Comunicazioni

Lettera aperta della Rete delle università per lo sviluppo sostenibile

17.04.2020

Francesca Da Porto (Prorettrice all’edilizia e sicurezza): “Siamo consapevoli che la società nella quale viviamo si caratterizza per condizioni di incertezza, complessità e cambiamento, fenomeni associati alla globalizzazione e alla disuguaglianza, che hanno impatti a carico del benessere di persone, gruppi e comunità. La stessa emergenza attuale ne è l’espressione. Così la nostra voce si è unita a tutta la Rus per dare enfasi alla necessità di agire uniti e al fine di far prevalere idee, traiettorie, strategie, che gettino le loro fondamenta nella sostenibilità, inclusione ed equità.

Condividiamo l’idea che per fronteggiare questa situazione sono necessari studio, ricerca, conoscenza, condivisione della stessa, scambi e rapporti con le migliori forze del territorio, educazione e formazione delle nuove generazioni, sensibilizzazione dei e delle cittadine”.

Laura Nota (Delegata in materia di inclusione e disabilità): “In tutto questo le Università hanno un ruolo significativo, tramite i loro ‘strumenti di azione’, ricerca, formazione e terza missione, hanno il dovere di intervenire per promuovere la costruzione di contesti inclusivi, sostenibili, equi, improntati a giustizia sociale e capaci di lottare contro le disuguaglianze, soprattutto oggi, in tempo di Covid19.

Ed è anche in sintonia con tutto ciò che abbiamo deciso di farci promotori del gruppo di lavoro ‘Inclusione e giustizia sociale’, coordinato dall’Università di Padova, con l’intento di dare il nostro contributo al fronteggiamento delle sfide sociali, di agire come agenti di cambiamento a vantaggio di uno sviluppo sostenibile e inclusivo, di proporre buone pratiche, conoscenze, materiali, a vantaggio di ciò, con un’ottica interdisciplinare e con rinnovata energia”.

 

Lettera aperta della RUS:

Questo momento di grande difficoltà, che ha ormai assunto estensione mondiale, sta palesando la fragilità del modello di sviluppo adottato da anni a livello globale. Allo stesso tempo, è sempre più evidente che per trovare soluzioni a problemi complessi sia necessaria una reale collaborazione di tutte le comunità e istituzioni, ad ogni livello: individuale, locale, nazionale ed internazionale. In tale contesto, ora più che mai, sono fondamentali politiche e azioni in grado di delineare strategie nazionali di ricostruzione sul medio e lungo periodo orientate ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.

La strada da percorrere per uscire dall’emergenza può assumere una duplice prospettiva: da un lato vi è la possibilità di cominciare un percorso virtuoso che metta insieme le istanze economiche del post-emergenza con il progetto del Green Deal Europeo allo scopo di accelerare la transizione verso un modello sostenibile di sviluppo; dall’altro vi è il rischio che per uscire dall’emergenza si lasci eccessiva libertà d’azione, dando addirittura una spinta in senso contrario rispetto allo sviluppo sostenibile. In questo snodo così delicato della storia del Paese e del mondo, la Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS) vuole mettere a disposizione le proprie competenze per promuovere e avviare un percorso virtuoso verso la sostenibilità del Paese.

Oggi più che in passato, le Università hanno il compito, e il dovere, di promuovere una cultura nuova, di essere da modello e da stimolo per i contesti sociali e territoriali, affinché tutti possano comprendere che la sostenibilità non è un "lusso" che coinvolge e impatta su pochi ma che può e deve divenire opportunità per la promozione umana e sociale, veicolo essenziale attraverso il quale possano essere perseguiti e garantiti a tutti diritti, capabilities, inclusione, futuro. Nella consapevolezza che l’attenzione all’emergenza sanitaria non cancella la severa crisi ambientale e sociale globale ma anzi l’aggrava, la RUS considera l’Agenda 2030 una bussola capace di indicare chiaramente la direzione da seguire per una ripresa che permetta di rafforzare la resilienza delle persone, delle comunità e dei territori. Per far fronte all’emergenza e assicurare continuità alla didattica e alle altre attività universitarie, gli Atenei hanno fatto un balzo tecnologico e organizzativo senza precedenti in pochi giorni, fornendo una straordinaria dimostrazione di resilienza e di capacità di trasformazione che sarebbe auspicabile non andassero perdute: gli Atenei devono essere capaci di cambiare e di adattarsi pur mantenendo la loro natura e identità. Questa crisi, infatti, sta insegnando a tutti i componenti della comunità universitaria (docenti, personale tecnico e amministrativo, studenti e studentesse...) come sia necessario andare oltre i rigidi steccati disciplinari per accogliere e valorizzare l’approccio transdisciplinare, in grado di immaginare e porre in essere percorsi educativi, didattici e di ricerca olistici e integrati. Le conoscenze settoriali, da sole, non bastano per decifrare e comprendere la complessità attuale; al contrario, serve un approccio sistemico, che coinvolga e che ponga in dialogo generativo tutti i settori della conoscenza e della società civile (pubblica amministrazione, mondo del lavoro, mondo dell’impresa, terzo settore, istituzioni educative...), con un'attenzione a garantire equilibrio tra i diversi aspetti ambientali, economici e sociali.

Gli obiettivi, le proposte


la Presidente, il Comitato di Coordinamento, i Coordinatori dei Gruppi di Lavoro della Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile