
Università di Padova: nuova mozione su quanto si sta verificando in Medio Oriente
01.07.2025
L’Università di Padova, di fronte al proliferare delle violazioni sistemiche dei diritti umani fondamentali del popolo palestinese e all’esacerbarsi dell’azione militare dello Stato di Israele a Gaza, fa proprie le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, auspicando il superamento della “logica del conflitto per abbracciare una prospettiva di pace, ricostruzione e benessere, nel pieno rispetto dei diritti umani”. Condanna, inoltre, tutte le ripetute violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani compiute dallo Stato di Israele, certificate dall’ONU, dalla Corte Penale Internazionale e dall’Unione Europea, e chiede fermamente l’accesso umanitario alla Striscia di Gaza in modo da “porre quanto prima fine alle inaccettabili sofferenze della popolazione civile”.
L’Ateneo auspica il rafforzamento delle iniziative diplomatiche e politiche finalizzate a far cessare le violazioni di norme di diritto internazionale, che includono bombardamenti indiscriminati e blocco degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, e rivolge un appello a quanti hanno responsabilità politiche e di governo per garantire la piena attuazione di tutte le risoluzioni ONU relative ai rapporti fra Palestina e Israele: l’applicazione del diritto internazionale, non l’uso della forza, ritorni ad essere lo strumento di risoluzione delle controversie.
Forte della sua storia, inoltre, Unipd si impegna a rafforzare la propria azione nel promuovere ogni iniziativa accademica, didattica o umanitaria orientata alla costruzione di una cultura della pace, della giustizia e della dignità, riaffermando il ruolo dell’Università come spazio di dialogo aperto, libero e rispettoso delle diversità, schierato contro ogni forma di oppressione, apartheid e violenza istituzionalizzata.
In tale prospettiva, conferma il proprio impegno a farsi promotore, in sede CRUI, presso il MUR e in qualsiasi sede istituzionale nazionale e internazionale, di una posizione condivisa delle Università italiane a sostegno dell’autodeterminazione del popolo palestinese e del riconoscimento dello Stato Palestinese.
L’Università di Padova ribadisce, infine, che gli accordi istituzionali con Università israeliane già attivati e i progetti accademici che coinvolgono ricercatrici e ricercatori, hanno esclusiva valenza didattica e di ricerca in coerenza con lo Statuto e con l’articolo 15 del Codice di Integrità della Ricerca e si impegna a non intraprendere nuovi accordi istituzionali, né a rinnovare gli accordi in essere, con le istituzioni e gli enti israeliani che contribuiscono al perpetrarsi delle gravissime violazioni del diritto internazionale e al mantenimento dell’occupazione illegale del Territorio Palestinese.
È questo il testo della mozione approvata oggi all'unanimità dal Senato Accademico; un testo che raccoglie proposte e impegni precisi dell'Ateneo rispetto all'attuale situazione in Medio Oriente e che la rettrice Daniela Mapelli commenta così: «Chiediamo un impegno forte alle istituzioni affinché si raggiunga la pace in Medio Oriente e il rispetto dei diritti umani della popolazione di Gaza, vittima di un continuo e terribile sterminio con civili, famiglie, bambine e bambini, ridotti in condizioni disumane.
Ancora una volta il Senato Accademico dell’Università di Padova ha sentito l’esigenza di prendere posizione su quanto si sta verificando in Medio Oriente. Lo facciamo anche sulla base della nostra storia: siamo un ateneo che, fin dalla sua fondazione, ha visto collaborare e interagire studentesse e studenti, docenti e ricercatrici e ricercatori di ogni provenienza geografica, credo religioso e convinzione politica. Siamo l’Ateneo che ha dato vita e ospita il Centro per i Diritti Umani «Antonio Papisca», impegnato da decenni nella promozione della cultura dei diritti fondamentali e della pace. È da questa tradizione, da questa identità, che nasce il nostro impegno, fissato anche nel nostro Statuto: un impegno per la pace, per la giustizia, per il rispetto del diritto internazionale e della dignità umana. Abbiamo condannato la strage del 7 ottobre perpetrata da Hamas, abbiamo stigmatizzato l’indiscriminato uso della forza del Governo e delle forze armate israeliane, predisponendo borse di studio per studentesse e studenti palestinesi.
Ora, a un anno di distanza dall’ultima mozione sul tema, senatrici e senatori accademici hanno approvato un terzo testo che denuncia le violazioni sistematiche del diritto internazionale e dei diritti umani commesse da Israele e certificate dall’ONU, dalla Corte Penale Internazionale e dall’Unione Europea. Il Senato Accademico ha voluto far proprio l’appello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a “porre quanto prima fine alle inaccettabili sofferenze della popolazione civile” di Gaza. Ci impegniamo a rafforzare la nostra azione nel promuovere ogni iniziativa accademica facendoci promotori in sede CRUI, presso il MUR e in qualsiasi sede istituzionale nazionale e internazionale, di una posizione condivisa delle Università italiane a sostegno dell’autodeterminazione del popolo palestinese e del riconoscimento dello Stato Palestinese.
Rimaniamo fermamente convinti di quanto la cultura possa costruire ponti e un linguaggio comune di pace: per questo motivo confermiamo i progetti accademici che coinvolgono ricercatrici e ricercatori con omologhi di università israeliane. Progetti che hanno valenza esclusiva di didattica e ricerca e che sono coerenti con l’articolo 15 del Codice di Integrità della Ricerca del nostro ateneo. Allo stesso tempo, però, sospendiamo la stipula di nuovi accordi internazionali con enti ed istituzioni israeliane che contribuiscano, in qualsiasi modo, al porre in essere delle sistematiche violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani. Siamo consapevoli che, di fronte al drammatico peso del momento storico in cui viviamo, non sarà una mozione di un’Università a risolvere la situazione, ma siamo altrettanto convinti che far sentire la propria voce contribuisca a evitare ogni forma di indifferenza».