Sea Oasis: un'installazione artistica per rigenerare gli ecosistemi marini
20.11.2025
Dopo la chiusura della Biennale Architettura 2025 di Venezia, i moduli della installazione "Sea Oasis" verranno convertiti a favore di un progetto di ricerca dell’Università di Padova dedicato alla rigenerazione degli ecosistemi marini.
Co-progettato da Dotdotdot insieme all’Università di Padova, corso di laurea magistrale in Marine Biology, il progetto "Sea Oasis – Survival Architecture", partecipante alla 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, è nato seguendo un approccio di design rigenerativo a servizio della ricerca applicata.
L’installazione consiste in un sistema di moduli allestitivi stampati in 3D, ispirati alle forme naturali prodotte da bio-costruttori come le ostriche e destinati, al termine della Mostra Internazionale di Architettura, a essere utilizzati come dispositivi per agevolare il ripristino della biodiversità marina a uso del centro di ricerca di Biologia marina dell’Università di Padova con sede a Chioggia.
I moduli saranno infatti immersi nel mare Adriatico e collocati in prossimità di barriere naturali già presenti, fungendo da substrato di colonizzazione e rifugio per nuove comunità. Il luogo dell’immersione è stato definito anche sulla base dei dati elaborati da un modello di intelligenza artificiale sviluppato da Dotdotdot, parte del progetto esposto in Biennale alle Corderie dell’Arsenale, che ha individuato le aree più favorevoli al ripristino ecologico.
Due ricercatrici dell’Università di Padova - Olivia Cassetti e Giada Riva - analizzeranno trimestralmente il ripopolamento delle barriere artificiali, valutandone l’evoluzione in relazione a quelle naturali adiacenti. L’obiettivo è comprendere la quantità e la varietà delle specie coinvolte per migliorare i processi di ripristino. I risultati costituiranno il nucleo di due tesi di ricerca.


