foto da sx Vezzini, Myburgh, Rocher
Comunicazioni

Urobo Biotech tra le top 22 start-up dell'Hult Prize

English version

28.07.2025

Urobo Biotech è stata selezionata tra oltre 188.000 candidati provenienti da 131 paesi, entrando così nel gruppo delle 22 migliori startup studentesche che parteciperanno al Global Accelerator dell'Hult Prize.

Urobo Biotech, giovane azienda, nata dalla collaborazione tra Italia e Sudafrica e guidata da Wessel Myburgh, CEO e post-doc dell'Università di Padova e della Stellenbosch University, da Dominique Rocher, COO e dottoranda dell'Università di Padova, da Lorenzo Favaro, docente dell'Università di Padova e da Marinda Viljoen-Bloom e Willem van Zyl, entrambi docenti della Stellenbosch University, ha raggiunto importanti risultati. È stata, infatti, selezionata per partecipare al Global Accelerator, che si tiene dal 6 agosto al 4 settembre presso l'Ashridge House vicino a Londra, e ha vinto 4 dei 5 pitching contest, classificandosi tra i primi 5 team "fast-tracked" nella competizione, considerata la più grande al mondo per startup studentesche che generano impatti sociali, economici e ambientali misurabili.

Dopo essere stata scelta tra oltre 188.000 candidati, Urobo Biotech affinerà la sua idea di business attraverso cinque fasi successive, riceverà una guida scientifica e gareggerà per vincere 1 milione di dollari. Questo è un risultato significativo per i talentuosi membri del team, Wessel Myburgh, Dominique Rocher e Daniele Vezzini, dottorando in Crop Science dell'Università di Padova in co-tutela con la Stellenbosch University. Il team vincitore dell'Hult Prize riceverà 1 milione di dollari per investire nella propria attività e portarla ad un livello superiore, con la finale prevista per il 5 settembre alla Tate Modern di Londra.

Nel 2023, Urobo Biotech ha già partecipato al Prototypes for Humanity, il più grande raduno mondiale di talenti e innovazione, nella categoria "Energia, efficienza e rifiuti" durante la COP28 di Dubai. Il progetto di Urobo Biotech si concentra sullo sviluppo di processi enzimatici e microbiologici per convertire le bioplastiche a fine vita in bioprodotti di alto valore come fine chemicals e biocombustibili, come spiega Lorenzo Favaro del Dipartimento di Agronomia animali alimenti risorse naturali e ambiente professore e professore straordinario di Microbiologia alla Stellenbosch University: «Al centro del progetto di Urobo Biotech - commenta Lorenzo Favaro del Dipartimento di Agronomia Animali Alimenti Risorse Naturali e Ambiente Professore e professore straordinario di Microbiologia alla Stellenbosch University - c'è lo sviluppo di processi enzimatici e microbiologici per convertire le bioplastiche a fine vita in bioprodotti come fine chemicals e biocombustibili di alto valore aggiunto. Questa tecnologia consente la depolimerizzazione selettiva delle bioplastiche sia nei flussi di rifiuti plastici fossili ai fini del riciclo sia nell'ambito della gestione della frazione organica dei rifiuti solidi urbani chiamata FORSU. Le soluzioni biotecnologiche sviluppate possono, ad esempio, aumentare la produzione di energia rinnovabile dalle bioplastiche a fine vita, creando un valore aggiunto per gli impianti di gestione della FORSU».

Questa tecnologia permettendo la depolimerizzazione selettiva delle bioplastiche sia nei flussi di rifiuti plastici fossili per il riciclo, sia nella gestione della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU), e le soluzioni biotecnologiche sviluppate possono aumentare la produzione di energia rinnovabile dalle bioplastiche a fine vita, crea valore aggiunto per gli impianti di gestione della FORSU. Urobo Biotech si presenta, dunque, come innovatore chiave nella gestione delle bioplastiche a fine vita, puntando a nuove soluzioni per il riciclo e la valorizzazione delle bioplastiche all'interno di un'economia circolare.