Un nuovo dispositivo può prolungare la vita sotto la neve
08.10.2025
Un trial clinico condotto sulle Dolomiti a marzo 2023 ha dimostrato l'efficacia di un nuovo dispositivo indossabile, integrato nello zaino, nel prolungare il tempo di sopravvivenza sotto la neve durante una valanga. Ventiquattro volontari sono stati sepolti sotto cinquanta centimetri di neve; metà di loro utilizzava un dispositivo funzionante che aspira aria dalla neve e la pompa nell'area del viso, mentre l'altra metà (gruppo di controllo) aveva un dispositivo non funzionante. Nel gruppo di controllo, sette persone hanno raggiunto una saturazione d'ossigeno inferiore all'80% in media dopo 6,4 minuti, mentre nessuno nel gruppo con il dispositivo funzionante ha chiesto di interrompere l'esperimento, che è durato fino ai 35 minuti massimi previsti.
I risultati, pubblicati su «JAMA», indicano che l'apparecchio Safeback SBX può quintuplicare il tempo di sopravvivenza sotto la neve, fornendo un significativo vantaggio per le operazioni di soccorso. Il dispositivo, già disponibile in commercio, sfrutta la porosità della neve per prelevare aria ricca di ossigeno e pomparla davanti a naso e bocca tramite una pompa elettrica, fino a 150 litri di aria al minuto per un massimo di 90 minuti. Questo flusso d'aria consente di sopravvivere oltre 35 minuti, nonostante l'anidride carbonica emessa respirando.
«Nessun dispositivo può sostituire la prevenzione, che è lo strumento principale per salvare vite in montagna, ma il nostro trial clinico dimostra che questo strumento è molto efficace per prolungare la sopravvivenza sotto la neve e far guadagnare tempo nelle operazioni di soccorso», spiegano Frederik Eisendle e Giacomo Strapazzon, autori principali del paper e parte del team di Eurac Research che ha guidato i test in collaborazione con l’Università di Bergen, l’Ospedale universitario di Haukeland (Norvegia), la Norwegian Air Ambulance Foundation, il Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico – CNSAS, l’Istituto WSL per lo studio della neve e delle valanghe SLF (Svizzera), l’Ospedale universitario di Colonia (Germania), l’Università medica di Innsbruck (Austria) e l’Università degli studi di Padova, con il supporto logistico della Scuola alpina della Guardia di finanza e del personale degli impianti a fine del passo Rolle.
Il trial condotto da Eurac Research in collaborazione con varie istituzioni internazionali offre dei risultati incoraggianti per la diffusione di dispositivi per migliorare la sicurezza delle attività invernali in montagna, tuttavia, la prevenzione rimane lo strumento principale per salvare vite in montagna.


