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Comunicazioni

Dal 1° gennaio 2025 Antonio Parbonetti succede a Giancarlo Dalla Fontana come prorettore vicario

07.01.2025

Con l’inizio dell'anno, il nuovo prorettore vicario dell'Università di Padova è Antonio Parbonetti, professore del Dipartimento di Scienze economiche e aziendali “Marco Fanno”, che mantiene ad interim la delega all’Organizzazione e bilancio e la delega al Personale, comprensiva anche della delega a presiedere la delegazione di parte datoriale per la contrattazione collettiva integrativa del personale contrattualizzato.

Parbonetti succede a Giancarlo Dalla Fontana, che va in quiescenza, e al quale la retttice Daniela Mapelli rivolge queste parole:

«C’è un termine che sintetizza perfettamente il sentimento mio e, penso di poterlo dire a ragion veduta, dell’intero ateneo nei confronti del professor Dalla Fontana: riconoscenza, e grandissima gratitudine – afferma Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova –. Giancarlo è un esempio fulgido di quello che si può definire “uomo dell’istituzione”. Durante il suo lungo percorso all’interno dell’ateneo patavino ha ricoperto diverse cariche, ma ha perseguito sempre un solo unico obiettivo: dare valore al nostro ateneo. Nei nove anni in cui ho avuto la fortuna di averlo accanto, prima come prorettrice alla didattica, ora come rettrice, ho avuto modo di apprezzare molte delle sue peculiarità. Mi auguro di essere riuscita a imparare da lui la capacità di analizzare ogni questione da differenti angolature, senza mai perdere la calma, per poi saper individuare la soluzione più adatta. Spero di aver “carpito” anche la capacità di saper ascoltare, senza mai dare nulla per scontato, le persone che ci troviamo quotidianamente di fronte nella gestione di un’Università tanto ampia, quanto complessa. Giancarlo ha saputo confrontarsi, e quanto l’ha dovuto fare, con persone e situazioni differenti, mantenendo però per tutte e tutti una riconosciuta autorevolezza, figlia del suo agire competente, trasparente e orientato al bene dell’ateneo. Mancherà a me, alla governance, alle persone che con lui hanno lavorato, il confronto quotidiano, lo scambio proficuo, il suo tratto tanto sereno quanto sicuro. Mancherà il suo saper valutare ogni situazione con occhio scevro da ogni tipo di giudizio o pregiudizio.
Giancarlo, come ha avuto modo di dire nei vari festeggiamenti che, considerando il suo carattere sempre lontano da ogni tipo di visibilità, ha dovuto “sopportare”, ha salutato con la speranza di “aver lasciato una situazione migliore di quella che aveva trovato”. Questa, in realtà, non solo è una certezza, ma è anche un giudizio alquanto riduttivo: posso assicurare che ha lasciato un segno indelebile nel “suo” ateneo. A nome di tutte e tutti, ancora grazie».