Consiglio di Amministrazione del 26 ottobre 2021

Intervento straordinario a sostegno degli studenti per le spese di alloggio

L’aumento del numero degli studenti, in particolare internazionali, dell’Università di Padova e gli effetti sul mercato immobiliare derivanti dalla situazione di emergenza sanitaria hanno determinato per molti di loro difficoltà a trovare un alloggio, costringendoli a sistemazioni temporanee in albergo. Alla luce di ciò il Consiglio di Amministrazione ha approvato un intervento straordinario di 1 milione di euro per supportare le spese abitative degli studenti immatricolati al primo anno per l’a.a. 2021/2022 e per l’a.a. 2020/21 con un ISEE inferiore al valore di 50.000 euro, fino al costo complessivo per l’Ateneo di 1 milione di euro. Avranno la priorità gli studenti internazionali e successivamente gli studenti fuori sede. Verranno rimborsate le spese sostenute nel periodo settembre-dicembre 2021 in strutture ricettive quali alberghi e B&B, fino ad un importo massimo giornaliero di 50 euro e per un importo massimo di 500 euro lordo percipiente, non vincolato all’ISEE. Nel caso in cui le richieste superino la disponibilità andranno ordinate secondo il criterio dell’ISEE più basso

Verso il PNRR

Il PNRR prevede investimenti e un coerente pacchetto di riforme, a cui sono destinate risorse finanziate per 191,5 miliardi di euro attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, e per 30,6 miliardi attraverso il Fondo complementare istituito dal Governo per supportare specifiche azioni non coperte dai finanziamenti europei; il totale dei fondi previsti ammonta a 222,1 miliardi di euro. Inoltre sono stati stanziati, entro il 2032, ulteriori 26 miliardi da dedicare alla realizzazione di opere specifiche e per il reintegro delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione. Nel complesso si potrà quindi disporre di circa 248 miliardi di euro.

Il Piano si sviluppa lungo sei Missioni (ovvero aree tematiche principali su cui intervenire, individuate in piena coerenza con i 6 pilastri del Next Generation EU), articolate in 16 Componenti (aree di intervento che affrontano sfide specifiche), composte a loro volta da Investimenti e Riforme: 1. Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura 2. Rivoluzione verde e transizione ecologica 3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile 4. Istruzione e ricerca 5. Inclusione e coesione 6. Salute I.

Il 7 ottobre u.s. si è riunita la Cabina di regia nazionale sul PNRR dedicata alla missione “Istruzione e ricerca”, presieduta dal Presidente del Consiglio, con la partecipazione dei Ministri competenti per l’Istruzione e la Ricerca, in cui sono state illustrate e condivise linee di intervento del proprio dicastero, nel rispetto degli obiettivi concordati in sede europea, specificando riforme in arrivo e tabella di marcia.

Le Linee Guida contengono indicazioni chiave per 4 Misure della Componente 2 «Dalla ricerca all’impresa» della Missione 4 per accedere agli investimenti nel settore della ricerca in filiera in vista dei futuri bandi per l’assegnazione delle risorse.

Su 9 miliardi di euro di competenza MUR destinati nel PNRR a investimenti nella ricerca, 6 miliardi sono dedicati infatti alla ricerca in filiera con la previsione di finanziare circa 60 progetti, concentrati in aree di attività innovative e aderenti alle sfide future (rischi ambientali, scenari energetici del futuro, intelligenza artificiale e neuroscienze, biodiversità), che si esplicano sulle seguenti misure:

Partenariati estesi alle università, ai centri di ricerca, alle aziende per il finanziamento di progetti di ricerca di base (investimenti per 1,61 miliardi di euro);

  • Rafforzamento delle strutture di ricerca per la creazione di campioni nazionali di ricerca e sviluppo” su alcune tecnologie abilitanti, individuati come Centri Nazionali (investimenti per 1,6 miliardi di euro);
  • Creazione e rafforzamento di “Ecosistemi dell’innovazione” come leader territoriali di ricerca e sviluppo (investimenti per 1,3 miliardi di euro);
  • Realizzazione di un sistema integrato di Infrastrutture di Ricerca e Infrastrutture tecnologiche di Innovazione (investimenti per 1,58 miliardi di euro).

 Con gli investimenti nei Partenariati estesi si intendono finanziare almeno 10 grandi programmi di ricerca fondamentale e/o applicata trasversale, da realizzare individuando le tematiche tra quelle indicate nelle Linee Guida: Intelligenza artificiale: aspetti fondazionali, Scenari energetici del futuro, Rischi ambientali, naturali e antropici, Scienze e tecnologie quantistiche, Cultura umanistica e patrimonio culturale come laboratori di innovazione e creatività, Diagnostica e terapie innovative nella medicina di precisione, Cybersecurity, nuove tecnologie e tutela dei diritti, Conseguenze e sfide dell’invecchiamento, Sostenibilità economico-finanziaria dei sistemi e dei territori, Modelli per un’alimentazione sostenibile, Made-in-Italy circolare e sostenibile, Neuroscienze e neurofarmacologia, Malattie infettive emergenti, Telecomunicazioni del futuro , Attività spazialiPer ciascun programma è previsto un finanziamento dell’ordine di 80-160 milioni di euro.

I Centri Nazionali sono reti diffuse di università, enti pubblici di ricerca, altri soggetti pubblici e privati impegnati in attività di ricerca, altamente qualificati, organizzati in fondazioni e consorzi secondo un modello “Hub&Spoke”, dove l’hub, coordina e rendiconta al MUR mentre gli spoke rendicontano all’hub. Saranno cinque, dedicati alla ricerca di frontiera relativa ad ambiti tecnologici coerenti con le priorità dell’Agenda della ricerca europea e con i contenuti del PNR 2021-2027, e si svilupperanno sulle seguenti tematiche:

  • Simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni
  • Tecnologie dell’Agricoltura (Agritech)
  • Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA
  • Mobilità sostenibile
  • Bio-diversità

Per ogni programma è previsto un finanziamento compreso fra 200 e 400 milioni di euro.

Gli Ecosistemi dell’innovazione sono reti diffuse di università, enti pubblici di ricerca, enti pubblici territoriali, altri soggetti pubblici e privati impegnati in attività di ricerca, riconosciuti come altamente qualificati, organizzati in consorzi secondo un modello Hub & Spoke. Saranno fino a 12, senza tematiche predefinite, con un approccio orientato alle grandi sfide con l’obiettivo di creare e promuovere innovazione per la sostenibilità dei territori. Per ogni ecosistema è previsto un finanziamento compreso tra 60 e 120 milioni di euro.

Le Infrastrutture di Ricerca e le Infrastrutture tecnologiche di Innovazione saranno fino a 30. Le Infrastrutture di Ricerca sono costituite da impianti, risorse e i relativi servizi, e comprendono: laboratori o grandi strumenti o complessi di strumenti per la ricerca; collezioni, banche dati, archivi o informazioni scientifiche strutturate; infrastrutture basate sulle tecnologie abilitanti dell'informazione e della comunicazione. Create per essere fruite da un’utenza ampia, nazionale, europea o globale, attraverso accesso aperto su base competitiva, sono organizzate come soggetti pubblici o come partenariato/consorzio. Non beneficiano di investimenti predefiniti; vengono finanziati l’aggiornamento delle esistenti infrastrutture di ricerca, la messa in rete tematica o multidisciplinare delle esistenti e la creazione di nuove. Le Infrastrutture tecnologiche di Innovazione sono rappresentate da strutture, strumenti, impianti, risorse e servizi. Organizzate nella forma di Partenariato Pubblico Privato, sono finalizzate ad aumentare la competitività nelle attività di ricerca e sviluppo tecnologico dell’industria e per i servizi di pubblica utilità. L’investimento non è predefinito, mentre il contributo del finanziamento a partenariati pubblico-privati può arrivare fino al 49% dell’investimento di capitale totale e dei costi di esercizio (personale incluso).

Nell’implementazione di tali progetti si presterà particolare attenzione ad alcune tematiche trasversali, focalizzate sulla valorizzazione della disparità: - la disparità territoriale, per cui almeno il 40% delle risorse allocabili territorialmente, indipendentemente dalla fonte finanziaria di provenienza, deve essere destinato alle otto regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia); - la disparità di genere, allo scopo di ampliare il numero di donne coinvolte nella ricerca italiana ad ogni livello di responsabilità in linea con gli orientamenti della Commissione europea, per cui tutti i progetti e le manifestazioni di interesse, oggetto di valutazione, dovranno comprendere: o la definizione di un piano operativo per la promozione delle pari opportunità di genere, compresi dati ed elementi quantitativi utili al monitoraggio, in tutti gli aspetti del progetto a partire dalla definizione dei ruoli e della composizione dei comitati scientifici e decisionali, tenendo conto delle caratteristiche delle varie aree disciplinari; o l’integrazione della dimensione di genere nelle attività di ricerca e innovazione nei campi in cui è appropriato. L’accesso ai finanziamenti dei programmi PNRR è inoltre consentito solo a quelle università, enti di ricerca e altri soggetti pubblici e soggetti privati che si siano dotati, o si impegnino ad adottare nel primo anno del progetto, di un ‘Bilancio di genere’ e un ‘Piano di uguaglianza di genere’, in analogia al Gender Equality Plan; - la disparità generazionale, in quanto i criteri di valutazione incentiveranno i progetti che mostrano capacità di: o coinvolgere ricercatori/ricercatrici che hanno conseguito un dottorato di ricerca da meno di 10 anni; o responsabilizzare i giovani ricercatori e le giovani ricercatrici, assegnando loro posizioni e funzioni adatte al loro talento, al loro livello di maturazione e alla loro capacità di leadership; o attrarre giovani ricercatori/ricercatrici in maniera diversificata dai Paesi UE e anche non-UE, prestando attenzione alla qualità del loro curriculum scientifico.

Il primo bando per la costituzione dei Centri Nazionali è atteso per il prossimo mese di novembre mentre i successivi dovrebbero essere emanato con una cadenza bimestrale.

Per coordinare e attività è stata costituita in Ateneo una Cabina di regia di ateneo, composta inizialmente da: Rettrice Prof. Mapelli; Prorettore alla Ricerca nonché coordinatore della Commissione scientifica di Ateneo, Prof. Zwirner; Coordinatore della Consulta dei Direttori di Dipartimento, Prof. Maggini; un componente del Consiglio di Amministrazione, nella persona del Prof. Ruggieri, Direttore Generale ing. Scuttari.

Per accedere ai documenti e per le informazioni che si renderanno via via disponibili  è stato creato un sito web in area riservata, raggiungibile previa autenticazione all’indirizzo https://elearning.unipd.it/ufficiserviziapplicazioni/course/index.php?categoryid=208

Chiamate a seguito di procedure concorsuali e contratti di insegnamento
Sono state autorizzate le chiamate di: 5 professori di I fascia, 5 professori di II fascia, 9 ricercatori a tempo determinato di tipo b) e 7 ricercatori a tempo determinato di tipo a) nonché 1 contratto di insegnamento ex art. 23 comma 3 L. 240/2010 (docenti, studiosi o professionisti stranieri di chiara fama), al fine di favorire l'internazionalizzazione dei corsi di studio.