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Comunicazioni

Unipd studia le percezioni della guerra in Ucraina

03.03.2022

L'Ateneo di Padova, attraverso l’Osservatorio della coesione sociale Hyperion, ha analizzato come cittadine e cittadini della Regione Veneto configurino gli avvenimenti in Ucraina.

Le analisi condotte da Hyperion hanno preso in esame le giornate a partire da giovedì 24 e fino lunedì 28 febbraio 2022. Da queste è emerso come il 68,68% delle produzioni discorsive analizzate, configuri, gli accadimenti in Ucraina, come una vera e propria “guerra”, che, in quanto tale, va condannata e ripudiata.
In particolare, dal momento che a livello legislativo la dichiarazione di ostilità viene deliberata dal presidente della Nazione, configurare gli accadimenti in Ucraina come “guerra”, concorre ad attribuire la responsabilità decisionale di perpetrare o interrompere l’offensiva esclusivamente ai Governi. Quanto più si configura l’esito della situazione in Ucraina in mano ai governanti, tanto più si osservano commenti (al 22,57% del 68,68%) da parte dei cittadini, che, in quanto cittadini italiani, si considerano estranei alla questione, limitandosi a commentare e giudicare l’operato delle Istituzioni, posizionandosi a favore o contro quanto viene da loro indicato.

Secondo Gian Piero Turchi, direttore di Hyperion 'Vi è una percentuale di dati che rende conto di come il 31,32% dei cittadini della Regione Veneto, configuri gli avvenimenti in Ucraina come “un’emergenza” che, in quanto tale, può e deve essere gestita. Fra questi, il 19,46 %, considera quanto da qualche giorno sta accadendo, come un assetto emergenziale di cui tutti siamo chiamati ad occuparci: infatti, se, da una parte, “la guerra” è necessariamente circoscritta al confine geopolitico del paese coinvolto, dall’altra è legata ai ruoli decisori che sono chiamati a decidere arbitrariamente quando iniziarla e quando terminarla; infatti un’emergenza attraversa le interazioni fra i membri che compongono gli Stati (come l’esperienza pandemica ci ha dimostrato), modificando le interazioni stesse, per cui, quanto accade ora in Ucraina, potrebbe modificare (e sta già modificando) le storie biografiche di ognuno (anche in Italia)'.