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Comunicazioni

Senato Accademico: mozione di solidarietà al popolo ucraino

08.03.2022

Il Senato Accademico richiama l'attenzione sulle drammatiche azioni di guerra che stanno interessando l’Ucraina e, di fatto, colpiscono al cuore l’Europa, in quanto mettono in discussione i valori universali della dignità umana, della libertà, dell’uguaglianza e della solidarietà su cui si fonda l’Unione Europea. Tali azioni costituiscono una violazione dei principi e delle norme sanciti dal diritto internazionale e dalla Carta delle Nazioni Unite: integrità e sovranità territoriale, divieto della minaccia e dell’uso della forza per la risoluzione delle controversie internazionali, rispetto dei diritti umani, dei diritti delle minoranze e del diritto all’autodeterminazione dei popoli. Azioni che evocano a distanza di ottant’anni lo spettro di un conflitto di portata globale.

L’Unione Europea è il più grande progetto di pace che l’Europa abbia mai saputo costruire. Nessun processo di allargamento politico o militare può avvenire a spese della vita e della pace. Il Trattato di Lisbona stabilisce espressamente che l’Unione promuove soluzioni multilaterali ai problemi comuni nell’ambito delle Nazioni Unite al fine di preservare la pace, prevenire i conflitti e rafforzare la sicurezza internazionale, conformemente agli obiettivi e ai principi della Carta delle Nazioni Unite (art. 21).

La costituzione italiana afferma, all’articolo 11: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.

Gli stessi valori sono condivisi dal nostro Ateneo che, forte della propria tradizione che data dal 1222 ed è riassunta nel motto “Universa Universis Patavina Libertas”, afferma il proprio carattere pluralistico e la propria indipendenza da ogni condizionamento e discriminazione di carattere ideologico, religioso, politico o economico, nel rispetto della libertà di pensiero e di scienza, chiedendo alla propria comunità di rispettare, proteggere e promuovere con coraggio una cultura fondata su valori universali quali i diritti umani, la pace, la salvaguardia dell’ambiente e la solidarietà internazionale.

L’escalation di violenza cui stiamo assistendo in questi giorni rende necessaria una presa di posizione forte e una condanna convinta verso qualsiasi forma di aggressione fra Stati e di violazione dei diritti umani, non solo da parte delle istituzioni politiche, ma anche del mondo accademico e della comunità scientifica tutta.

La nonviolenza attiva praticata con decisione e coerenza possa essere un fondamentale strumento per la costruzione della pace.

L’Assemblea Generale dell’Onu, in data 2 marzo 2022, ha approvato una risoluzione che contiene una condanna universale dell’aggressione Russa all’Ucraina e sollecita l'immediata risoluzione pacifica del conflitto tra la Federazione Russa e l'Ucraina attraverso il dialogo politico, i negoziati, la mediazione e altri mezzi pacifici.

Il Ministero dell’Università e della Ricerca, come riferito in una nota del 27 febbraio a firma della Ministra Messa, è in continuo contatto con gli altri Dicasteri ed Enti, in primis il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e quello della Difesa, per tenere costantemente monitorata l’evoluzione della situazione e garantire il proprio sostegno alla popolazione ucraina; in particolare, invita gli atenei ad offrire accoglienza a studenti, ricercatori e professori ucraini negli atenei italiani, mettendo a disposizione borse di studio e alloggi.

Inoltre, sulla scorta delle sanzioni adottate dall’Unione Europea nei confronti della Federazione Russa, con le quali si intende scongiurare l’ipotesi che pur legittime collaborazioni nei settori della ricerca possano fornire involontario sostegno all’azione militare russa (anche attraverso lo sviluppo o il trasferimento di tecnologie cosiddette “dual use”), la Ministra chiede la collaborazione delle università e degli enti di ricerca italiani per segnalare eventuali progetti in corso con istituzioni ed enti russi che abbiano risvolti potenzialmente critici.

L’Ateneo patavino, nell’accogliere senza esitazioni l’invito della Ministra, e associandosi all’appello mosso da altre istituzioni, a partire dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) e dalla collegata Rete delle Università per la Pace, esprime profonda solidarietà al popolo ucraino per le indicibili sofferenze e per le conseguenze che questo gravissimo evento provoca sulla vita quotidiana dell’intera nazione.

L’Ateneo patavino è profondamente convinto che solo attraverso l’immediata sospensione delle operazioni militari e la cessazione delle violazioni in atto, con il recupero di una normale dialettica politico-diplomatica, sia possibile affrontare la complessità del conflitto in atto e favorire soluzioni pacifiche basate sui diritti umani internazionalmente riconosciuti.

Per le ragioni sopra esposte, il Senato Accademico dell’Università di Padova:

1. condanna con fermezza e senza riserve il conflitto armato e l’uso della violenza, rivendicando il valore della diplomazia e del dialogo come unico mezzo per una risoluzione pacifica ed efficace delle controversie fra gli Stati;

2. consapevole che la nostra sicurezza dipende sempre più da un sistema multilaterale efficace e democratico e che il quadro fondamentale in cui si collocano le relazioni internazionali è la Carta delle Nazioni Unite, afferma l’urgenza di garantire un ordine mondiale basato sul diritto e la democrazia internazionale;

3. consapevole che esiste una stretta connessione tra il rafforzamento della sicurezza internazionale, il disarmo, il rispetto dei diritti umani e lo sviluppo sostenibile esprime profonda solidarietà e vicinanza alla comunità accademica ucraina e alle comunità accademiche russa e bielorussa dissidenti nei confronti dei governi dei propri Paesi, affermando il valore universale e indipendente da ogni forma di condizionamento della cultura e della scienza;

4. aderisce all’appello della Ministra dell’Università e della Ricerca e si impegna ad offrire un supporto concreto e accoglienza a studenti, ricercatori e professori ucraini e a collaborare con il Ministero nella segnalazione e nella sospensione di eventuali progetti in corso con istituzioni ed enti russi che possano favorire involontario sostegno all’azione militare russa.