
Ricerca: l'intelligenza artificiale aiuta la scelta per l'impegno delle società benefit
30.09.2024
Mappati per la prima volta, anche tramite il supporto dell’intelligenza artificiale, gli impegni assunti dalle 3.619 "società benefit" italiane (dati 2023) per generare, oltre al profitto, un impatto sociale e ambientale positivo:
● il 32,5% delle finalità di beneficio comune è incentrato sull’impatto verso la comunità locale e il territorio
● impatto ESG, più della metà delle finalità (51,9%) si focalizza su impegni nell’area sociale, seguita da ambiente e governance
● 8 aziende su 10 dimostrano consapevolezza sui temi materiali che influenzano maggiormente le performance di sostenibilità nel proprio settore
Questa la fotografia che emerge dalla parte 2 della Ricerca nazionale sulle "società benefit" 2024 realizzata da: Dipartimento di Scienze economiche e aziendali dell’Università di Padova, NATIVA, Research Department di Intesa Sanpaolo, InfoCamere, Camera di commercio di Brindisi-Taranto e Assobenefit.
Entrando nei dettagli, le categorie delle finalità specifiche di beneficio comune rivelano una forte attenzione alle relazioni con la comunità (28,2%), seguite dal coinvolgimento, dalla diversità e dall’inclusione delle persone (14,7%) e dalla diffusione del modello benefit (10,4%). Completano le prime cinque posizioni la resilienza del modello di business (8,2%) e la progettazione del prodotto e la gestione del suo ciclo di vita (8,2%).
A conferma dell’attaccamento alla comunità e al territorio, raggruppando le finalità secondo l'approccio ESG (Environmental, Social, Governance), si evidenzia una particolare attenzione alle attività che producono un impatto sociale positivo (9.671 finalità, 51,9%), seguite da quelle legate all’ambiente (4.832 finalità, 25,6%) e infine alla governance (4.115 finalità, 22,1%). Come prevedibile, la propensione a prendere impegni verso l'ambiente aumenta nelle aziende dei settori più hard, come la trasformazione delle materie prime, prodotti, infrastrutture e trasporti, in cui gli impatti ambientali sono diretta conseguenza delle scelte ambientali, mentre è minore nelle imprese di servizi.
La mappatura delle finalità di beneficio comune è stata realizzata utilizzando lo standard internazionale Sustainability Accounting Standards Board (SASB), riconosciuto a livello mondiale per la classificazione di questioni ambientali, sociali e di governance più rilevanti relativamente ai rischi finanziari associati in 77 diversi settori. Per ogni settore, lo standard SASB permette di analizzare anche la materialità, ovvero quanto un certo tema influenza le performance di sostenibilità dell’azienda in uno specifico settore.
Tra le "società benefit", circa 8 su 10 (il 78,0%) hanno indicato almeno una finalità specifica di beneficio comune materiale, dimostrando consapevolezza su quali siano i fattori critici globali per aumentare l’impatto nel proprio settore. Il dato aumenta al crescere della dimensione aziendale: 75,5% per le micro aziende rispetto all’87,7% per le grandi, più strutturate. A queste finalità materiali (in media 2 per ogni azienda), le "società benefit" ne aggiungono altre che meglio interpretano la propria specifica vocazione e che ritengono rilevanti per il particolare contesto economico, sociale e ambientale in cui operano.
Il progetto di ricerca è unico nel suo genere. Per la prima volta l’incrocio tra i dati sulle "società benefit" contenuti nel Registro delle imprese e forniti dalla Camera di Commercio di Brindisi - Taranto con il supporto di InfoCamere, ha permesso un’analisi sistematica di tutte le Società Benefit su scala nazionale. Inoltre l’approccio di “intelligenza umana aumentata”, ha integrato strumenti di intelligenza artificiale per la prima fase di assegnazione delle finalità affiancati dalla verifica manuale effettuata da un team di esperti del settore.