scholares vagantes
Comunicazioni

Completata la staffetta ciclistica degli Scholares vagantes, iniziata due mesi fa a Oxford

18.06.2022

Il team ciclistico degli Scholares vagantes partito due mesi fa da Oxford è arrivato alla fine della sua corsa sabato 18 giugno, a Padova.

Ad accogliere i ciclisti a Palazzo Bo,  la rettrice Daniela Mapelli, Antonio Paoli, prorettore con delega al Benessere e allo sport, e il consigliere del Comune di Padova, Diego Bonavina. Gli Scholares vagantes erano partiti il 21 aprile scorso nel nome degli 800 anni dell’Università di Padova con tappe a Cambridge, Sorbona di Parigi, all’Università di Salamanca e all’Alma Mater Studiorum di Bologna.

«L’Università di Padova ha voluto ricordare, con questo viaggio, ottocento anni di una storia legata da sempre a doppio filo con il concetto di identità europea. Un’Europa basata su quella libertà che fa parte del nostro motto: universa universis patavina libertas – ha affermato Daniela Mapelli –. Libertà di studio, di pensiero, di espressione, di dibattito e libertà di movimento delle persone e delle idee, libertà religiosa, politica e accademica: declinazioni diverse di un unico fondamentale valore che – e ce lo dimostrano gli eventi dei giorni nostri, in questo 2022 – non è scontato né garantito ora come non lo era ottocento anni fa, quando l’accademia patavina è stata fondata. Come i medievali scholares vagantes, che attraversavano i confini alla ricerca di una cultura comune, i protagonisti di questo viaggio hanno rinsaldato, tappa dopo tappa, il profondo legame tra atenei che condividono una lunga storia alle spalle. Un legame fatto di valori comuni che affondano le loro radici nel passato, caratterizzano il nostro presente e ci guidano nel dare forma al futuro che stiamo costruendo attraverso la formazione delle nuove generazioni, la ricerca e l’innovazione scientifica, tecnologica e sociale».

team unipd

Antonio Paoli: «I numeri a volte possono sembrare freddi, ma questi numeri non lo sono, perché rappresentano passione, dedizione e visione: 800, 6, 4, 60, 4475, 40… 800 gli anni dell’Università di Padova, 6 le università più antiche d’Europa collegate da questo viaggio, 4 le nazioni attraversate in 60 giorni di viaggio e 4475 km percorsi da 40 dipendenti e studenti dell’Ateneo! Questo viaggio che ha voluto riproporre gli itinerari che centinaia di anni fa percorsero i clerici vagantes, studenti medievali, di città in città, di università in università, contribuendo all’idea dell’università come oggi la conosciamo, ponendo le basi dell’Europa moderna e dell’ideale della libera circolazione dei saperi, giunge infine alla sua conclusione. È stato un lavoro corale del personale dell’Area Comunicazione e Marketing, un impegno organizzativo importante ma che è stato ripagato da una straordinaria risposta, sia in termini di domande di partecipazione che di entusiasmo dei diversi team che si sono alternati nelle nove tappe del percorso. Abbiamo voluto con questo viaggio ricordare le radici internazionali del nostro Ateneo che, dalla sua fondazione, divenne ben presto uno dei crocevia europei della scienza, proponendo e permeandosi di quella Libertas che ancor oggi è nostro orgoglio. Ma non è solo un messaggio sulla libertà di insegnamento ed apprendimento che abbiamo voluto lanciare con questa iniziativa, ma anche sulla libertà di viaggiare e di conoscere nuove realtà, un messaggio di sostenibilità utilizzando il mezzo più ecologico: la bicicletta, un messaggio sull’importanza dei valori dello sport, della salute e del benessere, ed infine un messaggio forte sulle nostre comuni radici culturali europee. Questo messaggio è stato ben sottolineato dalle altre Università più antiche d’Europa: Oxford, Cambridge, Parigi Sorbona, Salamanca e Bologna, che durante le cerimonie organizzate in occasione delle varie tappe hanno colto l’occasione per ribadire i forti legami esistenti anche con lo scambio di doni simbolici che rappresentavano le rispettive università. L’Ateneo di Padova ha donato da parte sua una pergamena a firma della Rettrice, il sigillo dell’Ateneo, dei volumi storici sull’Ateneo Patavino, la nuova moneta d’argento da 5 euro intitolata all’Ottocentenario dell’Università di Padova, e non ultimo i semi di cinque specie diverse provenienti dall’Orto botanico, il più antico al mondo; questi semi simboleggiano, insieme a questo viaggio durato 60 giorni un altro viaggio durato 800 anni e che è, in realtà, appena all’inizio».

«Avendo partecipato alle prime due tappe, posso testimoniare la stima e l’entusiasmo sincero con cui ci hanno accolto le delegazioni di Oxford e Cambridge, formate, come la nostra, da tutte le componenti dell’ateneo – docenti, studenti, personale tecnico e amministrativo. Ha colpito – ha sottolineato Massimiliano Zattin, prorettore con delega al Dottorato e al post lauream e dalla cui idea è nato il progetto di Scholares vagantes – soprattutto la totale condivisione del messaggio e dei valori che abbiamo voluto portare in giro per l’Europa, a testimonianza dell’universalità dei principi sui quali si fonda l’Università di Padova e dell’appartenenza ad una comunità accademica che non conosce confini geografici o politici»