
Al Bo oggi la studentessa e il ricercatore giunti i giorni scorsi da Gaza
06.10.2025
Un rapido incontro con la stampa, molti sorrisi e grande emozione per l’arrivo oggi in Ateneo di Ayah Altarhawi, iscritta al corso triennale in Italian medieval and renaissance studies e di Sabra Mahmoud, associate professor of Economics at the Alazhar University of Gaza qui per un progetto di ricerca presso il dipartimento di Economia, arrivati a Padova qualche giorno fa da Gaza grazie ai corridoi umanitari e ai progetti di accoglienza e alle borse di studio messe a disposizione dall’Università di Padova.
Ad accoglierli la ministra dell'Università e della ricerca Anna Maria Bernini e la rettrice Daniela Mapelli.
«Con la Crui – ha spiegato la ministra – abbiamo condiviso la scelta e l’opportunità di mettere a disposizione borse di studio complete per continuare a fare quello che l’università deve fare, contaminazione culturale. Ho accolto personalmente Ayah Altarhawi e Sabra Mahmoud ad Amman la scorsa settimana e con loro abbiamo portato in Italia 39 tra studentesse e studenti destinati a 15 atenei italiani, e altre 70 persone che si tanno ricongiungendo a familiari o persone malate che sono già qui.
Il nostro obiettivo, assieme al Ministero della Difesa e la Crui, l’Unità di crisi del Ministero degli Esteri e la Protezione civile, è quello di portare qui altre persone al più presto attraverso borse di studio riservate a studentesse, studenti e visiting professor perché il miglior modo per aiutare la Palestina, sono le azioni concrete. La presenza qui oggi di Ayah Altarhaw e Sabra Mahmoud, ne è la dimostrazione».
«Non stiamo solo evacuando persone dalla Striscia di Gaza – ha proseguito la rettrice – ma ciò che sta facendo il governo, insieme a tutte le sue amministrazioni, con la grande collaborazione tra la CRUI, le università italiane e il Ministero MUR, è qualcosa di fondamentale. Senza questa collaborazione, non saremmo mai riusciti a portare nessuno degli studenti fuori da Gaza.
Senza l’impegno di tutti, non sarebbe stato possibile realizzare operazioni così complesse e rischiose. Le università fanno ciò per cui sono nate: formare le persone. E noi vogliamo continuare a formare studenti e docenti che, in questo momento, non possono farlo nel loro Paese, affinché possano poi tornare e contribuire allo sviluppo della loro comunità, formaere la classe dirigente di quella che sarà la nuova Palestina.
Siamo felicissimi. È un progetto di cui siamo estremamente orgogliosi e speriamo di poter accogliere altre studentesse e studenti nei prossimi giorni».
«Ringrazio di cuore tutte le persone che hanno reso possibile tutto questo, ha dichiarato il professor Sabra Mahmoud. Da un anno ero in contatto con le istituzioni, ma fino ad ora era stato impossibile lasciare Gaza. Questi corridoi rappresentano opportunità fondamentali per studenti e docenti. Il mio pensiero ora va anche ai miei cari che sono lontani e per questo ringrazio sinceramente la ministra per la promessa di aiutarci a riunire la mia famiglia qui in Italia. Anche il popolo palestinese apprezza profondamente il supporto e la solidarietà del popolo italiano».
«È un sogno essere qui oggi, ha concluso Ayah Altarhawi. Quando ho vinto la borsa di studio un anno fa, non avrei mai immaginato di poter lasciare Gaza. Questa opportunità è straordinaria per me, perché studiare è sempre stata una priorità e un desiderio profondo. Ora spero di potermi ricongiungere presto con la mia famiglia e che anche tutti gli studenti le studentesse che hanno vinto una borsa di studio, ma che ancora si trovano lì, possano finalmente partire e realizzare i loro sogni».