
Acqua termale euganea: una nuova risorsa nella lotta contro il covid-19
30.09.2025
Uno studio pubblicato sulla rivista «Biomedicine» dall'Università di Padova, in collaborazione con il Centro Studi Termali Pietro d'Abano, ha dimostrato che le acque termali salsobromoiodiche dell'area euganea, già note per i loro benefici terapeutici, possono ridurre significativamente la risposta infiammatoria causata dalla proteina spike del SARS-CoV-2. La ricerca, dal titolo "Thermal Water Reduces the Inflammatory Process Induced by the SARS-CoV-2 Spike Protein in Human Airway Epithelial Cells In Vitro", è stata condotta su cellule epiteliali delle vie respiratorie umane da un team multidisciplinare dell'Università di Padova.
Realizzato con la collaborazione del Centro Studi Termali Pietro d'Abano, Federalberghi Terme Abano Montegrotto, Fondazione CARIPARO e il Comune di Abano Terme, lo studio, ha coinvolto le ricercatrici e i ricercatorori per oltre due anni di lavor. Anna Scanu, Maria Chiara Maccarone e Stefano Masiero del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova, di Roberto Luisetto, del Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Oncologiche e Gastroenterologiche dell’Ateneo patavino, e di Fabrizio Caldara, direttore scientifico del Centro Studi Termali Pietro D’Abano
I risultati hanno mostrato che il trattamento con acqua termale ha ridotto la produzione di citochine infiammatorie e modulato l'attività del recettore ACE2, che funge da porta d'ingresso per il virus nelle cellule. Questi dati suggeriscono un potenziale effetto protettivo locale, indicando che le terapie inalatorie termali potrebbero supportare la salute delle mucose respiratorie durante le infezioni virali.
«Il trattamento in vitro con acqua termale ha evidenziato una diminuzione di citochine infiammatorie e una modulazione del recettore ACE2, porta d'ingresso del virus nelle cellule », spiega Stefano Masiero, «Sebbene condotto in laboratorio, il risultato suggerisce che le terapie inalatorie termali possano proteggere le mucose respiratorie in caso di infezioni virali». Durante la pandemia, molti hanno evitato i centri termali per paura del contagio, ma questa ricerca suggerisce che l'acqua termale, essendo naturale, sicura e ben tollerata, potrebbe aiutare a ridurre gli effetti infiammatori delle infezioni respiratorie.
«Questo studio ci dimostra come l’acqua termale salso-bromo-iodica, naturalmente ricca di sali minerali, possa ridurre la produzione di molecole pro-infiammatorie indotte dalla proteina Spike del SARS-CoV-2 – prosegue Fabrizio Caldara, coautore della ricerca –. I risultati suggeriscono inoltre che il trattamento possa rafforzare le difese delle mucose e limitare il legame del virus ai recettori cellulari». Questo approccio, se confermato da ulteriori studi clinici, potrebbe allora essere utile anche contro nuovi virus emergenti.
Pur necessitando di ulteriori conferme cliniche, l'acqua termale si rivela, di fatto, una risorsa terapeutica naturale promettente anche nel supporto alle infezioni respiratorie, senza rischi di trasmissione virale, e i centri termali, grazie ai protocolli di sicurezza, si confermano luoghi sicuri per il benessere fisico e mentale.