Consiglio di Amministrazione del 27 giugno 2023

Relazione Unica di Ateneo 2022 e indicatori al Piano Strategico 2023-2027

La Relazione Unica fornisce uno strumento conoscitivo di carattere complessivo e generale, che si inserisce nel percorso in atto da alcuni anni relativo ad una rappresentazione il più possibile integrata delle grandezze, delle dinamiche e delle principali caratteristiche, anche operative, che contraddistinguono l'operato di una Pubblica Amministrazione, come confermato anche dalla recente evoluzione normativa che ha introdotto il Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO). La Relazione Unica espone, in maniera coordinata, i risultati raggiunti nell'anno 2022 dall'Ateneo nelle sue principali attività e missioni istituzionali, integrandoli all'interno di una visione complessiva che ricomprende anche la Relazione sulla gestione e la Relazione sulla Performance.

Gli indicatori strategici, accompagnati dai relativi target, consentiranno la misurazione e il monitoraggio degli obiettivi del Piano Strategico 2023-2027. I 62 indicatori individuati seguono la struttura del Piano e la sua suddivisione nei 6 ambiti strategici (Didattica, Ricerca, Terza missione e impatto sociale, Internazionalizzazione, Persone e Risorse, Sostenibilità ambientale). La rilevazione annuale del grado di perseguimento degli obiettivi strategici rientra nella valutazione della Performance Organizzativa di Ateneo e la misurazione annuale degli indicatori troverà spazio all'interno della Relazione Unica di Ateneo. Per approfondimenti si rinvia al relativo summary.


Bilancio Unico di Ateneo di esercizio 2022

La gestione dell'esercizio 2022 ha garantito l'equilibrio economico. L'Ateneo ha realizzato ricavi per euro 715.074.408 e sostenuto costi per euro 714.527.549 conseguendo un utile di esercizio pari a euro 546.859.
- I proventi operativi presentano un incremento di circa 90,6 milioni di euro rispetto al 2021 (+14,5%), riconducibile principalmente alle ricerche con finanziamenti competitivi (di cui 2,9 milioni per progetti PNRR) e alle assegnazioni MUR e MEF per i contratti di formazione specialistica. Le assegnazioni del FFO di competenza dell'esercizio 2022 ammontano a 374.714.863 euro (+17.031.940 rispetto al 2021), riconducibili principalmente al maggiore peso della quota premiale (+7,9 milioni), a nuovi piani straordinari di reclutamento ricercatori (+4,4 milioni), nonché all'aumento dell'assegnazione per scatti stipendiali (+3,5 milioni).
- I costi operativi registrano un aumento di 94,4 milioni di euro rispetto all'esercizio 2021 (+15,8%), con l'aumento più significativo nella gestione corrente (+ 52 milioni di euro, di cui 25,4 per maggiori costi a favore degli studenti e 11 per maggiori costi di utenze, soprattutto energia elettrica e gas. Il costo del personale registra un aumento di 22,5 milioni di euro (+17,2 milioni per il personale docente e ricercatore e +6,2 milioni per il personale tecnico-amministrativo). Si rileva un aumento degli ammortamenti e svalutazioni di 14,2 milioni di euro dovuto all'acquisizione di nuove immobilizzazioni immateriali (software e banche dati) e materiali (principalmente impianti e attrezzature).
Con riferimento allo Stato Patrimoniale, si registra un attivo patrimoniale di euro 1.422.535.612 (+244 milioni rispetto al 2021) grazie alla variazione positiva delle immobilizzazioni in corso e dei crediti (verso MUR e altre Amministrazioni Centrali, verso privati e altre Università); i crediti a valere sui finanziamenti per progetti PNRR nel 2022 ammontano complessivamente a 201,4 milioni di euro.
Il patrimonio netto è quantificato in 413.301.735 euro, incrementato rispetto all'anno precedente del risultato economico dell'esercizio 2022 di 546.859.
Per quanto riguarda gli indici monitorati dal Ministero, relativi a costi del Personale, Indebitamento e Sostenibilità economico-finanziaria, si segnala che i parametri sono inferiori ai limiti normativi. Il rapporto tra contributi studenteschi e FFO è pari al 15,92% (limite 20%).
L'utile 2022 sarà destinato per 250.000 euro ad azioni a sostegno delle strutture escluse dalla selezione per i Dipartimenti di Eccellenza 2023-2027, in linea con quanto già previsto dal Consiglio di Amministrazione, e per i restanti 296.859 euro al rafforzamento patrimoniale.
Il Bilancio consuntivo è pubblicato al seguente link https://www.unipd.it/trasparenza/bilancio-preventivo-consuntivo

 

Regolamentata la figura del Ricercatore "tenure-track"

Il ricercatore a tempo determinato in tenure-track (RTT) è la nuova figura di ricercatore destinata a sostituire le attuali figure di ricercatore di tipo a) e di tipo b), a seguito dell'entrata in vigore della Legge 79/2022. La legge prevede altresì che il contratto di ricercatore a tempo determinato stabilisca, sulla base dei regolamenti di ateneo, le modalità di svolgimento delle attività di didattica, di didattica integrativa e di servizio agli studenti nonché delle attività di ricerca.
Le principali novità introdotte dalla Legge e dal Regolamento riguardano:
durata del contratto pari a sei anni, non rinnovabile;
possesso, per accedere alle selezioni, del titolo di dottore di ricerca o titolo equivalente, ovvero, per i settori interessati, il diploma di specializzazione medica;
vincolo di almeno un terzo degli importi destinati alla stipula dei contratti in favore di candidati "esterni" (che per almeno trentasei mesi abbiano frequentato corsi di dottorato di ricerca o svolto attività di ricerca a titolo oneroso presso altre università o istituti di ricerca, italiani o stranieri);
riserva, fino al 31 dicembre 2026, di una quota pari al 25% delle risorse destinate alla stipula dei contratti di RTT a soggetti che sono, o sono stati per almeno un anno, titolari di contratti da RtdA, ovvero sono stati, per una almeno tre anni, titolari di uno o più assegni di ricerca secondo il sistema previgente l'entrata in vigore della legge;
possibilità, per il titolare del contratto di RTT che abbia conseguito l'ASN, di richiedere la valutazione per l'upgrade a professore associato a partire dalla conclusione del terzo anno e per ciascuno dei successivi anni di titolarità del contratto;
possibilità, fino al 31 dicembre 2026 per i soggetti che per almeno tre anni sono stati titolari di contratti di RtdA o di assegni di ricerca, di chiedere il riconoscimento di un periodo di servizio rispettivamente pari a tre e due anni ai fini della valutazione a professore associato;
obbligo di chiamata e stipula del contratto per la funzione di RTT entro il termine perentorio di 90 giorni dalla conclusione della procedura di selezione, pena l'impossibilità per l'ateneo di bandire nuove procedure per il medesimo gruppo scientifico disciplinare e per il medesimo dipartimento per tre anni.
Il trattamento economico dei nuovi RTT risulta equiparato a quello attualmente previsto per gli RtdB, ovvero al 120% del trattamento iniziale spettante al ricercatore confermato a tempo pieno.


Accordo economico del PTA 2023

Approvato l'accordo economico di contrattazione integrativa per il personale tecnico-amministrativo per l'anno 2023, sottoscritto lo scorso 7 giugno dalla Delegazione Pubblica e dalla Delegazione Sindacale (RSU e OO.SS. SNALS CONFSAL, FLC CGIL, FED. GILDA UNAMS, CISL FSUR e ANIE), il quale, prorogando la disciplina normativa del contratto integrativo triennale 2019-2021 nelle more della stipula del nuovo CCNL, prevede:
una sostanziale conferma della ripartizione delle risorse dei fondi del trattamento accessorio degli anni precedenti;
un incremento, per l'anno 2023, del finanziamento del Conto Welfare di Ateneo per complessivi 379.681 euro, che si aggiungono al fondo di circa 1.500.000 euro già stanziato;
la previsione di una specifica indennità a favore dei Referenti del servizio di reperibilità;
la revisione della disciplina dell'IMA, con ampliamento della tipologia di incentivi presi in considerazione per il raggiungimento della soglia di 2.500 euro, superata la quale scatta l'esclusione dalla percezione dell'indennità.
Inoltre, in attuazione delle dichiarazioni congiunte dell'Accordo, il Consiglio di Amministrazione ha apportato modifiche al Regolamento sul Fondo Comune, al Regolamento per la premialità di Ateneo e al Regolamento sul "conto terzi". Tali modifiche sono orientate a un sostanziale svincolo al limite economico di incentivazione superato il quale viene meno la possibilità di percepire il Fondo Comune di Struttura, mentre tale limite viene mantenuto per il Fondo Comune di Ateneo ed esteso anche alla parte mensilizzata. Inoltre il livello minimo delle ritenute a valle sui compensi incentivanti, versate al Fondo Comune, è salito dal 3% al 10%.


Attribuzione degli scatti stipendiali

È stato attribuito lo scatto stipendiale triennale a 8 docenti che ne hanno maturato il triennio per l'attribuzione nell'anno 2022.
È stato attribuito lo scatto stipendiale biennale a 936 docenti che ne hanno maturato il biennio per l'attribuzione nell'anno 2022.


Contratto nazionale consortile promosso dalla CRUI per l'accesso alle riviste elettroniche disponibili dell'editore Elsevier e al servizio aggiuntivo per la pubblicazione di articoli scientifici in Open Access

Il nuovo contratto, per il quinquennio 2023-2027, regola da un lato la parte reading (dedicata alla sottoscrizione delle riviste, per il 70% dell'importo complessivo a contratto), dall'altro la parte publishing (dedicata alla pubblicazione di articoli in accesso aperto, per il restante 30% dell'importo complessivo), per una spesa complessiva pari a 9.153.486,10 euro. Tale contratto è qualificabile come "transformative agreement", poiché sono state definite nel dettaglio le clausole dedicate all'Open Access (OA), sia nelle riviste ibride che nelle riviste "Fully OA" incluse nella collezione sottoscritta. Di conseguenza i docenti dell'Ateneo non dovranno versare alcuna quota per le pubblicazioni OA ricomprese nel contratto.
Per articoli non OA, sarà possibile pubblicare la Author Accepted Manuscript version (AAM) con un embargo massimo di 12 mesi, anche su riviste che prevedono un embargo maggiore.