patavina libertas
Comunicazioni

Studiare in carcere: la firma del protocollo Dap-Cnupp

12.09.2019

Un confronto permanente per garantire a detenuti e persone in condizione di limitazione della libertà personale la fruizione di un miglior diritto agli studi universitari: è ;quanto prevede il Protocollo d’intesa sottoscritto l'11 settembre 2019 dal capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria (Dap) Francesco Basentini e dal presidente della Conferenza nazionale universitaria poli penitenziari (Cnupp) Franco Prina.

Alla firma del Protocollo era presente anche Francesca Vianello (Università di Padova) assieme ad altri tre componenti del Consiglio CNUPP: Marella Santangelo, dell’Università Federico II di Napoli, Andrea Borghini, dell’Università di Pisa ed Emmanuele Farris, dell’Università di Sassari. L'Università di Padova svolge infatti da diversi anni attività di formazione accademica dei detenuti presso l’istituto penale “Due Palazzi” di Padova: era infatti il 2003 quando venne stipulata una convenzione tra università e ministero della giustizia per l’istituzione, nel carcere padovano, di un polo universitario.

La Conferenza rappresenta gli atenei italiani che operano attualmente in 75 istituti penitenziari italiani per garantire ai detenuti presenti il diritto agli studi universitari. Ottocento circa sono stati nell’anno accademico 2018/2019 gli studenti iscritti alle 27 università italiane sede di polo universitario penitenziario: di questi, 743 sono detenuti (223 dei quali in regime di alta sicurezza o sottoposti al 41bis) e 53 in esecuzione penale esterna.

L’accordo sottoscritto in questi giorni punta a regolare in maniera più omogenea i rapporti fra provveditorati dell’Amministrazione penitenziaria e istituti da un lato e singoli atenei dall’altro. Per far questo, viene istituito un tavolo di confronto, composto da referenti del Dap e rappresentanti della Cnupp, che permetta un dialogo costruttivo e costante fra le parti. Il tavolo elaborerà linee guida e schemi di convenzioni per disciplinare uniformemente i rapporti fra i due enti, convocherà riunioni su specifiche tematiche per migliorare l’esercizio del diritto al proseguimento degli studi universitari e si occuperà di sviluppare iniziative e programmi di collaborazione anche per il personale dell’Amministrazione e a livello territoriale. Saranno inoltre organizzati dibattiti e incontri pubblici finalizzati a sensibilizzare la società sull’importanza di garantire il diritto allo studio universitario in favore delle persone detenute, nonché progetti di ricerca universitaria su tematiche di interesse comune.