mitocondrio
Comunicazioni

Una ricerca di Unipd e Vimm rileva nei perossisomi il segreto dell'invecchiamento muscolare

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13.11.2025

Uno studio dell'Università di Padova e dell'Istituto veneto di medicina molecolare (Vimm), pubblicato su «Nature Communications», ha scoperto che il corretto funzionamento dei perossisomi e la loro interazione con i mitocondri sono cruciali per contrastare la sarcopenia, la perdita di forza e massa muscolare legata all'invecchiamento.

Non si tratta solo di un inevitabile effetto del tempo: questa condizione può compromettere l’autonomia, aumentare il rischio di cadute, fragilità e disabilità e, nei casi più gravi, ridurre l’aspettativa di vita. Capire perché i muscoli invecchiano e perdono forza è quindi una delle grandi domande della ricerca biomedica moderna.

Le ricercatrici e i ricercatori, guidati dalla docente Vanina Romanello, hanno osservato che con l'età diminuisce il numero dei perossisomi nei muscoli,compromettendo la loro capacità di processare i grassi e smaltire i radicali liberi. Ma la loro importanza va oltre: per garantire l’equilibrio energetico della cellula, i perossisomi collaborano strettamente con i mitocondri, le centrali energetiche delle cellule che producono l’energia necessaria alle funzioni vitali.

Lo studio di è inoltre concentrato su Pex5, una proteina chiave indispensabile per il corretto funzionamento dei perossisomi. Quando Pex5 è assente, la comunicazione tra perossisomi e mitocondri si interrompe: i mitocondri perdono efficienza, il metabolismo dei grassi si altera, i muscoli si indeboliscono e i segni dell’invecchiamento compaiono precocemente.

“Questo studio apre nuove prospettive nel campo della biologia dell’invecchiamento” ha sottolineato Vanina Romanello, docente di Patologia Generale del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova e ricercatrice del VIMM. “Preservare la funzionalità dei perossisomi e la loro alleanza con i mitocondri potrebbe diventare una delle chiavi per contrastare la perdita di forza e massa muscolare legata all’età. Un passo importante, non solo per capire come invecchiamo, ma per migliorare la qualità della nostra vita.”

Il progetto è stato finanziato dalla Fondazione Telethon e da AFM-Telethon.