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Comunicazioni

Ritorno in aula in sicurezza. Anche grazie a nuovi test e a software di monitoraggio

10.09.2020

Tra pochi giorni l'Università di Padova ricomincerà a vivere la sua normalità. "Questa è l'dentità dell'Università: un luogo fisico di sapere e di persone che si incontrano, motivate dalla voglia di scienza e conoscenza. Per fare questo, in questo momento ci vuole sicurezza, perchè la pandemia non è terminata", afferma il rettore Unipd, Rosario Rizzuto, nell'annunciare il ritorno in aula di studentesse, studenti e personale.

Nel periodo che precede l'inizio delle lezioni, l'Ateneo ha lavorato e sta lavorando perchè nei suoi spazi sia possibile il distanziamento fra le persone, i flussi siano regolati, ci siano mascherine e soluzioni igienizzanti. Ma non si è fermata qui: "Abbiamo anche voluto fare qualcosa di più. Abbiamo voluto implementare una sorveglianza attiva su tutto il personale universitario, riservandogli uno screening non invasivo molto preciso, perchè basato sulla diagnosi molecolare: è un tampone salivare che permetterà al nostro personale di essere verificato ogni 20 giorni, esattamente come il personale sanitario".

L'attenzione però è massima anche nel monitorare studentesse e studenti, con una diversa modalità: "Abbiamo modificato il software di identificazione della presenza in aula, in maniera tale da identificare non solo la presenza a lezione ma anche la posizione nello spazio, così da poter identificare i contatti di un eventuale positivo e operare su questi la diagnosi molecolare" spiega il rettore.

Quello di Unipd è quindi un grande sforzo, tutto basato sulla scienza, perchè le analisi sono state verificate nei laboratori dell'Ateneo e hanno un alto grado di precisione. "Operiamo perchè vogliamo tornare a essere l'Università delle persone: persone sicure".

Approfondimenti: All'Università di Padova test salivari molecolari per la diagnosi di Covid-19