albero del tesoro
Comunicazioni

Prende forma il primo parco inclusivo di Padova

10.10.2019

Con la posa della prima pietra e il primo albero piantato, lo scorso 2 ottobre, L’Albero del tesoro’ il primo parco totalmente inclusivo di Padova, è diventato realtà. Un parco di tutti e per tutti che è il risultato di un lungo lavoro di progettazione che ha visto la collaborazione della Fondazione Robert Hollman, che ha lanciato l’iniziativa, del Comune, dell’Università di Padova e di 16 tra istituzioni e associazioni padovane impegnate nell’ambito del sociale e della disabilità oltre che di una trentina di scuole, dall’infanzia alla secondaria di primo grado. 

L’idea è nata circa due anni fa e si è tradotta nel tempo in un progetto che si proponeva di rendere la zona del Parco del Basso Isonzo accessibile e fruibile a tutti, persone con e senza disabilità. È nato così l’Albero del tesoro, parco sensoriale inclusivo situato in via Siena 1, ed esteso su un’area di 5.600 metri quadrati. Un parco totalmente privo di barriere architettoniche pensato per essere un luogo che rispetti le specificità di ognuno e che sia allo stesso tempo fruibile da tutti.
L’Università di Padova ha partecipato al progetto fin dalla sua origine fornendo, grazie anche all’apporto scientifico di alcuni dipartimenti coinvolti, una vision di tipo concettuale del progetto e, insieme, sostegno e supporto alle attività, ma anche supervisione e monitoraggio di queste, oltre che idee e proposte innovative.

Il progetto prevede la realizzazione di tre diverse zone: una ludica all’interno della quale saranno installati giochi inclusivi, una aggregativa che prevede un punto ristoro e altri servizi e una dedicata all'interazione con la natura, dove nasceranno un orto e un frutteto e dove saranno presenti dei percorsi sensoriali per il coinvolgimento dei cinque sensi.

“Quello di cui parliamo è un processo, non è un punto d’arrivo, ha spiegato Laura Nota, delegata in materia di inclusione e disabilità dell’Università di Padova. Il parco inclusivo non è statico ma è dinamico, in evoluzione continua e deve diventare cuore pulsante all’interno della città; per questo dovrà essere foriero di ulteriori nuove attività. Il parco è il frutto di un lavoro di un network in cui ciascuno ha avuto un ruolo e continuerà ad averlo. È un progetto scientifico, concettuale e valoriale prima di tutto, un progetto di unione di ‘belle’ forze in cui l’Università di Padova c’è, c’è stata e ci sarà”.