
University corridors for refugees, al via la terza edizione
04.03.2021
Anche l’Università di Padova, al suo secondo anno di partecipazione, accoglierà quest’anno due studentesse o studenti con status di rifugiato provenienti dall’Etiopia.
L’iniziativa fa parte di Unicore (University corridors for refugees), un progetto che per questa terza edizione vede ventiquattro Università italiane impegnate a garantire a quarantatré tra rifugiate e rifugiati,il proseguimento del loro percorso accademico in Italia; studentesse e studenti saranno selezionati sulla base del merito e della motivazione, attraverso un bando pubblico in scadenza l’1 aprile 2021.
L’Ateneo di Padova l’anno scorso ha accolto due ragazzi che oggi sono iscritti a corsi del Dipartimento di Scienze politiche, giuridiche e internazionali, quest’anno ne ospiterà altri due.
I servizi offerti includono esenzione dal pagamento delle tasse, mensa, alloggio in residenze universitarie o convenzionate con l'Ateneo, acquisto di materiale didattico, accompagnamento e assistenza con tutte le procedure legali, inserimento nella vita accademica, sociale e culturale dell'università e della città. Quest'anno il network dei partner locali che forniscono assistenza, supporto e accompagnamento si è ulteriormente allargato: Caritas di Padova, Diaconia Valdese, Associazione Migranti, Associazione Popoli Insieme (per Centro Astalli - JRS), Fondazione IRPEA (per Engim Veneto).
Il progetto offre a rifugiate e rifugiati residenti in Etiopia l’opportunità di arrivare in Italia in maniera regolare e sicura per proseguire gli studi, in linea con l’obiettivo dell’UNHCR di rafforzare i canali di ingresso per rifugiati e di raggiungere il tasso di iscrizione a programmi di istruzione superiore al 15% nei paesi di primo asilo e nei paesi terzi.
Il progetto inoltre riflette le indicazioni date dalla Commissione Europea nel nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo e nella sua raccomandazione del 23 settembre 2020, nel quale si invitano gli Stati membri a creare nuovi percorsi di ingresso e di protezione per i rifugiati, quali programmi di studio e lavoro.
Collaborano al progetto il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, Caritas Italiana, Diaconia Valdese, Centro Astalli e Gandhi Charity.