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Comunicazioni

Sistema di misurazione e valutazione della performance negli enti pubblici e nel nostro Ateneo

25.05.2023

Qual è il significato della valutazione della performance nell'ambito degli enti pubblici e, in particolare, delle università italiane? Ne parla il direttore generale dell'Università di Padova, Alberto Scuttari. "La valutazione - osserva il direttore - serve per migliorare e fare i passi successivi". Le università sono infatti chiamate a pianificare azioni e processi per il raggiungimento di obiettivi: questo percorso richiede di essere avviato facendo il punto della situazione, quindi misurando l'efficacia delle attività concluse o in itinere per essere poi in grado di progettare azioni che portino a miglioramenti. Dunque, precisa Scuttari, "Non c'è sviluppo se non c'è un'attività di valutazione. Nelle amministrazioni pubbliche, che vivono dei finanziamenti pagati da cittadine e cittadini attraverso tasse e contributi, la valutazione è anche un atto di responsabilità e trasparenza".

Ma come valutiamo? Sono diverse le modalità a seconda dei campi in cui questa valutazione ha luogo: se per didattica, ricerca e terza missione ci sono strumenti nazionali periodici di valutazione (o accreditamento, per quanto riguarda la didattica), per l'organizzazione, intesa come somma del contributo di lavoratrici e lavoratori, lo strumento è il ciclo della performance, ovvero il ciclo del risultato dell'organizzazione.

Date delle linee guida nazionali, il ciclo della performance valuta la capacità degli atenei di pianificare degli obiettivi in termini di qualità dei servizi, di efficacia, di qualità della spesa, etc., e successivamente di valutare se questi obiettivi siano stati conseguiti, sia nell'ambito dell'organizzazione nel suo complesso, sia in termini di contributo individuale, nell'ottica di un migliormento e di un riconoscimento ad ogni livello.

Precisa il direttore generale Alberto Scuttari: "Anche il sistema di valutazione ha bisogno di essere migliorato costantemente. Quest'anno l'attuale sistema di misurazione e valutazione della performance è stato modificato facendo salire il peso della parte della valutazione organizzativa e collaborativa della struttura e facendo un po' scendere la parte del contributo individuale; inoltre si è deciso di usare un set di misura che abbia un significato, basandoci quindi su di una scala da 1 a 6 (invece che da 1 a 50) nella quale più chiaramente 1 indica un obiettivo non perseguito e 6 dei risultati oltre le aspettative". Il collegamento della valutazione organizzativa alla retribuzione è poi previsto dalla legge per tutta l'amministrazione pubblica italiana.

"La misurazione facilita la fiducia sociale" sottolinea Scuttari. "Potremo fare sempre meglio se i cittadini ci danno fiducia, se il legislatore ci dà fiducia. Per generare fiducia bisogna avere la responsabilità, l'umiltà e un pochino anche il coraggio di essere trasparenti e quindi di far vedere i risultati, anche quando essi sono migliorabili. La valutazione dell'organizzazione, come quella della didattica, della ricerca e della terza missione serve principalmente a identificare il risultato, l'impatto per gli utenti finali, prima ancora che l'impegno profuso dall'organizzazione stessa e dalle persone".