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Comunicazioni

Dalla quarantena di Wuhan all’Italia: studentessa Unipd discute via Skype la tesi di dottorato

13.02.2020

«L’unica cosa di cui dobbiamo aver paura, è la paura stessa». E Wenfang Cao, dottoranda dell’Università di Padova, ha seguito alla lettera quanto scriveva commentando il messaggio su WeChat del rettore Rosario Rizzuto: mercoledì 12 febbraio ha infatti superato brillantemente la discussione sulla sua tesi di dottorato. Con una particolarità: Wenfang ha affrontato la prova via Skype. Originaria di Wuhan, infatti, era tornata a casa per trascorrere un periodo di vacanza, quando è scoppiata l’emergenza dell’epidemia di Coronavirus. Ma la dottoranda cinese non si è persa d’animo: pur seguendo alla lettera le prescrizioni mediche, molto rigide, per evitare il contagio, è riuscita a completare il suo lavoro e a sostenere con successo la discussione, a distanza, non potendo infatti lasciare il Paese.

«Un segnale di speranza e di forza d’animo. Nonostante la situazione oggettivamente difficile, Wenfang Cao ci dimostra come la conoscenza non abbia limiti, leva per superare ogni ostacolo – afferma il rettore dell’Università di Padova, Rosario Rizzuto –. Nella ricerca c’è la chiave per migliorare il futuro del pianeta: alla nostra dottoranda vanno i complimenti di tutta la grande comunità dell’ateneo patavino. Ribadisco il messaggio che ho voluto mandare a nome dell’Università di Padova al popolo cinese: siamo loro vicini e pronti ad affrontare insieme questa emergenza sanitaria, che in un mondo iper-connesso come il nostro non può che essere globale».

Supervisore della tesi di dottorato di Wenfang Cao è il professore Paolo Tarolli. «Wenfang Cao è stata una dei miei studenti più brillanti, il suo carico di energia, posività, entusiasmo, e soprattutto curiosità lo porterò sempre con me» afferma Tarolli. «Un onore per me averla affiancata in questo cammino di tre anni. Mi ricordo ancora il nostro primo incontro nella giornata di benvenuto dei nuovi studenti di dottorato. Si è avvicinata e mi ha chiesto quali fossero le tematiche di punta della mia ricerca, io gli risposi l’impatto dell’attività dell’uomo sul nostro pianeta e sua quantificazione a scala globale. Lei mi rispose “molto interessante, ho un background diverso dal suo, ho studiato economia, magari potrei arricchire questo argomento offrendo un diverso punto di vista”. E fu così che tutto iniziò, un cammino che ha avuto anche difficoltà e momenti di smarrimento, ma che alla fine si è concluso con il migliore dei risultati».

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Wenfang Cao, 28 anni, studentessa di dottorato con borsa di studio del China Scholarship Council (CSC) presso il Dipartimento Territorio e sistemi agro-forestali (scuola di dottorato Land Environment Resources and Health - LERH) dell’Università degli Studi di Padova, ha discusso la sua tesi di dottorato dal titolo «The quantification of the socio-economic impact on geomorphology». Di fatto Wenfang ha analizzato l’Antropocene, l'epoca geologica attuale, in cui l’ambiente terrestre, nell’insieme delle sue caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche, viene fortemente condizionato su scala sia locale sia globale dagli effetti dell’azione umana.

Nello specifico, la tesi di Wenfang ha trattato la quantificazione dell’impatto dello sviluppo socio-economico, nel corso del tempo, sulla morfologia della Terra a scala regionale e globale mediante l’impiego di big data da remote sensing. Lo scopo è stato dimostrare, su base statistica, come l’attività dell’uomo abbia causato, sin dagli inizi della rivoluzione neolitica, sempre più evidenti (irreversibili?) modifiche territoriali e strutturali al nostro pianeta, a tal punto che ora essa potrebbe essere paragonata all’azione di un agente geologico, un concetto abbastanza rivoluzionario nella comunità scientifica delle geoscienze. Un tema di grande importanza e impatto.