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Comunicazioni

Eni premia Maria Basso, ricercatrice Unipd, per le sue tecnologie sostenibili

08.10.2025

Maria Basso, ricercatrice di 28 anni in Ingegneria dei materiali dell’Università di Padova, vince il premio “Young Researcher of the Year” nell’ambito dell’Eni Award, per la tesi di dottorato “Solution-based oxide films for clean energy applications”. Basso, è stata premiata oggi nel corso della cerimonia tenuta al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Al centro della tesi, tre tecnologie sostenibili studiate per affrontare le sfide climatiche ed energetiche globali: finestre termocromiche che schermano la radiazione solare permettendo di mitigare il calore negli edifici, sensori in grado di rilevare la presenza di idrogeno nell’aria, rivestimenti che favoriscono la condensa dell’acqua presente nell’aria.

Il premio consiste in un importo monetario di 25 mila euro.

La prima tecnologia messa a punto dalla ricercatrice riguarda finestre “intelligenti” termocromiche, realizzate con rivestimenti sottili a base di biossido di vanadio, che permettono di regolare passivamente la temperatura interna degli edifici. Ciò consente una riduzione dei consumi energetici per la climatizzazione e promuove l’equità energetica, rappresentando una risorsa importante nel contrasto alla povertà energetica. Questi rivestimenti sottili, di spessore nanometrico, sono realizzati tramite cristallizzazione indotta da laser, una tecnica che consente un significativo risparmio energetico grazie alla lavorazione a temperatura ambiente.
Anch’essi basati sul biossido di vanadio trattato mediante laser: questi funzionano a basse temperature con alta selettività, favorendo l’uso sicuro dell’idrogeno come fonte di energia pulita.
Infine, la terza soluzione tecnologica rivestimenti a base di silice che, ispirandosi al coleottero del deserto del Namib, catturano l’acqua dall’aria umida, offrendo una soluzione concreta alla scarsità d’acqua nelle regioni aride. Insieme, queste innovazioni promuovono uno stile di vita sostenibile e aiutano a fronteggiare le attuali sfide climatiche ed energetiche.

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«Desidero ringraziare Eni per avermi selezionata come una delle due vincitrici del premio Giovane Ricercatore dell’Anno, un riconoscimento che rappresenta per me un grande onore e uno stimolo a proseguire con passione il mio percorso di ricerca» – dichiara Maria Basso. – Ringrazio sentitamente il mio supervisore di dottorato, il professor Alessandro Martucci, per il costante supporto e per avermi insegnato il valore della collaborazione scientifica interdisciplinare, e tutti i ricercatori con cui ho avuto la possibilità di collaborare. Ringrazio inoltre i Dipartimenti di Ingegneria Industriale e Scienze Chimiche dell’Università di Padova, che affluiscono al Corso di dottorato Materials Science and Technology, e la Fondazione Cariparo per aver supportato questa ricerca di dottorato. Questo premio mi incoraggia a guardare al futuro con entusiasmo, per offrire il mio contributo, insieme alla comunità scientifica, allo sviluppo di soluzioni energetiche sostenibili».

«Mi congratulo con la giovane ricercatrice per un premio che conferma la qualità dell’insegnamento e della ricerca nel nostro Dipartimento – commenta il professor Fabrizio Dughiero, direttore del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova –. Il corso di laurea triennale in Ingegneria Chimica e dei Materiali, presso cui si è laureata Maria Basso, rappresenta un unicum in Italia perché integra metodi, nozioni e competenze comuni ai due orientamenti. In questo ambito, le applicazioni industriali della ricerca hanno enormi spazi di sviluppo, al servizio delle sfide della transizione ecologica dell’industria che ci attende nei prossimi anni».

«È la seconda volta che una dottoranda in Materials Science and Technology conquista questo prestigioso riconoscimento – afferma il professor Stefano Agnoli, coordinatore del Corso di Dottorato Materials Science and Technology dell’Università di Padova –, confermando non solo l’eccellenza formativa e scientifica del nostro dottorato, ma anche la capacità delle nostre giovani ricercatrici e dei nostri giovani ricercatori  di proporre idee innovative e soluzioni di frontiera per affrontare le sfide cruciali dell’energia e della sostenibilità ambientale».