Unipd e AcegasApsAmga firmano un protocollo per una gestione sostenibile delle risorse idriche
24.07.2024
Siglato oggi a Palazzo del Bo un protocollo d’intesa tra Università di Padova e AcegasApsAmga S.p.A. per la gestione e il monitoraggio della risorsa idrica, della validità di due anni.
In linea con il traguardo 6.4 dell’obiettivo 6 dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’ONU che prevede di aumentare considerevolmente entro il 2030 l’efficienza nell’utilizzo dell’acqua in ogni settore e garantire approvvigionamenti e forniture sostenibili di acqua potabile per affrontare la carenza idrica e ridurre in modo sostanzioso il numero di persone che ne subisce le conseguenze, l’Università, nell’ambito delle azioni individuate dalla Carta degli impegni di sostenibilità, si impegna ad una migliore gestione della risorsa idrica tramite la definizione di protocolli per il risparmio, il recupero e il riuso dell’acqua nelle proprie strutture e la promozione di accordi con l’ente gestore per il controllo dei consumi.
«In questo contesto, è da tempo attivo un dialogo con AcegasApsAmga, prima multiutility del Nordest italiano attiva nei servizi ambientali – ha spiegato Francesca da Porto, prorettrice con delega alla sostenibilità -. Per la realizzazione di progetti comuni che migliorino la qualità della vita nel territorio l’Ateneo di Padova, con la collaborazione di AcegasApsAmga e del Comune, ha attivato il General Course “Ambasciatori di Sostenibilità”, aperto alla cittadinanza e ai dipendenti delle amministrazioni coinvolte, oltre che agli studenti dell'Ateneo. Il corso, di cui si è appena conclusa con successo la prima edizione, prevede anche un modulo formativo sui temi legati alla risorsa idrica. Con questo Protocollo Unipd e AcegasApsAmga intraprendono un percorso di grande valenza per l’ambiente, impegnandosi a monitorare e migliorare l’efficienza nell’utilizzo delle risorse idriche.»
Il protocollo prevede la realizzazione di progetti volti a migliorare complessivamente la gestione della risorsa idrica nel territorio padovano, in particolare nelle zone nelle quali si concentrano le strutture e le attività legate all’Ateneo. Il sistema di monitoraggio continuo attivato mediante questo protocollo consente di misurare e registrare i consumi idrici delle principali forniture intestate all’Università. Mediante la telelettura e l’analisi dei dati, su base oraria giornaliera, si individuano tempestivamente consumi anomali e perdite occulte, altrimenti fonte di grandi perdite di acqua, si comprendono le aliquote dei consumi imputabili a strumentazioni e impianti, si definiscono profili di consumo giornaliero legati ai dipendenti e agli studenti e studentesse che frequentano gli edifici.
Grazie a questa analisi dettagliata si possono progettare misure efficaci per ridurre lo spreco della risorsa idrica, non solo eliminazione dei guasti e progettazione più efficace dei nuovi impianti, ma anche tecnologia per ridurre i consumi idrici legati all’uso personale, e riqualificazione e sostituzione di apparecchiature di laboratorio e sistemi di raffrescamento.
Il protocollo è l’occasione per sviluppare anche progetti di ricerca e best practice: per questo motivo l’Ufficio FEM, settore Sostenibilità energetica, ha avviato un tirocinio in collaborazione con il corso di laurea magistrale in Sustainable Chemestry and Technologies for Circular Economy, e una collaborazione con il Centro studi di economia e tecnica dell’energia Levi-Cases.
«L’obiettivo è arrivare al calcolo della water footprint di Ateneo e di sviluppare conseguentemente valide pratiche di “water resources management” all’interno di una organizzazione complessa quale è la nostra. Nell’Ateneo di Padova si consumano circa 500 litri di acqua al minuto, e ci siamo prefissati di ridurre i consumi d’acqua di almeno il 3% entro il 2027. Come Ateneo però siamo in grado di avere un impatto più ampio, sia perché possiamo sensibilizzare la comunità studentesca e la cittadinanza mediante formazione, divulgazione, e campagne di informazione, sia perché abbiamo ormai un consolidato ruolo, con la collaborazione dei nostri docenti e dei nostri centri di ricerca, nella promozione e diffusione delle best practice sviluppate in Ateneo presso altri enti e istituzioni» conclude la prof.ssa da Porto.
«L’Università di Padova, con i suoi laboratori e suoi impianti, è uno dei principali utilizzatori di acqua della città con una media di 230mila mc l’anno – spiega Giovanni Piccoli, direttore Reti AcegasApsAmga -. Grazie a questa collaborazione la multiutility ha avviato un progetto sperimentale che consentirà all’Ateneo di effettuare una telelettura in tempo reale dei propri consumi, favorendo quindi l’individuazione immediata di eventuali anomalie o perdite, oltre che a favorire azioni di risparmio idrico portando avanti progetti di ricerca, riqualificazione degli impianti e ottimizzazione dell’utilizzo. Una collaborazione che non solo permetterà un notevole risparmio dei consumi all’Università, ma che è anche una strategia congiunta e concreta per limitare le perdite, sensibilizzare gli stakeholder e tutelare la risorsa idrica, così come previsto dagli obiettivi dell’Agenda Onu 2030. In base ai risultati e all’affidabilità del sistema di validazione dei dati costruito ora su base sperimentale verrà valutata l’opportunità di estendere questo approccio anche ad altri stakeholder con analoga dimensione territoriale e consumo d’acqua».
Gli obiettivi del protocollo trovano concretezza nella riqualificazione di 74 misuratori/contatori da parte di AcegasApsAmga resi “smart” e quindi permettendo all’Ateneo un monitoraggio continuo, orario e giornaliero, dei consumi idrici delle principali forniture idriche idro-esigenti intestate all’Università; nella supervisione dei consumi idrici delle forniture idriche intestate all’Università mediante l’accesso alla “Dashboard Telelettura” che AcegasApsAmga in via sperimentale ha predisposto la supervisione delle fatture e dei costi associati alle forniture idriche di cui sopra mediante l’accesso al “Portale dei consumi” messo a disposizione da AcegasApsAmga; nella sensibilizzazione e formazione dell’utenza e della comunità mediante campagne di comunicazione; nella ricerca e nello sviluppo con studi, approfondimenti tecnici e progetti volti ad approfondire le modalità di utilizzo della risorsa idrica e a promuovere e testare l’utilizzo delle migliori pratiche.