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Comunicazioni

Dipartimenti di eccellenza: Unipd prima in Italia con 29 dipartimenti in graduatoria Mur

16.05.2022

Sono ben 29 dei 32 dipartimenti dell’Università di Padova a essere inclusi nella lista pubblicata dal MUR dei 350 migliori dipartimenti delle università statali italiane ammessi a competere alla selezione dei 180 dipartimenti di eccellenza per il quinquennio 2023-2027.

L’Ateneo di Padova è così, tra gli atenei statali italiani, quello che annovera il maggior numero di Dipartimenti abilitati a partecipare alla selezione nazionale, con ben 20 di loro al primo posto con il massimo valore ISPD=100 ed i rimanenti 9 con valori ben sopra a 90, a fronte della soglia minima di 73 che consentiva l’ingresso nei 350.

Questo risultato ribadisce la posizione di preminenza dell’Università di Padova nel panorama delle grandi Università italiane e rafforza le ambizioni di successo nella imminente selezione.
La graduatoria è stata predisposta da ANVUR sulla base dell’Indicatore Standardizzato di Performance Dipartimentale (ISPD), calcolato a partire dai risultati della valutazione della qualità della ricerca (VQR) 2015 – 2019.
Il risultato per Unipd migliora ulteriormente quello già eccellente ottenuto nel 2017, in relazione alla selezione per il quinquennio 2018-2022, che ha visto finanziati 13 dipartimenti del nostro Ateneo, le cui relazioni finali sono state tutte valutate positivamente.

«Venti dipartimenti che raggiungono la vetta, in Italia, nelle loro discipline, ventinove che soddisfano i requisiti per diventare "d’eccellenza": non sono semplici cifre, ma la rappresentazione tangibile di quanto la ricerca nel nostro ateneo sia di altissimo livello – afferma Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova –. C’è grande felicità e orgoglio nel poter dire che si tratta del miglior risultato fra tutti gli atenei, ma c’è soprattutto un profondo senso di riconoscenza per donne e uomini che hanno fatto sì, con il loro lavoro prezioso e appassionato, di poter ottenere un riconoscimento che dà lustro a tutto l’Ateneo. A tutte e tutti loro va il mio grazie».