boiserie
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Il dettaglio della bellezza. Completato il restauro degli arredi di Gio Ponti al Bo

07.02.2022

Sono 500 gli “oggetti” restaurati: l’intero rivestimento ligneo dell’Aula Magna (boiserie, gradinate e podio Aula Magna, comprensiva del parapetto con seduta ottocentesco), i pavimenti lignei di sei ambienti, il corrimano della Scala del Sapere, poltrone, panche, sedie, divani, tavoli, tavolini, scrivanie, porte, armadi, portaombrelli, appendiabiti.

Questo, in estrema sintesi, è il “catalogo” su cui è stato compiuto il capillare lavoro di restituzione dell’intero patrimonio artistico ideato dall’architetto e designer milanese Gio Ponti. Non solo, si è proceduto al restauro manutentivo della cattedra di Galileo e alla revisione statica e contestuale pulizia degli stemmi dell’Aula Magna.

«Più che un lavoro di restauro: l’intervento che ha permesso di recuperare lo splendore originario degli arredi di Gio Ponti è un omaggio all’identità del nostro Ateneo, non a caso portato a termine nell’anno in cui entriamo nel nono secolo di vita – afferma Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova –. Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno contribuito all’eccezionale risultato ottenuto. Un lavoro straordinario di equipe con un grande filo conduttore: la storia. È stato infatti eseguito un restauro filologico: ogni scelta è frutto di un minuzioso riesame della ricca documentazione d’archivio. Operazione che ha permesso anche, in alcuni casi, di scoprire particolarità e recuperare gli aspetti originali di alcuni elementi di arredo. Tutto portato a termine senza mai interrompere la possibilità di accedere agli ambienti in fase di sistemazione, garantendo anche la continuità delle visite di palazzo Bo, il cuore dell’Università di Padova, oggi più che mai vivo e pulsante».

aula magna

Il progetto di restauro è un caso unico sino ad ora in Italia per complessità considerando la tipologia di materiale e la fruizione degli ambienti: il confronto serrato con materiale, foto e progetti catalogati nell’Archivio del Bo ha permesso di riportare alla luce l’unità stilistica di tutte le sale.

Il restauro degli arredi è stato condotto sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso.