 2021 ore 14

Candidato prof. Fabrizio Dughiero - messaggio al corpo elettorale: "La nostra Università al voto: le scelte necessarie"

Carissime e carissimi,

in questi giorni voteremo per eleggere la Rettrice o il Rettore che guiderà il nostro Ateneo nei prossimi sei anni. Saranno sei anni importanti, forse unici nella secolare storia della nostra Università.

Un cambiamento profondo e radicale ha investito, in questo ultimo anno e mezzo, la vita di ciascuno di noi e della nostra Università. Abbiamo capito che ci si cura insieme, che si è immuni solo se tutti vaccinati: sappiamo tutti oggi che l'immunitas è complementare, non contrapposta, alla communitas. Una communitas che ha urgente bisogno di idee nuove, paradigmi nuovi, orizzonti nuovi, seppur ancorati alla nostra tradizione. Servono visione, ambizione e pragmatismo.

È su questa capacità di interpretare il futuro che tutti noi ci dobbiamo interrogare nel momento in cui ci avviciniamo al voto. Il nostro Ateneo è una grande casa che guarda al bene comune, proprio e della comunità più ampia di cui fa parte.

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"Se fossi a conoscenza di qualcosa che mi fosse utile, ma risultasse pregiudizievole per la mia famiglia, lo scaccerei dalla mia mente – dice Montesquieu in Pensieri diversi - Se conoscessi qualcosa di utile alla mia famiglia, ma non alla mia patria, cercherei di dimenticarlo. Se conoscessi qualcosa di utile alla mia patria, ma dannoso all'Europa, oppure di utile all'Europa e pregiudizievole per il genere umano, lo considererei un delitto".

Questo principio deve essere quello che muove le attività delle nostre giovani ricercatrici e ricercatori, delle nostre studentesse e studenti, di tutto il personale tecnico e amministrativo, delle collaboratrici e collaboratori esperti linguistici e delle nostre colleghe e colleghi docenti.

L'Università deve diventare sempre più un luogo in cui si formano non solo i lavoratori di domani, ma cittadini consapevoli che abitano il mondo. La nostra responsabilità, quella di noi "educatori" e ricercatori, è quindi di condurre le nostre ricerche in piena libertà e con il pensiero rivolto al bene comune, di re-immaginare percorsi educativi in grado di formare individui capaci di altruismo, che sappiano esprimere solidarietà, valorizzare le differenze e difendere il pluralismo, che guardino al mondo del futuro come un bene prezioso da preservare per le prossime generazioni, che pensino all'inclusione sociale come la normalità e quotidianità del loro essere e sentire.

Questa è l'università che vogliamo, una università in ascolto, equa, libera e universale.
Questa è la mia, la nostra, idea di università!
Buon voto a tutte e a tutti

Fabrizio Dughiero 

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