
Valutazione del rischio bellico, in Senato presentato il progetto di Etra-Università di Padova
22.10.2024
Le guerre mondiali hanno lasciato una pesante eredità in molte aree del Veneto e non soltanto: migliaia di ordigni inesplosi e ancora attivi, bombe, mine e proiettili sono rimasti sepolti per decenni, rappresentando una minaccia continua. Si è concluso dopo tre anni di intensa attività il progetto “Valutazione del rischio bellico residuo” (VRB) lanciato da ETRA S.p.A Società benefit in collaborazione con l'Università di Padova, con l’obiettivo di creare una mappa dettagliata delle aree potenzialmente contaminate da ordigni bellici inesplosi.
La realizzazione di VRB è stata possibile grazie alla collaborazione tra enti pubblici, istituzioni accademiche e forze militari. ETRA ha contributo con i propri sistemi informativi e con le campagne di telerilevamento, mentre l'Università di Padova ha fornito il supporto scientifico necessario ed ha allestito il progetto, conducendo le ricerche archivistiche e le analisi informatiche. Le Forze Armate Italiane sono state coinvolte nelle fasi di ricerca e di allestimento dell’area test, tuttora in corso. L’Aerofototeca Nazionale e l’Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare ha fornito preziosissime immagini aeree, mentre importanti contributi sono arrivati dagli Archivi di Stato (primo fra tutti l’Archivio di Stato di Firenze), Musei, Soprintendenze e altri archivi civili e militari.
“Gli scavi sul suolo rappresentano una delle attività più frequenti in ETRA, tanto da rappresentare almeno l’80 per cento delle attività lavorative quotidiane degli operatori di ETRA sul territorio”, ha evidenziato Alberto Liberatore, Procuratore Speciale Area Servizio Idrico Integrato ETRA SpA -. Tra i fattori di pericolo di questi lavori il rischio bellico è senz’altro uno dei più rilevanti che incide sui costi e sui tempi. Il progetto, dunque, nasce come risposta alle necessità tecniche ed economiche. L’utilizzo di un sistema informativo territoriale di cui ETRA si avvale da anni con dati e informazioni costantemente aggiornati e con l’inserimento delle informazioni derivanti dallo studio del rischio bellico - è decisivo per aumentare la sicurezza degli operatori, dell’ambiente. Il progetto, peraltro, offre altri rilevanti vantaggi che ne esaltano il significato quali l’accelerazione dei tempi di esecuzione delle opere e la riduzione dei costi di studio e indagini strumentali”.
A porre il giusto accento sulla valenza sociale del progetto è stato il professore Aldino Bondesan (Università di Padova) che ha sottolineato: “Il cuore di VRB è un Sistema Informativo Territoriale – denominato UXO-MAP –, un database digitale composto da cartografie storiche, foto aeree e documenti d'archivio. È il primo sistema informativo geografico con un livello così elevato di dettaglio, precisione e integrazione di banche dati multidisciplinari, capace di fornire una mappatura affidabile degli ordigni inesplosi. Il progetto VRB non si limita alla prevenzione degli incidenti nei cantieri, ma ha una portata più ampia sensibilizzando la popolazione sia sull'importanza della sicurezza e sia sul valore della memoria storica. Uno degli aspetti chiave del progetto VRB è stata l'accurata ricerca storico-documentale: sono state acquisite oltre 20.000 foto aeree e diverse centinaia carte storiche risalenti alla Prima e alla Seconda guerra mondiale, che sono state analizzate e digitalizzate per costruire il database del rischio. Inoltre con l’allestimento di aree test selezionate, in collaborazione con il Comando Forze Operative Nord e l’VIII Reggimento Guastatori Paracadutisti, saranno installati circa 100 ordigni inertizzati. Questo permetterà di simulare le condizioni reali di rilevamento di ordigni bellici, riducendo il rischio per chi opera sul campo. In un territorio segnato da un passato di guerre, la prevenzione è l'unica via per garantire un futuro sicuro. Il progetto VRB punta a minimizzare i rischi associati agli ordigni inesplosi, consapevole che il database realizzato potrà essere impiegato in una molteplicità di altri progetti culturali ed educativi”.
Il progetto “Valutazione del rischio bellico residuo” è stato presentato in Senato e verrà presentato nel corso di un convegno il prossimo 15 novembre all'Università di Padova.