
Polo universitario Unipd in carcere: il sostegno economico della Fondazione Cariparo
02.07.2024
All’impegno dell’Università di Padova per la formazione dei detenuti grazie all’istituzione ormai ventennale del Polo universitario in carcere, si unisce il sostegno economico della Fondazione Cariparo che – come già avvenuto negli anni passati – stanzia un finanziamento di 45.000 euro a copertura delle spese relative al materiale per lo studio e altri eventuali supporti per chi avesse necessità.
È nel dicembre 2003 che l'Università degli studi di Padova sottoscrive con il Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia un protocollo d’intesa volto a portare la formazione universitaria in ambito carcerario, promuovendo un'offerta formativa dedicata alle persone in regime di detenzione nell'intero territorio del Triveneto.
Il progetto coinvolge tutti gli istituti di pena per adulti di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Per la sua collocazione territoriale, l’istituto penale “Due Palazzi” di Padova, unica casa di reclusione del Veneto, viene individuata e quindi eletta quale sede principale delle attività accademiche tenute in carcere.
Nel 2013, il progetto, ormai già consolidato in ambiente locale, si arricchisce grazie alla sottoscrizione della Dichiarazione d'intenti che riconosce all’Università di Padova il ruolo di capofila nella condivisione di esperienze di formazione analoghe presenti in tutto il territorio nazionale.
Dal 2003 al 2018 è stata coinvolta nell’iniziativa anche l’sssociazione Gruppo operatori carcerari volontari, che ha gestito alcune attività occupandosi, tra le altre cose, dei tutoraggi, dell'acquisto dei libri e delle strumentazioni informatiche.
«Grazie al sostegno della Fondazione Cariparo possiamo accompagnare i nostri studenti garantendo loro il materiale necessario per tutto il percorso di studio – commenta la prof. Francesca Vianello, delegata dell’Università di Padova al Progetto Università in carcere -. L’attenzione del territorio al Progetto Università in carcere è un incentivo anche dal punto di vista sociale. Sapere che qualcuno all’esterno ti sostiene e crede in te responsabilizza e dà fiducia. Quest’anno sono circa 50 gli studenti in regime di detenzione iscritti a un corso di laurea, cui se ne aggiungono altri 5 in esecuzione penale esterna».
«Portare l’Università in carcere, permettendo ai detenuti di studiare e di laurearsi – afferma Gilberto Muraro, presidente della Fondazione Cariparo – significa offrire un’occasione preziosa di sviluppo umano, che dà loro l’opportunità di utilizzare in modo proficuo il proprio tempo, ponendo le basi per un percorso di integrazione al termine del periodo di detenzione. Sono queste le principali ragioni che portano la Fondazione a sostenere il Polo universitario in carcere, un intervento che risponde pienamente a una delle linee strategiche che orientano la nostra attività filantropica: l’inclusione sociale.»