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Francesca Tarantello, studentessa Unipd e atleta paralimpica in partenza per Parigi 2024

17.07.2024

Francesca Tarantello, 22 anni, è studentessa di Biologia molecolare all’Università di Padova e ha ottenuto il pass per partecipare il 2 settembre 2024 alle Paralimpiadi grazie ai risultati degli ultimi due anni che l’hanno posta tra le prime 10 atlete al mondo che vengono selezionate per partecipare ai Giochi olimpici.
Francesca è ipovedente dalla nascita ma per sua stessa ammissione non ha mai considerato la sua visione limitata come una vera e propria disabilità o un ostacolo: pratica nuoto dai 6 anni, anche in maniera agonistica dai 12 anni; a 20 anni si avvicina al Triathlon (nuoto/bici/corsa) e la sua passione diventa poi un lavoro.

Oggi 17 luglio la rettrice dell'Università di Padova, Daniela Mapelli, ha incontrato Francesca a Palazzo del Bo. «Un incontro emozionante, nel quale ho potuto fare di persona i complimenti a Francesca Tarantello, e non solo per gli straordinari risultati sportivi. – afferma la rettrice –. Francesca è una studentessa-atleta con una grandissima forza d’animo che sta conciliando, al meglio, il suo percorso universitario con i momenti di studio. Da anni l’ateneo è attento a promuovere e facilitare la doppia carriera: al momento abbiamo 116 studentesse o studenti atleti. Sono molto felice delle belle parole che Francesca ha speso sul nostro ateneo: spero che nei prossimi anni, compatibilmente ai suoi impegni da atleta che la tengono molto occupata, possa godersi ancor più la vita universitaria e la città di Padova che, come lei ha ben detto, è una città molto giovane, a misura di studentessa e studente. Le auguro anche di poter realizzare uno dei suoi sogni, ovvero dare, attraverso il suo percorso accademico, un contributo alla ricerca sulle malattie rare».

tarantello e mapelli

«Il mio “limite visivo” mi ha dato una specie di forza interiore in più, la voglia di voler dimostrare di essere all’altezza, di riuscire a farcela, la voglia di “riscatto”, la voglia di vivere pienamente – spiega Francesca Tarantello -. La mia giornata è scandita dagli allenamenti (2/3 sessioni al giorno), tra cui si interpone lo studio. L’anno scorso mi alzavo al mattino molto presto per svolgere il primo allenamento, poi andavo in università per le lezioni e frequentavo gli eventuali laboratori nel pomeriggio, per poi svolgere la sera il secondo e il terzo allenamento. Tempi sempre molto stretti che richiedono grande concentrazione e impegno. Alla sera poi crollavo. Quest’anno, in quanto anno olimpico, l’università mi è agevolato per consentirmi di gestire al meglio lo studio con le varie sessioni di allenamento durante la giornata. Oltre a ciò sono stata selezionata per una borsa di studio prevista dall’Ateneo per sostenere la doppia carriera

«Sono molto soddisfatta del percorso che sto facendo: sia a livello sportivo, di studi e anche personale. Il dover gestire la carriera universitaria, lo sport, pianificare le giornate, gli esami mi ha fatto crescere, maturare e mi ha molto responsabilizzata – riprende Francesca -. Qualche rimpianto? Si, purtroppo a causa dei miei numerosi impegni, non riesco a vivere appieno la vita universitaria e mi mancano le relazioni strette in questo ambiente. Anche se di rado ho partecipato a qualche serata organizzata dagli studenti di Unipd e credo sia un’ambiente stupendo per stringere nuove amicizie, confrontarsi e divertirsi anche perché si sa, Padova è proprio una città giovane. Il percorso di studi per la laurea in Biologia molecolare è molto impegnativo tra lezioni e laboratori a frequenza obbligatoria, ma affascinante e sono veramente soddisfatta della mia scelta.
Con le competenze e le conoscenze acquisite nel mio percorso accademico mi piacerebbe, in futuro, poter contribuire alla ricerca, alla diagnosi di malattie genetiche o alla scoperta di nuovi farmaci, nuove cure. Sarebbe fantastico poter dare un contributo alla scienza, aiutare chi è affetto da qualche patologia rara o malattia genetica e chissà, magari anche diagnosticare la mia stessa patologia di cui ancora non è stato identificato il gene responsabile.»