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Il farmaco anti-diabete che aiuta a perdere peso e migliorare la fertilità maschile

05.12.2024

Recenti studi condotti dall'Università di Padova hanno evidenziato un nuovo possibile utilizzo degli agonisti del recettore del GLP-1, farmaci utilizzati per trattare il diabete di tipo 2. Questi farmaci non solo sono efficaci nel favorire una perdita di peso (fino al 15-20% in soggetti obesi), ma sembrano anche migliorare la motilità degli spermatozoi, offrendo una speranza per il trattamento dell'infertilità maschile legata all'obesità.

L'obesità, infatti, è associata a numerose complicazioni, tra cui l'infertilità maschile, in quanto influisce negativamente sulla salute riproduttiva attraverso squilibri ormonali, infiammazione cronica, stress ossidativo e danneggiamento della temperatura scrotale. In Italia, con un calo delle nascite che ha raggiunto il 34% dal 2008, la crescente incidenza di obesità e infertilità maschile si inserisce nel più ampio problema della denatalità.

Lo studio, che ha permesso di giungere a tali conclusioni, realizzato da Carlo Foresta, professore ordinario di endocrinologia presso la Scuola di Medicina di Padova e direttore dell’UOC di Andrologia e del Centro di crioconservazione dei gameti maschili, e dalle sue collaboratrici e collaboratori,  è stato presentato alla comunità scientifica durante il XXXIX Convegno di endocrinologia e medicina della riproduzione dal tema “La denatalità e la sessualità tra ambiente e aging”, il 5 e 6 dicembre presso l’Aula Magna del Palazzo del Bo dell’Università di Padova.

Il recettore del GLP-1, presente anche nei testicoli e sugli spermatozoi, può, dunque, essere un target farmacologico per migliorare la qualità seminale. In particolare, l'attivazione di questo recettore in vitro ha portato a un significativo aumento della motilità degli spermatozoi, grazie alla riduzione del colesterolo di membrana, che normalmente ostacola la loro capacità di muoversi.

L'obesità è un problema di salute pubblica crescente in Italia, dove circa il 47,6% degli adulti sono in sovrappeso o obesi e il 26,3% dei bambini ha problemi di peso, ed è un poblema che rientra in quello della natalità. L'infertilità maschile è, infatti, una delle sue principali complicazioni, poichè influisce sulla qualità degli spermatozoi e sulla spermatogenesi. 

Interventi farmacologici innovativi, come i recenti agonisti del recettore del GLP-1, pur rappresentando un'importante risorsa terapeutica, devono pur sempre essere integrati con strategie preventive, educazione sanitaria e cambiamenti nello stile di vita. “L'attenzione verso le complicanze dell'obesità, inclusa l'infertilità maschile, sottolinea l'importanza di un approccio multidisciplinare nella gestione di questa patologia”, precisa Carlo Foresta.