
Meno discrezionalità politica per l'allocazione delle risorse
05.06.2025
Uno studio pubblicato su Econometrica analizza l'impatto di 26 miliardi di euro distribuiti a 77.000 imprese italiane, rivelando che il costo per ogni nuovo posto di lavoro aumenta del 42% quando i politici locali decidono l'assegnazione dei sussidi, rispetto a un sistema basato su criteri oggettivi.
Questo è quanto emerge dallo studio "Making Subsidies Work: Rules vs. Discretion", pubblicato su Econometrica. Utilizzando un sofisticato “esperimento naturale” offerto dalla legge 488/92, che ha rappresentato il più grande programma di aiuti alle imprese in Italia, i ricercatori Federico Cingano (Banca d'Italia), Filippo Palomba (Princeton University), Paolo Pinotti (Università Bocconi) ed Enrico Rettore (Università di Padova) hanno analizzato oltre 77.000 progetti utilizzando tecniche di machine learning e modelli econometrici avanzati. Hanno confrontato quindi due logiche di allocazione dei fondi: quella basata su regole tecniche e quella guidata da valutazioni politiche discrezionali.
Secondo i risultati dello studio:
- Un sistema basato su criteri oggettivi avrebbe ridotto dell'11% il costo per ogni nuovo posto di lavoro;
- Un sistema basato su discrezionalità politica lo avrebbe aumentato i costi del 42%;
- Un'allocazione "ottimale", costruita sui rendimenti effettivi dei progetti, avrebbe dimezzato i costi, con maggiori benefici nel Mezzogiorno.
Pur indicando la ricerca che le imprese politicamente favorite erano spesso situate in aree svantaggiate con alta disoccupazione giovanile, ciò non giustifica comunque l'inefficienza riscontrata. La ricerca è particoarmente rilevante nel contesto attuale, nel quale le politiche industriali come il Green Deal europeo e l'Inflation Reduction Act americano sono al centro dell'attenzione. La qualità dell'allocazione delle risorse è cruciale quanto la quantità spesa.
Concludono in proposito Paolo Pinotti ed Enrico Rettore «Non basta spendere di più: bisogna spendere meglio. Quando i fondi vengono assegnati in base a valutazioni politiche e non a criteri oggettivi, rischiamo di sprecare risorse preziose, soprattutto nelle aree dove servirebbero di più».
Spendere meglio è certamente seenziale essenziale, ma se l'assegnazione è basata solo su valutazioni politiche rischia di sprecare risorse preziose, soprattutto nelle aree che ne hanno più bisogno. Per garantire che i sussidi pubblici promuovano occupazione, innovazione e crescita sostenibile, è necessaria maggiore trasparenza, una rigorosa valutazione preliminare e meno discrezionalità politica. L'efficienza nella spesa pubblica è un dovere verso i cittadini.