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Comunicazioni

Conclusa l’acquisizione di tutta l’area dell'ex caserma Piave

19.02.2025

L'Agenzia del Demanio ha sottoscritto oggi l’atto di concessione per 19 anni di una parte dell’ex complesso militare Piave a favore dell’Università di Padova che acquisisce così la disponibilità dell’intera area, dove verrà realizzato un nuovo polo universitario in città: il Campus universitario delle Scienze sociali (Economia, Scienze politiche e Sociologia, e laboratori dei Beni culturali), che insisterà così su un’area di 51.000 mq.

Il progetto di trasformazione prevede un investimento di 90 milioni di euro da parte dell’Università. Il termine dei lavori di completamento del nuovo campus è previsto per il 2028.

Si è giunti a questo importante risultato a seguito di una prima intesa, sancita nel 2017, tra l’Agenzia del Demanio, il Ministero della Difesa e il Comune di Padova per la riqualificazione e la riconversione dell’ex edificio militare che ha avviato un intenso rapporto di collaborazione tra le istituzioni per la definizione del migliore iter di riqualificazione e valorizzazione della caserma Piave. Lo storico complesso, che si trova nel centro della città, fu costruito tra il 1200 e 1300 dai frati Domenicani e fu per secoli sede del Convento e dell’antica chiesa di Sant’Agostino prima di diventare sede del Distretto militare.

L’attuazione del progetto di riqualificazione è partito dalla dismissione dell’intera caserma, concessa in fase progressive al nostro Ateneo, nel 2020, nel 2023 ed oggi.

«L’atto sottoscritto con l’Agenzia del Demanio rappresenta il completamento formale di un progetto, PiaveFutura, che riqualificherà un’area ora abbandonata della nostra città, dove sorgerà un moderno e accogliente campus dedicato alle scienze economiche, politiche e sociali – afferma Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova –. Si tratta di un importante investimento dell’Ateneo, sostenibile dal punto di vista sia economico, sia ambientale, dato che tutto sarà costruito a zero consumo di suolo. La realizzazione di strutture all’avanguardia dove, per i prossimi decenni, potrà insegnare il corpo docente, potrà lavorare il personale tecnico-amministrativo, potranno svolgere attività laboratoriale ricercatrici e ricercatori e potrà essere ospitata la comunità studentesca, è un dovere e risponde all’esigenza manifestata nel corso degli anni da molti rappresentanti della comunità accademica».