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Comunicazioni

L’anima senza il corpo gioca

16.09.2025

L’anima senza il corpo gioca è il progetto appositamente concepito dall’artista di fama internazionale Liliana Moro per la Biblioteca di Scienze dell’Antichità Arte Musica dell’Università di Padova, situata nel prestigioso complesso di Palazzo Liviano, attraverso cui l’Ateneo è risultato
assegnatario del finanziamento PAC – Piano per l’Arte Contemporanea 2025 della Direzione generale creatività contemporanea del Ministero della Cultura, ottenendo il punteggio più alto nella sessione di concorso.
«Accanto a grandi istituzioni come la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il Museo delle Civiltà e il Castello di Rivoli, la presenza dell’Università di Padova tra i 29 destinatari del finanziamento del Piano per l’Arte Contemporanea, giunto quest’anno alla sua quinta edizione, ci rende particolarmente orgogliosi – dichiara Monica Salvadori, prorettrice al patrimonio artistico, storico e culturale dell’Università di Padova – poiché attesta il riconoscimento del nostro Ateneo quale contesto strategico per la costruzione di un patrimonio vivo e accessibile».
«L’installazione site specific premiata dal bando è stata ideata da Liliana Moro dopo un’attenta riflessione sugli spazi (una biblioteca universitaria inserita in un contesto medievale, con al piano superiore la cinquecentesca Sala dei Giganti) e sulle collezioni librarie ivi ospitate – spiega Guido Bartorelli, curatore del progetto e advisor di Ateneo per l’arte contemporanea –. L’artista ha scelto di tradurre visivamente la tensione tra lingue e culture differenti e il cortocircuito che si crea nella trasmissione di messaggi in nuovi contesti: due scritte al neon, una riproducente un verso di Petronio nell’originale latino, l’altra la sua versione italiana, frutto di una traduzione e interpretazione volutamente non filologica di Jorge Luis Borges, si confrontano senza specchiarsi, innescando una riflessione sulle modalità con cui vengono ereditati e riattualizzati i testi del passato. Spetterà poi all’osservatore la ricostruzione dei nessi e dei rapporti logici, rinnovando il dialogo tra l’antico e il contemporaneo, in continuità con lo spazio per cui l’opera è stata concepita».

«Progettare un’opera in un determinato luogo significa, innanzitutto, lasciarsi attraversare dal suo spirito. Vuol dire osservarlo con attenzione, studiarne la storia, comprenderne le funzioni nel tempo e ascoltare le memorie che lo abitano – afferma Liliana Moro, artista di origini milanesi
che ha esposto tra l’altro a Documenta IX Kassel, Quadriennale di Roma e Biennale di Venezia, e le cui opere sono oggi presenti al MAXXI di Roma e in gallerie e musei di Stoccolma, New York, Amsterdam e Vaduz –. L’anima senza il corpo gioca nasce dalla riflessione sulla libertà che ha contrassegnato nel tempo la storia dell’Università di Padova. Il titolo testimonia il perpetuarsi nei secoli di una libertà di pensiero che riconosce il potere dell’immaginazione, capace di oltrepassare i confini geografici e mentali, per proporsi come esperienza condivisibile e vitale, come l’aria che ci mette in relazione con il mondo e ci fa sentire vivi».

La nuova acquisizione arricchisce la collezione Silenzi Eloquenti, la prima raccolta universitaria dedicata alla produzione artistica femminile, inaugurata lo scorso maggio grazie al finanziamento PAC 2024. Il progetto ha previsto l’esposizione di quattro opere di Mirella Bentivoglio e di Silvia Giambrone in altrettante biblioteche dell’Università di Padova, andando così a scardinare l’idea di sapere neutro e universale.
«Abbiamo voluto innescare una riflessione sulla disparità di genere e sui diritti delle donne nei luoghi deputati alla trasmissione e conservazione della cultura e del canone – ribadisce il Direttore del Centro di Ateneo per le Biblioteche dell’Università di Padova Sebastiano Miccoli –. Al loro interno l’arte contemporanea viene quindi a creare un significativo cortocircuito che scardina l’idea di sapere neutro e universale per promuovere inedite riflessioni su temi di drammatica attualità».
L’avvio dei lavori per la realizzazione della nuova opera è previsto nel mese di ottobre e i risultati saranno presentati al pubblico nella primavera 2026 in occasione di una serie di incontri con l’artista rivolti alla comunità studentesca e alla cittadinanza.