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Comunicazioni

Al via il 25 febbraio, la terza edizione del General Course dell'Università di Padova

14.01.2019

Dopo le prime due edizioni, torna anche quest’anno il General Course dell'Università di Padova, corso che si presenta come un esame a scelta di sei o nove crediti, rivolto a studentesse e studenti dei corsi di laurea triennali e magistrali, al personale tecnico amministrativo dell’Ateneo e a chi lo desidera. Inserito all'interno del corso di laurea in 'Scienze politiche, relazioni internazionali, diritti umani', il corso mette insieme linguaggi, competenze, materie molto diverse tra loro trattando in un'ottica multidisciplinare e globale la questione dell'inclusione sociale. Un tema, questo, che in una società multiculturale e fortemente interconnessa come la nostra, interessa ogni contesto sociale e che, anche per questo, richiede un impegno sempre maggiore nella costruzione di una cultura inclusiva capace di rispettare la dignità umana in tutte le sue espressioni e capace di cogliere nella diversità, nuove opportunità.

Si tratterà di diritti, salute, educazione, tecnologia, ambiente, cultura, economia e molto altro ancora nei diversi moduli in programma per la nuova edizione del General Course che anche quest'anno punta a trasmettere a chi lo frequenta, conoscenze e competenze interdisciplinari adatte a progettare e realizzare collaborazioni di tipo inclusivo declinate anche ai contesti lavorativi.

Francesca Netti, studentessa che ha partecipato alla prima edizione del General Course: "Credo che l'educazione e la formazione nella creazione di una cultura inclusiva sia tutto. Ma credo anche che sia fondamentale mettersi in gioco per conoscere e capire fino in fondo quelle determinate realtà che spesso non vediamo e che invece sono vicinissime a noi. Si può essere sensibili e avere una formazione specifica legata a certi temi ma se non non ci si scontra con la realtà, non è facile capire quanto la società sia o non sia inclusiva. E questa esperienza me l'ha permesso. Sia perché mi ha costretta a vedere determinate cose con occhi diversi, sia perché, attraverso la prova finale (un progetto da scrivere e non il classico esame da affrontare solo sui libri), mi ha richiesto di entrare in modo pratico in certe realtà, costringendomi a pensare e vedere le cose in modo diverso. E questo lo porto con me ancora oggi nelle cose che faccio, penso o progetto anche per il mio lavoro".