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PiaveFutura, oggi la firma per la proprietà dove verranno realizzati gli spazi ipogei del campus

15.12.2023

È stato firmato oggi al Palazzo del Bo tra l’Ateneo di Padova e il Ministero della Difesa l'atto che determina il trasferimento in proprietà della parte centrale della Caserma Piave dove verranno realizzati gli spazi ipogei che caratterizzano il progetto.

Hanno siglato l’atto di definitivo passaggio la Rettrice Daniela Mapelli e il Gen. Isp. Capo Giancarlo Gambardella alla presenza di Alberto Scuttari, Direttore generale dell’Università di Padova, e del prorettore all’Edilizia Carlo Pellegrino.

Secondo il protocollo d'intesa firmato nel 2017 tra Università, Demanio, Difesa e Comune di Padova, la Caserma Piave sarebbe stata messa nella disponibilità dell'Ateneo per la realizzazione del Polo delle scienze economiche e sociali – Campus PiaveFutura. Il documento prevedeva tre fasi: un primo trasferimento in concessione diciannovenale della parte della caserma che si affaccia su riviera Paleocapa che è stato stata effettuato nel 2020 e così la consegna; un secondo trasferimento in concessione diciannoveale della parte della caserma Piave che si affaccia su via Moro, la cui consegna anticipata è stata effettuata nel novembre 2023 mentre la concessione verrà perfezionata entro il mese di febbraio 2024; l’ultima, oggi, quella del trasferimento in proprietà della parte centrale della caserma Piave (area di colore verde).

Con l'ultimo documento firmato tra le parti l'Ateneo risulta quindi possessore di tutto il compendio della ex Caserma Piave e potrà quindi dare inizio alle procedure di gara per l'affidamento dei lavori.

Si tratta di un campus universitario nel cuore di Padova, di circa 51.000 metri quadrati, che punta a migliorare il servizio a studentesse e studenti, razionalizzare la logistica, creare campus tematici, centralizzare i servizi, all’insegna della sostenibilità e della riduzione della spesa, con un’importantissima riqualificazione urbana. Tutto ciò avverrà con nuove aule e sale studio, riduzione degli spostamenti e un facile raggiungimento, una razionalizzazione di archivi museali e spazi ricreativi, oltre che un miglioramento della sicurezza.
Nello specifico: quasi 4.000 posti in aule didattiche; 1.000 posti tra spazi di studio e biboioteche; circa 600 posti per uffici e studi docenti.

«Questa è una giornata veramente importante per l’Università, ma anche per il Ministero della Difesa, per il Demanio e per tutta Padova sia perché si ridà vita a uno spazio all’interno della città che ospiterà il Campus delle scienze sociali ed economiche ma che resterà in dialogo continuo con il tessuto urbano permettendo ai cittadini di passeggiarvi all’interno e di sostare nelle aree comuni – ha detto la rettrice Daniela Mapelli -. Sono operazioni in cui noi crediamo moltissimo, anche in termini di sostenibilità: infatti in questi anni non abbiamo mai costruito su spazi vuoti bensì siamo andati a rivalorizzare e rivalutare aree già presenti nel nostro territorio.»

«Condivido pienamente le parole della Magnifica Rettrice, ricordando che nel settore infrastrutturale la Difesa è al servizio del nostro Paese; da un lato, infatti, andiamo a razionalizzare il patrimonio infrastrutturale riducendo il numero degli immobili ma rendendoli contestualmente efficienti nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio, e dall’altro è con grande onore e spirito di servizio verso le istituzioni che le caserme e gli immobili non più utilizzati vengono resi disponibili per il mondo delle università e dei comuni – ha spiegato il Generale Giancarlo Gambardella -. È bello, grazie a questa sinergia istituzionale, che si “rompano i muri” e che quindi si permetta ai cittadini di vivere e utilizzare questi spazi bellissimi e, in questo caso, parliamo di un ex monastero che ha una sua pregevolezza storica e architettonica.»