anticorpo monoclonale
Comunicazioni

Un nuovo studio sull'anticorpo monoclonale

16.06.2020

L'Istituto di biochimica e biologia cellulare del Cnr di Monterotondo, in collaborazione con l’Università di Padova e la ShanghaiTech University, ha dimostrato il funzionamento di un anticorpo monoclonale, che ha l'effetto di contrastare la malattia ereditaria che provoca anomalie su pelle, unghie e capelli. I risultati, pubblicati su EbioMedicine, forniscono un sostegno allo sviluppo delle terapie con anticorpi, necessarie per le malattie legate alle mutazioni della proteina connessina.

Un recente studio del Cnr-Ibbc, coordinato da Fabio Mammano (docente Unipd) e co-finanziato dalla Fondazione Telethon, ha così permesso di individuare l'anticorpo monoclonale denominato abEC1.1, il quale, legandosi ad una proteina chiamata connessina 30 (Cx30), è in grado di ripristinarne il normale funzionamento in presenza di mutazioni che causano la sindrome di Clouston.

I risultati della ricerca svolta in collaborazione con il Dipartimento di fisica e astronomia “G. Galilei” dell’Università di Padova e lo Shanghai Institute for Advanced Immunochemical Studies della ShanghaiTech University (Siais), sono pubblicati su EBioMedicine, del gruppo Lancet.