Unipd insignita di un Institutional Award e del Best Poster Award per la partecipazione programma Erasmus Mundus
28.05.2024
Quest’anno ricorre il 20° anniversario del programma Erasmus Mundus, l’iniziativa della Commissione europea che prevede l’erogazione congiunta di master (equivalenti ai corsi di laurea magistrale in Italia) in collaborazione con partner internazionali, concepiti e realizzati congiuntamente da un gruppo di istituti di istruzione superiore. I master congiunti (Joint Master) coinvolgono almeno tre istituti di almeno tre paesi diversi e molteplici partner associati del mondo accademico e non accademico; comprendono periodi di studio, ricerca, tirocinio, preparazione e discussione di una tesi.
L’Università di Padova è stata insignita di un Institutional Award perché rientra tra le 10 istituzioni che partecipa al programma Erasmus Mundus da più tempo e con più ampia partecipazione.
Questa la motivazione del premio: “Per l’eccezionale contributo al successo dell’azione Erasmus Mundus nell’ambito del programma Erasmus+, in quanto una delle poche istituzioni selezionate con la più lunga e ampia partecipazione a questa azione, e come faro d’eccellenza nella realizzazione dei programmi Erasmus Mundus”.
Il premio è stato consegnato dalla Commissione europea ieri, lunedì 27 maggio, al Plaza Hotel di Bruxelles. A ritirarlo è stata Mara Thiene, delegata ai Joint degree e ranking internazionali dell’Università di Padova, che ha preso parte al panel relativo agli impatti istituzionali degli Erasmus Mundus.
«L’Università di Padova partecipa a questo programma fin dal 2004, con 39 corsi di laurea congiunti – commenta Mara Thiene –. Gli Erasmus Mundus hanno generato un impatto estremamente positivo sul nostro Ateneo, in termini di ampliamento delle collaborazioni con atenei stranieri, possibilità di attrarre studenti e studentesse di qualità da tutti i paesi del mondo, adozione di metodologie didattiche innovative, implicazioni sulla reputazione del nostro Ateneo anche nei ranking internazionali e infine un notevole miglioramento dei processi amministrativi e dei servizi offerti alla comunità studentesca. Questo riconoscimento è il frutto di una strategia istituzionale che il nostro Ateneo ha perseguito e sostenuto nel tempo, volta al supporto dell’internazionalizzazione e nello specifico dei corsi di laurea a titolo congiunto». Al momento sono 11 gli Erasmus Mundus Joint Masters attivi all'Università di Padova.
A confermare l’impegno nel programma europeo di mobilità per studio, il Dipartimento di Ingegneria civile, edile e ambientale (ICEA) dell’Ateneo patavino è coordinatore del nuovo master congiunto Erasmus Mundus su Climate Change and Diversity: Sustainable Territorial Development (CCD–STeDe) – Cambiamenti climatici e diversità: sviluppo territoriale sostenibile –, unico Erasmus Mundus coordinato dall’Università di Padova. Si tratta di un corso di laurea magistrale che mira a preparare esperti nell’area dello sviluppo territoriale sostenibile nel contesto del clima e delle emergenze ambientali globali.
Alla conferenza per il 20° anniversario del programma Erasmus Mundus di ieri, l’Università di Padova ha vinto anche un secondo premio: il Master CCD–STeDe si è infatti aggiudicato il Best Poster Award “per il suo modo eccezionale e tangibile di mostrare l’impatto di questo programma di master Erasmus Mundus a più livelli”
«L’Erasmus Mundus CCD-STEDE affonda le sue radici nel 2010, quando si chiamava solo STEDE, poi nel tempo ha accompagnato i cambiamenti – afferma Massimo De Marchi, General Coordinator del Joint Master Programme on Climate Change and Diversity: Sustainable Territorial Development (CCD-STeDe) e docente dell’Università di Padova –. Oggi è un programma in tre continenti e quattro lingue (inglese, spagnolo, francese e portoghese) con cinque università che erogano il titolo: due europee (Padova e Madeira) due africane (Johannesburg e Ouagadougou) e una latinoamericana (Universdidad Andina Simon Bolivar di Quito). Il bello dell’Erasmus Mundus è che non sono semplicemente partnership tra università, ma costruzione di laboratori territoriali in cinque regioni: Europa del sud, Macaronesia, Sahel, Africa australe, Amazzonia andina. Le esperienze di apprendimento e di co-costruzione delle conoscenze avvengono proprio muovendosi tra territori».