palazzo bo
Comunicazioni

Fermiamo la guerra in Ucraina

04.03.2022

Nella sera di venerdì 4 marzo, Palazzo Bo si è illuminato di giallo e blu per sottolineare la vicinanza dell'Università di Padova al popolo ucraino e, per estensione, a tutte le popolazioni ancora al centro di insensate guerre. All'accensione delle luci hanno partecipato la rettrice Daniela Mapelli, il vicesindaco del Comune di Padova Andrea Micalizzi, il console onorario Ucraina per le regioni Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia Marco Toson, quattro ex rettori dell'Ateneo, Vincenzo Milanesi, Giuseppe Zaccaria, Gilberto Muraro, Rosario Rizzuto, studentesse e studenti ma anche cittadini e cittadine.

'Il nostro motto, Universa Universis Patavina Libertas, - ha detto la rettrice Mapelli - è davvero un motto di libertà che ha rappresentato l'Ateneo in questi lunghi otto secoli e che ancora oggi continua a rappresentarci e che afferma il nostro carattere pluralistico e l'indipendenza da ogni condizionamento e discriminazione di caratterie ideologico, politico, religioso o economico. Questo momento che ci ha portato qui in tanti oggi vuole essere un segno tangibile di solidarietà assoluta nei confronti di questo popolo e rappresenta la nostra ferma condanna convinta verso qualsiasi forma di aggressione tra stati e nei confronti della violazione dei diritti umani. Il nostro Ateneo rivendica il valore della diplomazia e del dialogo come unico mezzo per una risoluzione pacifica ed efficace nella controversia tra gli stati.'

Sono più di cento gli studenti e le studentesse ucraine iscritte all'Università di Padova, una comunità numerosa che in questi giorni si è resa disponibile, assieme a tantissime studentesse e studenti dell'Ateneo, a fornire aiuti e assistenza di ogni genere. Quegli aiuti che il console Toson, nel suo intervento in Cortile Antico, ha chiesto di continuare a fornire a sostegno di questa comunità così provata e in difficoltà.

'È proprio qui, all'interno dell'Università - ha detto il vicesindaco Micalizzi - che si creano i presupposti per un'umanità capace di vivere in pace'.

Fin dall'inizio del conflitto, l'Ateneo ha mostrato la propria contrarietà alla guerra e il sostegno al popolo ucraino. "Ancora guerra: la vile aggressione che sta subendo in questi giorni l’Ucraina, con tante, troppe, vittime fra i civili, non può lasciare insensibile l’intera nostra comunità accademica. Come ho avuto modo di dire già nelle ore iniziali del conflitto - ha commentato Mapelli - ci stringiamo accanto a studenti e studentesse ucraini che frequentano il nostro ateneo. Ci siamo subito messi in contatto con loro, così come stiamo fornendo tutto il supporto necessario ai nostri studenti e studentesse in Russia".