| Università di Padova

Comunicazione della Rettrice. Elezioni del CNSU maggio 2022

Submitted by simonetta.capparotto on Mer, 23/02/2022 - 09:49

Piano di uguaglianza di genere (GEP) dell'Università di Padova 2022-2024. Il contrasto alle discriminazioni come volano di sviluppo equo

Submitted by chiara.mezzalira on Mer, 23/02/2022 - 09:21

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Approvato all’Università di Padova il Piano di uguaglianza di genere (GEP) dell'Università di Padova 2022-2024, un documento programmatico con orizzonte triennale, che si inserisce nell’ambito dell’impegno dell’Ateneo nella promozione delle pari opportunità e parità di genere.

Da tempo l’Università di Padova ha avviato un processo di pianificazione e monitoraggio delle politiche per la parità di genere, dotandosi di strumenti strategici e di rendicontazione, tra cui il Bilancio di genere, a partire dal 2017 e il precedente Gender Equality Plan, approvato nel 2019. Le pari opportunità sono anche tra le linee di azione della Carta degli impegni di sostenibilità, adottata nel 2018, in linea con gli Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

La definizione degli obiettivi e delle azioni del nuovo GEP dell’Università di Padova segue nell’articolazione le cinque aree prioritarie di intervento identificate dalla Commissione Europea: l’equilibrio vita privata/vita lavorativa e cultura dell’organizzazione, l’equilibrio di genere nelle posizioni di vertice e negli organi decisionali, l’uguaglianza di genere nel reclutamento e nelle progressioni di carriera, l’integrazione della dimensione di genere nella ricerca e nei programmi degli insegnamenti e il contrasto alla violenza e alle discriminazioni fondate sul genere e sull’orientamento sessuale.

«È con grande soddisfazione che vediamo approvato oggi un documento con cui il nostro Ateneo ribadisce e rinnova il proprio impegno a favore delle pari opportunità e della parità di genere – commenta Gaya Spolverato, professoressa delegata Unipd alle Politiche per le pari opportunità -. Nel nuovo piano triennale particolare attenzione è stata posta alla conciliazione tra l’attività lavorativa, attività di cura e vita privata, con azioni volte al sostegno alla genitorialità e all’accudimento di familiari e allo sviluppo del welfare aziendale. Fondamentale poi la diffusione e consolidamento di una cultura della parità e delle pari opportunità contro gli stereotipi e le discriminazioni, da promuovere anche attraverso iniziative di formazione e sensibilizzazione, con e per il territorio. Prosegue, poi, l'impegno per una più omogenea distribuzione di genere di studentesse e studenti nelle diverse aree disciplinari, e per incrementare la rappresentanza femminile ai vertici delle carriere accademiche e negli organi decisionali».

Il 9 marzo 2022 alle 16 la presentazione al pubblico.

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Approvato all’Università di Padova il Piano di uguaglianza di genere (GEP) dell'Università di Padova 2022-2024, un documento programmatico con orizzonte triennale, che si inserisce nell’ambito dell’impegno dell’Ateneo nella promozione delle pari opportunità e parità di genere.

Da tempo l’Università di Padova ha avviato un processo di pianificazione e monitoraggio delle politiche per la parità di genere, dotandosi di strumenti strategici e di rendicontazione, tra cui il Bilancio di genere, a partire dal 2017 e il precedente Gender Equality Plan, approvato nel 2019. Le pari opportunità sono anche tra le linee di azione della Carta degli impegni di sostenibilità, adottata nel 2018, in linea con gli Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

La definizione degli obiettivi e delle azioni del nuovo GEP dell’Università di Padova segue nell’articolazione le cinque aree prioritarie di intervento identificate dalla Commissione Europea: l’equilibrio vita privata/vita lavorativa e cultura dell’organizzazione, l’equilibrio di genere nelle posizioni di vertice e negli organi decisionali, l’uguaglianza di genere nel reclutamento e nelle progressioni di carriera, l’integrazione della dimensione di genere nella ricerca e nei programmi degli insegnamenti e il contrasto alla violenza e alle discriminazioni fondate sul genere e sull’orientamento sessuale.

«È con grande soddisfazione che vediamo approvato oggi un documento con cui il nostro Ateneo ribadisce e rinnova il proprio impegno a favore delle pari opportunità e della parità di genere – commenta Gaya Spolverato, professoressa delegata Unipd alle Politiche per le pari opportunità -. Nel nuovo piano triennale particolare attenzione è stata posta alla conciliazione tra l’attività lavorativa, attività di cura e vita privata, con azioni volte al sostegno alla genitorialità e all’accudimento di familiari e allo sviluppo del welfare aziendale. Fondamentale poi la diffusione e consolidamento di una cultura della parità e delle pari opportunità contro gli stereotipi e le discriminazioni, da promuovere anche attraverso iniziative di formazione e sensibilizzazione, con e per il territorio. Prosegue, poi, l'impegno per una più omogenea distribuzione di genere di studentesse e studenti nelle diverse aree disciplinari, e per incrementare la rappresentanza femminile ai vertici delle carriere accademiche e negli organi decisionali».

Il 9 marzo 2022 alle 16 la presentazione al pubblico.

Approvato all’Università di Padova il Piano di uguaglianza di genere (GEP) dell'Università di Padova 2022-2024, un documento programmatico con orizzonte triennale, che si inserisce nell’ambito dell’impegno dell’Ateneo nella promozione delle pari opportunità e parità di genere.

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«È con grande soddisfazione che vediamo approvato oggi un documento con cui il nostro Ateneo ribadisce e rinnova il proprio impegno a favore delle pari opportunità e della parità di genere – commenta Gaya Spolverato, professoressa delegata Unipd alle Politiche per le pari opportunità -. Nel nuovo piano triennale particolare attenzione è stata posta alla conciliazione tra l’attività lavorativa, attività di cura e vita privata, con azioni volte al sostegno alla genitorialità e all’accudimento di familiari e allo sviluppo del welfare aziendale. Fondamentale poi la diffusione e consolidamento di una cultura della parità e delle pari opportunità contro gli stereotipi e le discriminazioni, da promuovere anche attraverso iniziative di formazione e sensibilizzazione, con e per il territorio. Prosegue, poi, l'impegno per una più omogenea distribuzione di genere di studentesse e studenti nelle diverse aree disciplinari, e per incrementare la rappresentanza femminile ai vertici delle carriere accademiche e negli organi decisionali».

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Approvato all’Università di Padova il Piano di uguaglianza di genere (GEP) dell'Università di Padova 2022-2024, un documento programmatico con orizzonte triennale, che si inserisce nell’ambito dell’impegno dell’Ateneo nella promozione delle pari opportunità e parità di genere.

Da tempo l’Università di Padova ha avviato un processo di pianificazione e monitoraggio delle politiche per la parità di genere, dotandosi di strumenti strategici e di rendicontazione, tra cui il Bilancio di genere, a partire dal 2017 e il precedente Gender Equality Plan, approvato nel 2019. Le pari opportunità sono anche tra le linee di azione della Carta degli impegni di sostenibilità, adottata nel 2018, in linea con gli Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

La definizione degli obiettivi e delle azioni del nuovo GEP dell’Università di Padova segue nell’articolazione le cinque aree prioritarie di intervento identificate dalla Commissione Europea: l’equilibrio vita privata/vita lavorativa e cultura dell’organizzazione, l’equilibrio di genere nelle posizioni di vertice e negli organi decisionali, l’uguaglianza di genere nel reclutamento e nelle progressioni di carriera, l’integrazione della dimensione di genere nella ricerca e nei programmi degli insegnamenti e il contrasto alla violenza e alle discriminazioni fondate sul genere e sull’orientamento sessuale.

«È con grande soddisfazione che vediamo approvato oggi un documento con cui il nostro Ateneo ribadisce e rinnova il proprio impegno a favore delle pari opportunità e della parità di genere – commenta Gaya Spolverato, professoressa delegata Unipd alle Politiche per le pari opportunità -. Nel nuovo piano triennale particolare attenzione è stata posta alla conciliazione tra l’attività lavorativa, attività di cura e vita privata, con azioni volte al sostegno alla genitorialità e all’accudimento di familiari e allo sviluppo del welfare aziendale. Fondamentale poi la diffusione e consolidamento di una cultura della parità e delle pari opportunità contro gli stereotipi e le discriminazioni, da promuovere anche attraverso iniziative di formazione e sensibilizzazione, con e per il territorio. Prosegue, poi, l'impegno per una più omogenea distribuzione di genere di studentesse e studenti nelle diverse aree disciplinari, e per incrementare la rappresentanza femminile ai vertici delle carriere accademiche e negli organi decisionali».

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Il 9 marzo 2022 alle 16 la presentazione al pubblico.

Nuove aule didattiche nel Palazzo dei Congressi della Fiera

Submitted by francesca.forzan on Mar, 22/02/2022 - 17:44

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A partire dall’inizio del prossimo anno accademico il nuovo edificio Palazzo dei Congressi, realizzato da Padova Hall – Fiera di Padova, sarà disponibile per le studentesse e gli studenti dell’Università con 8 nuove aule, per complessive 1762 postazioni didattiche.

I nuovi spazi si aggiungono alle 11 aule (per 1386 posti) già acquisite da Padova Hall dal primo semestre 2021/2022 e fino a luglio 2023 presso il Padiglione 14 della Fiera di Padova che hanno sostituito gli spazi dell'edificio denominato 'ex Fiat'.

Questo nuovo spazio, necessario ad ospitare un numero di studenti e studentesse costantemente in crescita, ormai vicino ai 70.000, verrà riassorbito quando diventerà operativo l'“Hub dell’Innovazione”, il nuovo polo didattico per le lauree di Ingegneria interno alla Fiera destinato ad ospitare aule didattiche ed aule studio per circa 3000 posti, a cui si aggiungeranno i nuovi spazi didattici in via di realizzazione nel complesso di Via Campagnola.
Il nuovo Hub dell'Innovazione si articolerà su quattro piani fuori terra, con aule per la didattica frontale, sale studio, spazi dedicati alla socializzazione e spazi funzionali.

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A partire dall’inizio del prossimo anno accademico il nuovo edificio Palazzo dei Congressi, realizzato da Padova Hall – Fiera di Padova, sarà disponibile per le studentesse e gli studenti dell’Università con 8 nuove aule, per complessive 1762 postazioni didattiche.

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A partire dall’inizio del prossimo anno accademico il nuovo edificio Palazzo dei Congressi, realizzato da Padova Hall – Fiera di Padova, sarà disponibile per le studentesse e gli studenti dell’Università con 8 nuove aule, per complessive 1762 postazioni didattiche.

I nuovi spazi si aggiungono alle 11 aule (per 1386 posti) già acquisite da Padova Hall dal primo semestre 2021/2022 e fino a luglio 2023 presso il Padiglione 14 della Fiera di Padova che hanno sostituito gli spazi dell'edificio denominato 'ex Fiat'.

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A partire dall’inizio del prossimo anno accademico il nuovo edificio Palazzo dei Congressi, realizzato da Padova Hall – Fiera di Padova, sarà disponibile per le studentesse e gli studenti dell’Università con 8 nuove aule, per complessive 1762 postazioni didattiche.

I nuovi spazi si aggiungono alle 11 aule (per 1386 posti) già acquisite da Padova Hall dal primo semestre 2021/2022 e fino a luglio 2023 presso il Padiglione 14 della Fiera di Padova che hanno sostituito gli spazi dell'edificio denominato 'ex Fiat'.

Questo nuovo spazio, necessario ad ospitare un numero di studenti e studentesse costantemente in crescita, ormai vicino ai 70.000, verrà riassorbito quando diventerà operativo l'“Hub dell’Innovazione”, il nuovo polo didattico per le lauree di Ingegneria interno alla Fiera destinato ad ospitare aule didattiche ed aule studio per circa 3000 posti, a cui si aggiungeranno i nuovi spazi didattici in via di realizzazione nel complesso di Via Campagnola.
Il nuovo Hub dell'Innovazione si articolerà su quattro piani fuori terra, con aule per la didattica frontale, sale studio, spazi dedicati alla socializzazione e spazi funzionali.

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A partire dall’inizio del prossimo anno accademico il nuovo edificio Palazzo dei Congressi, realizzato da Padova Hall – Fiera di Padova, sarà disponibile per le studentesse e gli studenti dell’Università con 8 nuove aule, per complessive 1762 postazioni didattiche.

I nuovi spazi si aggiungono alle 11 aule (per 1386 posti) già acquisite da Padova Hall dal primo semestre 2021/2022 e fino a luglio 2023 presso il Padiglione 14 della Fiera di Padova che hanno sostituito gli spazi dell'edificio denominato 'ex Fiat'.

Questo nuovo spazio, necessario ad ospitare un numero di studenti e studentesse costantemente in crescita, ormai vicino ai 70.000, verrà riassorbito quando diventerà operativo l'“Hub dell’Innovazione”, il nuovo polo didattico per le lauree di Ingegneria interno alla Fiera destinato ad ospitare aule didattiche ed aule studio per circa 3000 posti, a cui si aggiungeranno i nuovi spazi didattici in via di realizzazione nel complesso di Via Campagnola.
Il nuovo Hub dell'Innovazione si articolerà su quattro piani fuori terra, con aule per la didattica frontale, sale studio, spazi dedicati alla socializzazione e spazi funzionali.

A partire dall’inizio del prossimo anno accademico il nuovo edificio Palazzo dei Congressi, realizzato da Padova Hall – Fiera di Padova, sarà disponibile per le studentesse e gli studenti dell’Università con 8 nuove aule, per complessive 1762 postazioni didattiche.

I nuovi spazi si aggiungono alle 11 aule (per 1386 posti) già acquisite da Padova Hall dal primo semestre 2021/2022 e fino a luglio 2023 presso il Padiglione 14 della Fiera di Padova che hanno sostituito gli spazi dell'edificio denominato 'ex Fiat'.

Questo nuovo spazio, necessario ad ospitare un numero di studenti e studentesse costantemente in crescita, ormai vicino ai 70.000, verrà riassorbito quando diventerà operativo l'“Hub dell’Innovazione”, il nuovo polo didattico per le lauree di Ingegneria interno alla Fiera destinato ad ospitare aule didattiche ed aule studio per circa 3000 posti, a cui si aggiungeranno i nuovi spazi didattici in via di realizzazione nel complesso di Via Campagnola.
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A partire dall’inizio del prossimo anno accademico il nuovo edificio Palazzo dei Congressi, realizzato da Padova Hall – Fiera di Padova, sarà disponibile per le studentesse e gli studenti dell’Università con 8 nuove aule, per complessive 1762 postazioni didattiche.

I nuovi spazi si aggiungono alle 11 aule (per 1386 posti) già acquisite da Padova Hall dal primo semestre 2021/2022 e fino a luglio 2023 presso il Padiglione 14 della Fiera di Padova che hanno sostituito gli spazi dell'edificio denominato 'ex Fiat'.

Questo nuovo spazio, necessario ad ospitare un numero di studenti e studentesse costantemente in crescita, ormai vicino ai 70.000, verrà riassorbito quando diventerà operativo l'“Hub dell’Innovazione”, il nuovo polo didattico per le lauree di Ingegneria interno alla Fiera destinato ad ospitare aule didattiche ed aule studio per circa 3000 posti, a cui si aggiungeranno i nuovi spazi didattici in via di realizzazione nel complesso di Via Campagnola.
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A partire dall’inizio del prossimo anno accademico il nuovo edificio Palazzo dei Congressi, realizzato da Padova Hall – Fiera di Padova, sarà disponibile per le studentesse e gli studenti dell’Università con 8 nuove aule, per complessive 1762 postazioni didattiche.

I nuovi spazi si aggiungono alle 11 aule (per 1386 posti) già acquisite da Padova Hall dal primo semestre 2021/2022 e fino a luglio 2023 presso il Padiglione 14 della Fiera di Padova che hanno sostituito gli spazi dell'edificio denominato 'ex Fiat'.

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I nuovi spazi si aggiungono alle 11 aule (per 1386 posti) già acquisite da Padova Hall dal primo semestre 2021/2022 e fino a luglio 2023 presso il Padiglione 14 della Fiera di Padova che hanno sostituito gli spazi dell'edificio denominato 'ex Fiat'.

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Il nuovo Hub dell'Innovazione si articolerà su quattro piani fuori terra, con aule per la didattica frontale, sale studio, spazi dedicati alla socializzazione e spazi funzionali.

APPROVATO DA UNIPD IL GENDER EQUALITY PLAN 2022-24

Submitted by stampa on Mar, 22/02/2022 - 17:07

Climate change and agriculture: a unipd study

Submitted by francesca.forzan on Mar, 22/02/2022 - 16:08

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Prof Paolo Tarolli of the Department of Territory and Agro-Forestry Systems at the University of Padua coordinated the study. The study entitled, Future climate-zone shifts are threatening steep-slope agriculture, by Wendi Wang, Anton Pijl, and Paolo Tarolli demonstrates the impact of climate change on steep-slope agricultural areas at end of the 21st century. The study uses projections taken of the current climatic zones (1980-2016) towards the end of the 21st century (2071-2100). The study uses Representative Concentration Pathway 8.5, which corresponds to the pathway with the highest greenhouse gas emission. The Google Earth Engine online platform combines open-source satellite data on land cover and topography, a methodology available not only for land management by scientists but also by those in the agricultural sector.

Paolo Tarolli explains, “Our study has produced a high-resolution global map of hilly and mountainous agricultural landscapes, analyzing their distribution in the current climatic zones (tropical, arid, temperate, cold, and polar) and in future climate projections. We demonstrate that the threat to steep sloping agricultural by climate change is higher than other global agricultural areas. We will see an expansion of areas with an arid climate that led to water scarcity conditions.”

Agricultural systems in steep-sloped areas, although representing a small fraction of the global agricultural area, are of great significance. The agronomic importance, as well as the historical and cultural value, of these areas are widely recognized by the United Nations, and protected under the (UNESCO) World Heritage Sites and the Food and Agriculture Organization (FAO). Sloping crops are mainly concentrated in Mexico, Italy, Ethiopia, and China, cultivating highly “specialized” crops. Examples include the Honghe terraced areas Hani in the Chinese province of Yunnan, an area that has been managed by the Hani minorities for over 1300 years. The specialized crops of this area produce 48 varieties of rice, creating an ideal habitat for the breeding of cattle, ducks, and fish. In terms of a circular economy, in Italy, this is similar to the vineyards of the Prosecco and Soave hills.

Immagine

Under present-day conditions, global steep-slope agriculture is mostly found in temperate (46%) and cold (28%) climates, which combined host nearly three-quarters of these landscapes. Less common climates for steep cultivations in present-day conditions are tropical (17%), arid (9%) and polar (1%) regions. Climate change will pose a serious threat to all agriculture and rural systems, impacting crops and food costs. In particular, it will cause a change in the extent of global climatic areas, with significant repercussions on steeply sloping agricultural slopes.

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Paolo Tarolli explains, “Our study has produced a high-resolution global map of hilly and mountainous agricultural landscapes, analyzing their distribution in the current climatic zones (tropical, arid, temperate, cold, and polar) and in future climate projections. We demonstrate that the threat to steep sloping agricultural by climate change is higher than other global agricultural areas. We will see an expansion of areas with an arid climate that led to water scarcity conditions.”

Agricultural systems in steep-sloped areas, although representing a small fraction of the global agricultural area, are of great significance. The agronomic importance, as well as the historical and cultural value, of these areas are widely recognized by the United Nations, and protected under the (UNESCO) World Heritage Sites and the Food and Agriculture Organization (FAO). Sloping crops are mainly concentrated in Mexico, Italy, Ethiopia, and China, cultivating highly “specialized” crops. Examples include the Honghe terraced areas Hani in the Chinese province of Yunnan, an area that has been managed by the Hani minorities for over 1300 years. The specialized crops of this area produce 48 varieties of rice, creating an ideal habitat for the breeding of cattle, ducks, and fish. In terms of a circular economy, in Italy, this is similar to the vineyards of the Prosecco and Soave hills.

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Under present-day conditions, global steep-slope agriculture is mostly found in temperate (46%) and cold (28%) climates, which combined host nearly three-quarters of these landscapes. Less common climates for steep cultivations in present-day conditions are tropical (17%), arid (9%) and polar (1%) regions. Climate change will pose a serious threat to all agriculture and rural systems, impacting crops and food costs. In particular, it will cause a change in the extent of global climatic areas, with significant repercussions on steeply sloping agricultural slopes.

Prof Paolo Tarolli of the Department of Territory and Agro-Forestry Systems at the University of Padua coordinated the study. The study entitled, Future climate-zone shifts are threatening steep-slope agriculture, by Wendi Wang, Anton Pijl, and Paolo Tarolli demonstrates the impact of climate change on steep-slope agricultural areas at end of the 21st century. The study uses projections taken of the current climatic zones (1980-2016) towards the end of the 21st century (2071-2100). The study uses Representative Concentration Pathway 8.5, which corresponds to the pathway with the highest greenhouse gas emission. The Google Earth Engine online platform combines open-source satellite data on land cover and topography, a methodology available not only for land management by scientists but also by those in the agricultural sector.

Paolo Tarolli explains, “Our study has produced a high-resolution global map of hilly and mountainous agricultural landscapes, analyzing their distribution in the current climatic zones (tropical, arid, temperate, cold, and polar) and in future climate projections. We demonstrate that the threat to steep sloping agricultural by climate change is higher than other global agricultural areas. We will see an expansion of areas with an arid climate that led to water scarcity conditions.”

Agricultural systems in steep-sloped areas, although representing a small fraction of the global agricultural area, are of great significance. The agronomic importance, as well as the historical and cultural value, of these areas are widely recognized by the United Nations, and protected under the (UNESCO) World Heritage Sites and the Food and Agriculture Organization (FAO). Sloping crops are mainly concentrated in Mexico, Italy, Ethiopia, and China, cultivating highly “specialized” crops. Examples include the Honghe terraced areas Hani in the Chinese province of Yunnan, an area that has been managed by the Hani minorities for over 1300 years. The specialized crops of this area produce 48 varieties of rice, creating an ideal habitat for the breeding of cattle, ducks, and fish. In terms of a circular economy, in Italy, this is similar to the vineyards of the Prosecco and Soave hills.

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Under present-day conditions, global steep-slope agriculture is mostly found in temperate (46%) and cold (28%) climates, which combined host nearly three-quarters of these landscapes. Less common climates for steep cultivations in present-day conditions are tropical (17%), arid (9%) and polar (1%) regions. Climate change will pose a serious threat to all agriculture and rural systems, impacting crops and food costs. In particular, it will cause a change in the extent of global climatic areas, with significant repercussions on steeply sloping agricultural slopes.

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Paolo Tarolli explains, “Our study has produced a high-resolution global map of hilly and mountainous agricultural landscapes, analyzing their distribution in the current climatic zones (tropical, arid, temperate, cold, and polar) and in future climate projections. We demonstrate that the threat to steep sloping agricultural by climate change is higher than other global agricultural areas. We will see an expansion of areas with an arid climate that led to water scarcity conditions.”

Agricultural systems in steep-sloped areas, although representing a small fraction of the global agricultural area, are of great significance. The agronomic importance, as well as the historical and cultural value, of these areas are widely recognized by the United Nations, and protected under the (UNESCO) World Heritage Sites and the Food and Agriculture Organization (FAO). Sloping crops are mainly concentrated in Mexico, Italy, Ethiopia, and China, cultivating highly “specialized” crops. Examples include the Honghe terraced areas Hani in the Chinese province of Yunnan, an area that has been managed by the Hani minorities for over 1300 years. The specialized crops of this area produce 48 varieties of rice, creating an ideal habitat for the breeding of cattle, ducks, and fish. In terms of a circular economy, in Italy, this is similar to the vineyards of the Prosecco and Soave hills.

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Under present-day conditions, global steep-slope agriculture is mostly found in temperate (46%) and cold (28%) climates, which combined host nearly three-quarters of these landscapes. Less common climates for steep cultivations in present-day conditions are tropical (17%), arid (9%) and polar (1%) regions. Climate change will pose a serious threat to all agriculture and rural systems, impacting crops and food costs. In particular, it will cause a change in the extent of global climatic areas, with significant repercussions on steeply sloping agricultural slopes.

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Paolo Tarolli explains, “Our study has produced a high-resolution global map of hilly and mountainous agricultural landscapes, analyzing their distribution in the current climatic zones (tropical, arid, temperate, cold, and polar) and in future climate projections. We demonstrate that the threat to steep sloping agricultural by climate change is higher than other global agricultural areas. We will see an expansion of areas with an arid climate that led to water scarcity conditions.”

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Under present-day conditions, global steep-slope agriculture is mostly found in temperate (46%) and cold (28%) climates, which combined host nearly three-quarters of these landscapes. Less common climates for steep cultivations in present-day conditions are tropical (17%), arid (9%) and polar (1%) regions. Climate change will pose a serious threat to all agriculture and rural systems, impacting crops and food costs. In particular, it will cause a change in the extent of global climatic areas, with significant repercussions on steeply sloping agricultural slopes.

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Paolo Tarolli explains, “Our study has produced a high-resolution global map of hilly and mountainous agricultural landscapes, analyzing their distribution in the current climatic zones (tropical, arid, temperate, cold, and polar) and in future climate projections. We demonstrate that the threat to steep sloping agricultural by climate change is higher than other global agricultural areas. We will see an expansion of areas with an arid climate that led to water scarcity conditions.”

Agricultural systems in steep-sloped areas, although representing a small fraction of the global agricultural area, are of great significance. The agronomic importance, as well as the historical and cultural value, of these areas are widely recognized by the United Nations, and protected under the (UNESCO) World Heritage Sites and the Food and Agriculture Organization (FAO). Sloping crops are mainly concentrated in Mexico, Italy, Ethiopia, and China, cultivating highly “specialized” crops. Examples include the Honghe terraced areas Hani in the Chinese province of Yunnan, an area that has been managed by the Hani minorities for over 1300 years. The specialized crops of this area produce 48 varieties of rice, creating an ideal habitat for the breeding of cattle, ducks, and fish. In terms of a circular economy, in Italy, this is similar to the vineyards of the Prosecco and Soave hills.

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Prof Paolo Tarolli of the Department of Territory and Agro-Forestry Systems at the University of Padua coordinated the study. The study entitled, Future climate-zone shifts are threatening steep-slope agriculture, by Wendi Wang, Anton Pijl, and Paolo Tarolli demonstrates the impact of climate change on steep-slope agricultural areas at end of the 21st century. The study uses projections taken of the current climatic zones (1980-2016) towards the end of the 21st century (2071-2100). The study uses Representative Concentration Pathway 8.5, which corresponds to the pathway with the highest greenhouse gas emission. The Google Earth Engine online platform combines open-source satellite data on land cover and topography, a methodology available not only for land management by scientists but also by those in the agricultural sector.

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Under present-day conditions, global steep-slope agriculture is mostly found in temperate (46%) and cold (28%) climates, which combined host nearly three-quarters of these landscapes. Less common climates for steep cultivations in present-day conditions are tropical (17%), arid (9%) and polar (1%) regions. Climate change will pose a serious threat to all agriculture and rural systems, impacting crops and food costs. In particular, it will cause a change in the extent of global climatic areas, with significant repercussions on steeply sloping agricultural slopes.

Prof Paolo Tarolli of the Department of Territory and Agro-Forestry Systems at the University of Padua coordinated the study. The study entitled, Future climate-zone shifts are threatening steep-slope agriculture, by Wendi Wang, Anton Pijl, and Paolo Tarolli demonstrates the impact of climate change on steep-slope agricultural areas at end of the 21st century. The study uses projections taken of the current climatic zones (1980-2016) towards the end of the 21st century (2071-2100). The study uses Representative Concentration Pathway 8.5, which corresponds to the pathway with the highest greenhouse gas emission. The Google Earth Engine online platform combines open-source satellite data on land cover and topography, a methodology available not only for land management by scientists but also by those in the agricultural sector.

Paolo Tarolli explains, “Our study has produced a high-resolution global map of hilly and mountainous agricultural landscapes, analyzing their distribution in the current climatic zones (tropical, arid, temperate, cold, and polar) and in future climate projections. We demonstrate that the threat to steep sloping agricultural by climate change is higher than other global agricultural areas. We will see an expansion of areas with an arid climate that led to water scarcity conditions.”

Agricultural systems in steep-sloped areas, although representing a small fraction of the global agricultural area, are of great significance. The agronomic importance, as well as the historical and cultural value, of these areas are widely recognized by the United Nations, and protected under the (UNESCO) World Heritage Sites and the Food and Agriculture Organization (FAO). Sloping crops are mainly concentrated in Mexico, Italy, Ethiopia, and China, cultivating highly “specialized” crops. Examples include the Honghe terraced areas Hani in the Chinese province of Yunnan, an area that has been managed by the Hani minorities for over 1300 years. The specialized crops of this area produce 48 varieties of rice, creating an ideal habitat for the breeding of cattle, ducks, and fish. In terms of a circular economy, in Italy, this is similar to the vineyards of the Prosecco and Soave hills.

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Under present-day conditions, global steep-slope agriculture is mostly found in temperate (46%) and cold (28%) climates, which combined host nearly three-quarters of these landscapes. Less common climates for steep cultivations in present-day conditions are tropical (17%), arid (9%) and polar (1%) regions. Climate change will pose a serious threat to all agriculture and rural systems, impacting crops and food costs. In particular, it will cause a change in the extent of global climatic areas, with significant repercussions on steeply sloping agricultural slopes.

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Prof Paolo Tarolli of the Department of Territory and Agro-Forestry Systems at the University of Padua coordinated the study. The study entitled, Future climate-zone shifts are threatening steep-slope agriculture, by Wendi Wang, Anton Pijl, and Paolo Tarolli demonstrates the impact of climate change on steep-slope agricultural areas at end of the 21st century. The study uses projections taken of the current climatic zones (1980-2016) towards the end of the 21st century (2071-2100). The study uses Representative Concentration Pathway 8.5, which corresponds to the pathway with the highest greenhouse gas emission. The Google Earth Engine online platform combines open-source satellite data on land cover and topography, a methodology available not only for land management by scientists but also by those in the agricultural sector.

Paolo Tarolli explains, “Our study has produced a high-resolution global map of hilly and mountainous agricultural landscapes, analyzing their distribution in the current climatic zones (tropical, arid, temperate, cold, and polar) and in future climate projections. We demonstrate that the threat to steep sloping agricultural by climate change is higher than other global agricultural areas. We will see an expansion of areas with an arid climate that led to water scarcity conditions.”

Agricultural systems in steep-sloped areas, although representing a small fraction of the global agricultural area, are of great significance. The agronomic importance, as well as the historical and cultural value, of these areas are widely recognized by the United Nations, and protected under the (UNESCO) World Heritage Sites and the Food and Agriculture Organization (FAO). Sloping crops are mainly concentrated in Mexico, Italy, Ethiopia, and China, cultivating highly “specialized” crops. Examples include the Honghe terraced areas Hani in the Chinese province of Yunnan, an area that has been managed by the Hani minorities for over 1300 years. The specialized crops of this area produce 48 varieties of rice, creating an ideal habitat for the breeding of cattle, ducks, and fish. In terms of a circular economy, in Italy, this is similar to the vineyards of the Prosecco and Soave hills.

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Under present-day conditions, global steep-slope agriculture is mostly found in temperate (46%) and cold (28%) climates, which combined host nearly three-quarters of these landscapes. Less common climates for steep cultivations in present-day conditions are tropical (17%), arid (9%) and polar (1%) regions. Climate change will pose a serious threat to all agriculture and rural systems, impacting crops and food costs. In particular, it will cause a change in the extent of global climatic areas, with significant repercussions on steeply sloping agricultural slopes.

Risultati CdA 22 febbraio 2022

Submitted by organi on Mar, 22/02/2022 - 16:02

Increasing the longevity of biologically engineered heart valve implants

Submitted by francesca.forzan on Mar, 22/02/2022 - 16:02

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Coordinated by Clinical Immunologist and Department of Cardio-Thoracic-Vascular Sciences and Public Health at University of Padua Professor, Emanuele Cozzi, the international research team published their finding in Nature Medicine entitled The role of antibody responses against glycans in bioprosthetic heart valve calcification and deterioration. The studythe production of biological valves derived from engineered animal donors avoids the antibody response directed by the sugar molecules normally present in animal valves that cause damage to the implanted valve and cause an increased risk of degeneration.

The research team spent over 5 years investigating an international cohort of 1668 patients who had received biological valves. The cohort included those who underwent heart surgery at Bellvitge University Hospital in Barcelona, Vall d'Hebron University Hospital of Barcelona, University Hospital of Manitoba, University Hospital of Nantes, and the University Hospital of Padua. The aim was to clarify whether the antibody response directed against the sugar molecules present on the animal-derived valves could lead to premature valve deterioration through a calcification process.

Prof Cozzi explains, “Our study shows that a month following the implantation of biological valves, antibodies levels directed against the sugar molecules increases significantly. In an animal model, we have seen how the presence of these antibodies can cause calcium deposits, after only a month, in biological valves and leading to deterioration. Conversely, if we implant valves from animals engineered BHVs, which do not produce the sugar molecules, antibodies do not attack the valve and do not induce calcification of the tissues. The goal is to use biological valves that last longer and safe for younger patients, guaranteeing increased safety and quality of life than the mechanical valve."

The research was conducted in the context of the European TransLink Project, funded with a budget of 6 million euros from the EU's Seventh Framework Program and involved 14 partners from 4 countries of the European Union (Italy, Spain, France, Sweden), England, the United States, Canada, and Israel. Prof Emanuele Cozzi is in charge of the Transplant Immunology Operational Unit of the University Hospital of Padua. [summary] => [format] => 2 [safe_value] =>

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Prof Cozzi explains, “Our study shows that a month following the implantation of biological valves, antibodies levels directed against the sugar molecules increases significantly. In an animal model, we have seen how the presence of these antibodies can cause calcium deposits, after only a month, in biological valves and leading to deterioration. Conversely, if we implant valves from animals engineered BHVs, which do not produce the sugar molecules, antibodies do not attack the valve and do not induce calcification of the tissues. The goal is to use biological valves that last longer and safe for younger patients, guaranteeing increased safety and quality of life than the mechanical valve."

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