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Comunicazioni

L’Europa promuove a pieni voti la medicina veterinaria di Padova

02.12.2020

L’European Association of Establishments for Veterinary Education ha recentemente valutato il corso di laurea in Medicina Veterinaria dell’Università di Padova promuovendolo a pieni voti. 

Dal report finale dei membri dell’European System of Evaluation for Veterinary Training è emerso che il corso di Veterinaria di Padova garantisce ai futuri medici veterinari una preparazione regolare ed ottimale poiché in linea con i requisiti e gli indici stabiliti a livello Europeo e quindi con un titolo riconosciuto a livello internazionale. L’accreditamento rappresenta pertanto un fondamentale biglietto da visita perché certifica che le studentesse e gli studenti sono effettivamente al centro del percorso formativo e che a loro viene erogata una didattica di qualità con opportunità reali, concrete e continue di imparare attraverso l’esperienza pratica, oltre che teorica.

Per il Dipartimento di Medicina animale, produzioni e salute (MAPS), struttura di riferimento per la Medicina Veterinaria, e il Dipartimento di Biomedicina comparata e alimentazione (BCA), a supporto di molti degli insegnamenti erogati, questo riconoscimento è la conferma della qualità della formazione medico-veterinaria nell’Università di Padova

«Nel corso degli ultimi anni è stato importante partire dalla revisione ed aggiornamento dell’ordinamento didattico per arrivare preparati alla visita – dice Matteo Gianesella, presidente del corso di laurea di Medicina Veterinaria -. L’obiettivo dell’accreditamento è sempre stato prioritario nonostante i continui riconoscimenti nazionali del nostro corso di laurea. Ogni anno sono oltre 900 i pre-iscritti al test di ammissione a fronte dei 70 posti disponibili a dimostrazione della qualità del nostro corso di laurea costantemente al primo posto nella classifica CENSIS. In questi anni abbiamo sempre mantenuto alta l’attenzione, consapevoli dei nostri limiti strutturali legati ad un corso di laurea “giovane” all’interno di un Ateneo storico, e del continuo innalzarsi delle asticelle previste dall’ente europeo certificatore, che di recente ha portato a “bocciare” o “rimandare” altre sedi illustri di Medicina Veterinaria presenti nel panorama Europeo».

Nella valutazione gli indici presi in considerazione, sia quantitativi che qualitativi, spaziavano dal rapporto tra lo staff e studenti, all’erogazione delle modalità didattiche per ogni singola materia, dalla disponibilità di training nei vari ambiti professionali fino all’attività didattica pratica necessaria per trasmettere le “competenze del primo giorno” (Day One Skills). La disponibilità diretta, nelle strutture dei Dipartimenti, ed indiretta, nei complessi collegati, di erogare didattica pratica soprattutto nelle materie professionalizzanti è stato certamente un plus.

La presenza di strutture interne, come l’Ovud, l’Ospedale veterinario universitario didattico, aperto 24 ore su 24, 7 giorni su 7, sempre a servizio del territorio, e l’Azienda Agraria Sperimentale “Lucio Toniolo” nella quale è inserita un’area dedicata all’allevamento degli animali in produzione zootecnica, è stata sicuramente un vantaggio, poiché ha dimostrato sul campo quali opportunità e servizi sono garantiti agli studenti. Altro aspetto rilevante è legato al rapporto con la libera professione. La possibilità di avere docenti esterni a contratto, nell’Università o in sedi ed istituzioni presenti sul territorio, permette la copertura di un’ampia offerta formativa. Altri fattori di notevole importanza sono quelli legati alle performance di studentesse e studenti, al loro inserimento nel mondo del lavoro e alla possibilità di formazione post-lauream nell’ambito della Medicina Veterinaria.

«Il corso di laurea di Medicina Veterinaria che ha base ad Agripolis ha ottenuto l’accreditamento da parte di EAEVE e anche da parte di ECOVE - conclude Stefano Romagnoli, docente e liaison officer per l’accreditamento -. La nostra è una qualità che non si improvvisa, ma si costruisce con un lavoro serio, lento e costante che ha bisogno dell’apporto di tutti. È un processo corale che non può lasciare indietro nessuno poiché anche l’errore di una persona può compromettere il lavoro di tutti».