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Comunicazioni

Erc synergy grant: 10 milioni di euro al progetto Unipd 'Nemesis'

24.10.2022

Professore di Neurologia dell’Università di Padova e direttore della Clinica Neurologica dell’Azienda Ospedaliera, è Maurizio Corbetta a ottenere, con un gruppo composto da altri 3 Principal Investigators provenienti dall’Università Statale di Milano e dall’Università Pompeu Fabra e l’ICREA di Barcellona, un finanziamento di quasi 10 milioni di Euro nello schema Synergy Grant, nell'ambito del progetto Horizon Europe.

Migliorare i deficit neurologici dei pazienti colpiti da ictus con una terapia innovativa basata sulla stimolazione di alcune aree del cervello è la scommessa dell’ambizioso progetto “NEMESIS”, vincitore del prestigioso ERC Synergy Grant. 
Le lesioni focali del cervello causate dall’ictus e da altre patologie come epilessia, traumi e tumori provocano deficit neurologici quali la paralisi, l’afasia, disturbi di memoria e di attenzione, che sono le principali cause di disabilità, perdita di qualità di vita e produttività con un costo cumulativo in Europa di circa 500 miliardi di euro/anno.

NEMESIS è un progetto multidisciplinare nato dall’integrazione delle competenze di Maurizio Corbetta, coordinatore del progetto, Marcello Massimini, professore di Fisiologia Umana dell’Università di Milano, Mavi Sanchez-Vivez, professore di Neurobiologia all’Istituto di Studi Biomedici August PI Sunyer (Spagna)e Gustavo Deco, professore all’Istituto Catalano di Ricerca e di Studi Avanzati (Spagna), disegnato per normalizzare le anomalie delle reti cerebrali causate da ictus. L’idea centrale del progetto è quella di testare prima la presenza di onde lente in pazienti con ictus, modellizzare il loro cervello al computer per decidere ‘dove’ stimolare, provare diversi tipi di stimolazione in modelli animali per decidere ‘come’ stimolare, ed infine condurre uno studio clinico per migliorare i deficit neurologici post-ictus.
Questo progetto ha la possibilità di migliorare i deficit cognitivi e la qualità di vita di pazienti colpiti da ischemia cerebrale. Anche se il progetto è di ricerca di base le ricadute cliniche potrebbero essere importanti. Inoltre, la strategia di NEMESIS – modellizzare i segnali cerebrali per migliorare la funzione – potrebbe essere applicata anche a patologie degenerative e psichiatriche.

I bandi dello European Research Council (ERC) sono tra i più competitivi a livello europeo e supportano la ricerca di frontiera finanziando progetti visionari e altamente innovativi. In particolare, la linea Synergy Grant finanzia ricerche condotte su tematiche talmente ambiziose da richiedere la creazione di un piccolo gruppo (da 2 a 4), spesso interdisciplinare, di Principal Investigators che agiscono in forte sinergia. Si tratta del primo grant di questo tipo vinto dall’Università di Padova, un risultato unico ed entusiasmante, che sancisce la capacità dell’Ateneo di condurre ricerca di eccellenza e di creare network scientifici internazionali all’avanguardia. Il progetto avrà una durata di 6 anni e Corbetta coprirà, in qualità di Corresponding Principal Investigator, il ruolo di responsabile del team.

Sono state 360 le proposte presentate nell'ambito del programma Horizon Europe dell'UE. Il finanziamento, del valore totale di 295 milioni di euro, aiuterà gruppi di due o quattro ricercatori eccezionali a riunire competenze, conoscenze e risorse complementari in un unico ambizioso progetto. I 29 progetti vincitori coinvolgono 105 ricercatori principali che svolgeranno le loro ricerche presso università e centri di ricerca in 19 paesi in Europa e in altre parti del mondo. Le sovvenzioni, ciascuna del valore di circa 10 milioni di euro, contribuiranno a creare circa 1.000 posti di lavoro per borsisti post-dottorato, dottorandi e altro personale nei team di ricerca dei beneficiari.

«ERC è il finanziamento a lungo termine ai singoli ricercatori di punta. Ma alcuni problemi sono troppo grandi perché le menti più importanti possano affrontarli da sole. Queste nuove sovvenzioni consentiranno agli scienziati di unire le forze e seguire insieme la loro curiosità oltre i confini disciplinari. Sono pronti ad acquisire intuizioni che ci aiuteranno a capire il mondo che ci circonda e ad affrontare le sfide future. Congratulazioni e buona fortuna a tutti i beneficiari!» commenta Mariya Gabriel, Commissaria europea responsabile per l'Innovazione, la ricerca, la cultura, l'istruzione e la gioventù.

«Siamo orgogliosi di ospitare un progetto di ricerca di tale importanza - afferma Daniela Mapelli, rettrice dell’Ateneo patavino -. Faccio i complimenti a nome dell’ateneo al professor Corbetta e al suo team internazionale: il loro lavoro potrà apportare un significativo contributo alla ricerca nel campo delle neuroscienze, favorendo il recupero delle funzioni neurologiche nei pazienti colpiti da ictus, patologia spesso molto invalidante. E sono molto felice che il nostro ateneo abbia, alla prima call, ottenuto già un ERC Synergy Grant, ovvero un finanziamento per promuovere l’eccellenza in progetti di ricerca visionari e altamente innovativi che permette a ricercatori e ricercatrici di diverse discipline di unirsi per affrontare sfide scientifiche che portino a una svolta importante per il nostro futuro».

«Mi congratulo con il prof. Corbetta ed i suoi collaboratori per il prestigioso successo – dice il prof Fabio Zwirner, Prorettore alla Ricerca -. Dal suo arrivo tra noi nel 2016, l’Ateneo ha sostenuto con convinzione questa linea di ricerca, dalla creazione del Centro di Ateneo “Padova Neuroscience Center” al rilevante co-finanziamento dell’infrastruttura per la risonanza magnetica a 7 Tesla, che sarà la prima in Italia ad uso sia clinico che di ricerca. Il progetto ora finanziato dall’ERC risponde in pieno e al massimo livello ad una delle priorità strategiche dell’Ateneo, la promozione della ricerca interdisciplinare.»

«La ricerca è lenta ma viaggia lontano. In NEMESIS creeremo una sinergia di idee, esperienze, e metodologie per affrontare uno dei più importanti problemi delle neuroscienze cliniche – afferma Maurizio Corbetta -. Siamo grati alla Commissione, e personalmente sono grato alla città di Padova, all’Università, all’Azienda Ospedaliera, e al VIMM che mi hanno accolto dopo un lungo periodo negli USA, e dato l’opportunità di lavorare ad altissimi livelli.»