Comunicazioni

Partono da Padova le prime lauree con Blockcerts, certificato digitale

04.10.2019

L'Università di Padova e l'Università Milano Bicocca si fanno apripista in Italia nel rilascio dei blockcerts a laureati e laureate. La sperimentazione parte a Padova in due corsi di studi magistrali che per primi erogheranno il titolo anche come certificato digitale: dopo l'avvio con Informatica, già dal 26 settembre scorso, il 10 e l'11 ottobre sarà la volta di Management dei servizi educativi e Formazione continua.

Blockcerts è uno standard aperto proposto dal MIT Media Lab per esprimere digitalmente un certificato e memorizzarlo su una blockchain in modo che sia sempre verificabile, senza necessità di interpellare l’organizzazione o la piattaforma che lo ha emesso. Le istituzioni e i recruiter, sia italiani che esteri, vengono così agevolati nel processo di verifica di titoli e quindi di assunzione. Allo stesso tempo, chi si laurea non dovrà più far code e pagare bolli per ottenere duplicati dei certificati di laurea e, se vorrà proseguire i suoi studi in altre università, anche all'estero, potrà spedire la propria laurea per mail, e quelle università potranno verificarne la validità in un attimo.

Le laureate e i laureati possono scaricare il certificato digitale (blockcerts) dalla piattaforma Bestr, nella quale hanno già ricevuto alcuni Open Badge, tra cui quello di laurea. Su Bestr si visualizza il certificato di laurea con tutte le informazioni che contiene: quanto mostrato è stato verificato e può essere considerato veritiero come se si fosse contattata l’organizzazione issuer e si fosse domandato conferma del certificato. La URL che si legge nel browser quando si visualizza il certificato è la URL del Blockcerts: è possibile condividerla con chiunque per permettere di verificare il certificato.

Bestr propone le guide online:

 

Approfondimenti

"Digitalizzazione del titolo di studio, come la blockchain ridefinirà il concetto di laurea"
di Daniela Mapelli, prorettrice alla didattica dell’Università di Padova, e Paolo Cherubini, prorettore alla didattica dell’Università di Milano Bicocca