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Comunicazioni

Unipd supporta studenti, studentesse e personale provenienti da paesi a rischio

01.03.2023

Nell’intento di proseguire nelle iniziative di solidarietà verso popolazioni in particolare difficoltà, già attuate negli anni scorsi dall’Università di Padova, e con l’ottica di strutturare gli interventi in maniera più programmatica e meno emergenziale, l’Ateneo ha sviluppato servizi mirati all’accoglienza e supporto, non solo per rifugiati e richiedenti asilo, ma anche per altri soggetti considerati a rischio per situazioni che impediscono la libertà di studio e ricerca nei propri paesi.

In quest’ottica il Consiglio di amministrazione dell’Università di Padova ha deliberato di mettere a disposizione 144.000 euro per il bando “Scholars at Risk 2023”, che assegna fellowship di ricerca a personale docente e di ricerca, studiose e studiosi provenienti da paesi a rischio; ogni fellowship potrà avere durata minima pari a tre mesi, rinnovabili fino a un massimo di dodici mesi.
Vengono messi a disposizione anche 180.000 euro per un bando che assegna un massimo di 22 borse di studio dell’importo di 8.000 euro ciascuna a studentesse e studenti internazionali ammessi a un corso di laurea, laurea magistrale o laurea a ciclo unico per l’a.a.2023/2024 e titolari di un documento che ne certifichi lo status “at risk” in Italia o all’estero, quale, a titolo esemplificativo e non esaustivo, un permesso di soggiorno per protezione internazionale, asilo politico, protezione sussidiaria, motivi umanitari.

Al fine di consolidare l’iniziativa si prevede anche l’attivazione di una campagna di fundraising, anche mediante crowdfunding, che favorisca una raccolta di ulteriori fondi per permettere di ampliare il numero di borse di studio già stanziate su fondi propri dell’Ateneo o alternativamente per generare delle economie per l’Ateneo, andando a sostituire i fondi già stanziati.

«Già negli anni precedenti l’attenzione dell’Ateneo a studenti e personale provenienti da paesi disagiati o teatro di guerre si era esplicitata con borse destinate a persone provenienti dalla Birmania, dall’Afghanistan e dall’Ucraina – spiega Cristina Basso, prorettrice alle Relazioni internazionali -, tanto che si è creato un gruppo di lavoro presieduto dalla sottoscritta e dalla professoressa Monica Fedeli, prorettrice alla Terza missione e ai rapporti con il territorio, nominato "People at risk", che intende facilitare non solo studenti ma anche docenti, ricercatori, personale tecnico amministrativo che, proveniendo da paesi a rischio, intendano esercitare la loro attività per un periodo all’Università di Padova».

L’Università di Padova da sempre ha promosso nelle sue politiche istituzionali quella dell’internazionalizzazione del corpo studentesco favorendo l’attrazione di studentesse e studenti internazionali provenienti da diversi Paesi, mettendo in atto, fin dal 2017, importanti azioni per promuovere la propria offerta didattica all’estero. Nel novero delle attività di promozione dell’Ateneo e della sua offerta, al fine di essere maggiormente attrattivi, rientra a pieno titolo anche la disponibilità di benefici finanziari, essenziali per offrire supporto economico alle studentesse e agli studenti internazionali che scelgono l’Università di Padova come sede per svolgere i propri studi. Non solo, in parallelo, l’Ateneo, fedele al suo motto “Universa universis patavina libertas”, si è fatto promotore di numerose iniziative finalizzate alla protezione di studiose e studiosi e di studentesse e studenti che vivono una situazione di rischio nei Paesi di origine.

In questa direzione vanno le partecipazioni a Scholars at Risk, network internazionale a cui l’Ateneo aderisce dal 2017, e di cui nel 2019 ha fondato la sezione italiana (Scholars at Risk Italy); Unicore (University Corridors for Refugees), progetto promosso da UNHCR (United Nations Higher Commissioner for Refugees) che ha favorito l’accoglienza dall’anno accademico 2020/2021 di studentesse e studenti attualmente titolari di protezione in Paesi target individuati da UNHCR Italia; il bando CRUI “100 borse per rifugiati” che ha permesso dall’anno accademico 2019/2020 di supportare studentesse e studenti titolari di protezione internazionale in Italia; le recenti iniziative a favore di studiosi a rischio (Unipd Rescue Fund) e di studenti afgani (Unipd 4 Afghanistan) e ucraini (Unipd 4 Ukraine), oltre che la creazione di borse di studio a favore di studenti dal Myanmar (Unipd 4 Myanmar), quest’ultima predisposta su sollecitazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.