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Comunicazioni

I videogiochi d'azione normalizzano il disturbo del linguaggio in bambini e bambine a rischio dislessia

22.03.2024

Un team di ricerca di Padova, Bergamo, Pavia, Milano, Varese, Lecco e Parigi ha messo in luce che giocando con un videogioco d’azione si normalizza la percezione dei suoni del linguaggio in bambine e bambini prescolari con difficoltà di linguaggio.

Sebbene giocare sia considerato indispensabile per lo sviluppo cognitivo, sensorimotorio e sociale di bambine e bambini, vi è ancora una certa resistenza nel pensare che un simile ruolo possa essere svolto anche dagli attuali videogiochi. Giocare con i videogiochi d’azione può risolvere le difficoltà nella percezione dei suoni del linguaggio, detti fonemi, che sono considerati la principale causa della dislessia evolutiva, ovvero la difficoltà nell’apprendimento della lettura?

Diversi studi hanno dimostrato che nei bambini e nelle bambine con dislessia, la velocità di lettura può migliorare in seguito a un trattamento riabilitativo con videogiochi commerciali che stimolano le abilità attentive. Un miglioramento dell’attenzione risulta indispensabile per leggere le lettere.

Queste le premesse dello studio Action video games normalise the phonemic awareness in pre-readers at risk for developmental dyslexia, pubblicato sulla rivista «NPJ Science of Learning» del gruppo Nature, condotto da un team internazionale di ricerca coordinata dalle Università di Padova e di Bergamo, con l’Università di Pavia, la Sigmund Freud University di Milano, la ASST di Valle Olona di Saronno (VA), l’IRCCS “E. Medea” di Bosisio Parini (Lecco) e l’Université Paris Cité.

«Da queste premesse abbiamo ipotizzato che i videogiochi d’azione potessero migliorare anche la percezione dei fonemi – spiega Sara Bertoni, del Dipartimento di Scienze umane e sociali dell’Università degli studi di Bergamo e prima autrice della ricerca -. Questo studio di prevenzione ha coinvolto 120 bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia. Un sottogruppo di essi presentava difficoltà nei prerequisiti della letto-scrittura, e quindi erano a rischio per una futura dislessia. Lo studio dimostra che con solo 20 sessioni di gioco con un videogioco d’azione da 45 minuti ciascuna si annullano specificatamente i disturbi nella percezione dei fonemi».

«Questi risultati – aggiunge Andrea Facoetti, professore del Dipartimento di Psicologia generale dell’Università di Padova e coordinatore della ricerca –, combinati al fatto che la memoria fonologica e la denominazione rapida non sono state modificate, rivoluzionano le attuali conoscenze condivise sulla dislessia come un puro deficit linguistico dell’emisfero sinistro, suggerendo il ruolo causale del controllo automatico dell'attenzione dell’emisfero destro nella percezione dei fonemi».

«Il miglioramento nella percezione dei fonemi era presente nella maggior parte dei bambini e delle bambine. Questi progressi risultavano più del doppio di quelli ottenuti dopo il trattamento linguistico tradizionale e perduravano a distanza di sei mesi dalla fine del trattamento. Inoltre – affermano gli autori e le autrici della ricerca – dimostriamo il ruolo come un’esperienza divertente, che allena l’attenzione, migliori la velocità di elaborazione del linguaggio che, come hanno dimostrato alcuni dei nostri precedenti studi, è alla base delle future abilità di lettura.»

Questi risultati sono cruciali per futuri programmi di prevenzione dei disturbi del neurosviluppo, come i disturbi dell’apprendimento, del linguaggio, della coordinazione motoria e dello spettro dell’autismo, estremamente comuni nella società contemporanea.