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Contrastare i cambiamenti climatici si può: fondi alla ricerca, priorità dell’agenda politica, aiuti ai cittadini

23.01.2024

Parte dal Centro studi interdipartimentale di Economia e tecnica dell'energia "Giorgio Levi Cases" dell’Università di Padova l’appello ai decisori pubblici a tutti i livelli, perché assicurino fondi adeguati alla ricerca sul contrasto e l'adattamento al riscaldamento globale e perché in ogni loro decisione tengano come prioritaria la lotta ai cambiamenti climatici in atto.

L’invito a sottoscrivere questo appello va ora a docenti, ricercatrici e ricercatori dell'Università di Padova che, alla luce dall’attività di ricerca che si svolge nell’Ateneo, sono profondamente preoccupati con riferimento ai dati che emergono sul riscaldamento globale del pianeta in atto. Dati che confermano quelli misurati dai più autorevoli scienziati al mondo e che pongono un allarme giustificato e urgente ad eliminare nel più breve tempo possibile l'uso dei combustibili fossili, compatibilmente con la crescita dell'economia e il benessere dell'intera umanità. 

«Quando nell’ambito del Consiglio direttivo del Centro abbiamo discusso l’opportunità di lanciare la proposta ai nostri colleghi di Ateneo per sottoscrivere l’Appello all’azione in contrasto al cambiamento climatico, la risposta è stata subito entusiasta – dice Paolo Mattavelli, direttore del Centro Levi Cases -. In poche ore abbiamo avuto la firma praticamente di tutti. Il tema dell’accumulo di gas climalteranti in atmosfera e dei suoi effetti sul clima e sull’economia è un denominatore che sempre più accomuna l’attività di ricerca di tutti noi che ci occupiamo di temi energetici. Ma l’urgenza che percepiamo nel mondo della ricerca non è altrettanto sentita dai decisori pubblici. Per questo abbiamo lanciato questo appello, per riavvicinare gli obiettivi della ricerca con quelli dell’azione amministrativa. Mi auguro che questo nostro grido d’allarme trovi altrettanto forte adesione presso tutti i colleghi di Ateneo. Li invito “caldamente” a sottoscrivere l’Appello»

«L’Ateneo di Padova ha messo in atto un significativo impegno per la riduzione delle emissioni dei gas climalteranti – spiega Francesca da Porto, prorettrice alla Sostenibilità dell’Università di Padova -. La riqualificazione e l’efficientamento di fabbricati e di impianti obsoleti, la produzione di energia da fonti rinnovabili, la riduzione nell’uso di combustibili fossili, il miglioramento organizzativo e logistico, hanno già consentito di ridurre del 30% le emissioni dell’ateneo rispetto alla baseline (2018), circa il 40% di riduzione pro-capite sulla popolazione studentesca. Un impatto significativo se pensiamo che l’Università da sola produce circa il 5% delle emissioni della città. L’impegno è costante e articolato in tutte le aree organizzative: acquisti, gestione delle risorse, dei beni, dei rifiuti, incentivi per la mobilità sostenibile, e molto altro. Per le sole misure energetiche abbiamo pianificato una spesa di 29 milioni di euro, e abbiamo dimostrato che questo è un investimento che riduce i costi e migliora la qualità degli spazi. Per avere dei risultati positivi è necessario agire, cambiare comportamenti e modelli organizzativi, come sta facendo il nostro Ateneo, ma per essere davvero efficaci nel contrasto al cambiamento climatico è necessaria un’azione concertata ai livelli più alti, che orienti in questo senso tutte le decisioni e gli investimenti: per questo è importante sottoscrivere l’Appello».