
Sars-cov2 anche bambine e bambini sani si ammalano
04.03.2021
A dimostrare che l’infezione da Sars-Cov2 può presentarsi in modo serio e con complicanze importanti anche nelle bambine e nei bambini piccoli che non presentano patologie preesistenti è uno studio coordinato dal professore Giovanni Di Salvo del Dipartimento di Salute della donna e del Bambino dell’Università di Padova (con Elena Reffo e Valentina Stritoni). Inflammatory syndrome in children associated with COVID-19 complicated by acute myocardial infarction, questo il titolo della ricerca, è stato pubblicato sull’«European Heart Journal», la più autorevole rivista cardiologica al mondo ed è considerato un unicum al mondo nella letteratura della cardiologia pediatrica, per come è stato trattato e per il buon esito del trattamento.
Lo studio ha preso in esame la storia medica di un bambino di 4 anni, precedentemente sano, ricoverato per febbre, congiuntivite e rush cutaneo presso l’ospedale di riferimento territoriale della propria residenza. Il tampone nasofaringeo risulta negativo, mentre gli anticorpi IgG anti SARS-Cov2 sono positivi. Infatti, circa un mese prima un suo familiare aveva contratto il Covid-19, mentre il bimbo era sempre stato asintomatico; aveva evidentemente contratto il Covid anche lui senza accorgersene, come accade spesso nei bambini, fatto che spiegherebbe la negatività al tampone. Una volta ricoverato, le condizioni si aggravano e viene per questo trasferito presso la cardiologia pediatrica dell’Azienda Ospedale/Università di Padova
Qui viene fatta diagnosi di dilatazione aneurismatica della coronaria sinistra con occlusione trombotica determinante un infarto acuto del miocardio. «Il piccolo viene trattato con successo, la notte di Natale, in terapia intensiva pediatrica, per questa grave e potenzialmente letale complicanza, con un protocollo modificato di trombolisi, utilizzato per la prima volta al mondo dai cardiologi pediatri di Padova in un bambino affetto da sindrome infiammatoria secondaria al Covid – spiega il Di Salvo. Abbiamo utilizzato un farmaco che scioglie i coaguli nel sangue, utilizzando così un protocollo mai applicato prima nei bambini affetti da Covid-19, ma usato nei pazienti pediatrici affetti dalla malattia di Kawasaki, caratterizzata da complicanze vascolari che possono interessare le arterie coronariche nei bambini.»