
Senato Accademico del 9 novembre 2021
Accordi internazionali di cooperazione
Il Senato Accademico ha approvato i seguenti accordi
- con Bar-Ilan University - Israele, per il percorso in “Brain and Data Science” nell’ambito del Corso di Laurea magistrale in Cognitive Neuroscience and Clinical Neuropsychology (LM-51), promosso dal Dipartimento di Psicologia Generale
- con University of Haifa, per il percorso in “Maritime Archaeological Heritage” nell’ambito del Corso di Laurea magistrale in “Archeological Sciences – Curriculum Applied sciences to cultural heritage materials and sites”, promosso dal Dipartimento dei Beni Culturali: archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica
Entrambi gli accordi prevedono le seguenti modalità di partecipazione: frequenza del primo anno di studi presso l’Università di Padova e del secondo anno presso l’università partner; la tesi di laurea magistrale sarà preparata e discussa da tutti gli studenti ammessi al programma durante l’ultimo semestre presso l’università partner; acquisizione di almeno 120 ECTS complessivi nell’intero percorso formativo e di almeno 60 ECTS presso la sede partner; mobilità di massimo 5 studenti e studentesse per anno accademico in ciascuna direzione, salvo diversamente concordato dalle parti. È previsto inoltre il regolare pagamento delle tasse universitarie nella sola sede di origine da parte delle studentesse e degli studenti selezionati.
- National scholarship program “Don Carlos Antonio López”- BECAL con il Ministry of finance of the government of the Republic of Paraguay . BECAL è un programma del governo paraguaiano che mira a potenziare la formazione, la ricerca e l’innovazione attraverso borse di studio d’eccellenza per formazione (Laurea Magistrale e Dottorato) e ricerca all’estero; gestito centralmente dal Ministero delle Finanze paraguaiano, è aperto ai cittadini paraguaiani che siano stati ammessi presso istituti d’istruzione superiore o centri di ricerca all’estero.
L’Accordo prevede che studenti e studentesse siano inizialmente selezionati dall’Università di Padova nel rispetto delle procedure standard di ammissione dell’Ateneo. Successivamente, dovranno fare domanda per una borsa BECAL seguendo le procedure stabilite e, una volta selezionati da BECAL, beneficeranno di una borsa di studio fino ad un massimo di 50.000 US$ sponsorizzata dal Ministero delle Finanze paraguaiano. L’Università di Padova sovvenzionerà fino a 10 esoneri dalle tasse universitariea favore degli studenti e delle studentesse selezionati da BECAL.
Nuove linee guida per la stipula di accordi bilaterali internazionali e relativi modelli per gli accordi.
Le principali novità rispetto alle linee guida in vigore dal 2011 riguardano la semplificazione delle procedure di approvazione dei nuovi accordi e il regolare monitoraggio degli stessi.
In analogia con quanto già avviene oggi per i Memorandum of Understanding e gli Addendum di Dipartimento / Ateneo, si prevede ora che, anche per tutte le altre tipologie di partnership, se il testo dell’Accordo non si discosta dagli schemi tipo approvati, si proceda direttamente con la firma della Rettrice (nel caso di accordi di Ateneo), o della Direttore di Dipartimento e della Rettrice (nel caso di accordi di uno o più Dipartimento/i o Corso/i di studi). Ove possibile, gli accordi saranno firmati digitalmente e in un’unica versione in lingua inglese. L’accordo dovrà essere sottoposto al Consiglio di Amministrazione solo nel caso in cui siano previsti impegni finanziari a carico del bilancio universitario (BU) ulteriori a quelli già stati stanziati nel budget dell’Area Relazioni Internazionali e/o per i quali si registri un mancato introito per il BU non previsto dal Modello di standard di Accordo,
Per quanto riguarda il monitoraggio degli accordi attivi, il docente dell’Università di Padova, promotore dei negoziati e designato dall’Ateneo come responsabile dell’accordo, presenterà all’Area Relazioni Internazionali una relazione (intermedia e finale) sulle attività realizzate e sul valore aggiunto al fine di valutare l’efficacia degli accordi, mettere in atto eventuali misure correttive e prendere decisioni strategiche informate prima di stipulare o rinnovare gli accordi.
Verso il PNRR
Il PNRR prevede investimenti e un coerente pacchetto di riforme, a cui sono destinate risorse finanziate per 191,5 miliardi di euro attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, e per 30,6 miliardi attraverso il Fondo complementare istituito dal Governo per supportare specifiche azioni non coperte dai finanziamenti europei; il totale dei fondi previsti ammonta a 222,1 miliardi di euro. Inoltre sono stati stanziati, entro il 2032, ulteriori 26 miliardi da dedicare alla realizzazione di opere specifiche e per il reintegro delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione. Nel complesso si potrà quindi disporre di circa 248 miliardi di euro.
Il Piano si sviluppa lungo sei Missioni (ovvero aree tematiche principali su cui intervenire, individuate in piena coerenza con i 6 pilastri del Next Generation EU), articolate in 16 Componenti (aree di intervento che affrontano sfide specifiche), composte a loro volta da Investimenti e Riforme: 1. Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura 2. Rivoluzione verde e transizione ecologica 3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile 4. Istruzione e ricerca 5. Inclusione e coesione 6. Salute.
Il 7 ottobre u.s. si è riunita la Cabina di regia nazionale sul PNRR dedicata alla missione “Istruzione e ricerca”, presieduta dal Presidente del Consiglio, con la partecipazione dei Ministri competenti per l’Istruzione e la Ricerca, in cui sono state illustrate e condivise linee di intervento del proprio dicastero, nel rispetto degli obiettivi concordati in sede europea, specificando riforme in arrivo e tabella di marcia.
Le Linee Guida contengono indicazioni chiave per 4 Misure della Componente 2 «Dalla ricerca all’impresa» della Missione 4 per accedere agli investimenti nel settore della ricerca in filiera in vista dei futuri bandi per l’assegnazione delle risorse.
Su 9 miliardi di euro di competenza MUR destinati nel PNRR a investimenti nella ricerca, 6 miliardi sono dedicati infatti alla ricerca in filiera con la previsione di finanziare circa 60 progetti, concentrati in aree di attività innovative e aderenti alle sfide future (rischi ambientali, scenari energetici del futuro, intelligenza artificiale e neuroscienze, biodiversità), che si esplicano sulle seguenti misure:
• Partenariati estesi alle università, ai centri di ricerca, alle aziende per il finanziamento di progetti di ricerca di base (investimenti per 1,61 miliardi di euro);
• Rafforzamento delle strutture di ricerca per la creazione di campioni nazionali di ricerca e sviluppo” su alcune tecnologie abilitanti, individuati come Centri Nazionali (investimenti per 1,6 miliardi di euro);
• Creazione e rafforzamento di “Ecosistemi dell’innovazione” come leader territoriali di ricerca e sviluppo (investimenti per 1,3 miliardi di euro);
• Realizzazione di un sistema integrato di Infrastrutture di Ricerca e Infrastrutture tecnologiche di Innovazione (investimenti per 1,58 miliardi di euro).
Con gli investimenti nei Partenariati estesi si intendono finanziare almeno 10 grandi programmi di ricerca fondamentale e/o applicata trasversale, da realizzare individuando le tematiche tra quelle indicate nelle Linee Guida: Intelligenza artificiale: aspetti fondazionali, Scenari energetici del futuro, Rischi ambientali, naturali e antropici, Scienze e tecnologie quantistiche, Cultura umanistica e patrimonio culturale come laboratori di innovazione e creatività, Diagnostica e terapie innovative nella medicina di precisione, Cybersecurity, nuove tecnologie e tutela dei diritti, Conseguenze e sfide dell’invecchiamento, Sostenibilità economico-finanziaria dei sistemi e dei territori, Modelli per un’alimentazione sostenibile, Made-in-Italy circolare e sostenibile, Neuroscienze e neurofarmacologia, Malattie infettive emergenti, Telecomunicazioni del futuro, Attività spaziali
Per ciascun programma è previsto un finanziamento dell’ordine di 80-160 milioni di euro.
I Centri Nazionali sono reti diffuse di università, enti pubblici di ricerca, altri soggetti pubblici e privati impegnati in attività di ricerca, altamente qualificati, organizzati in fondazioni e consorzi secondo un modello “Hub&Spoke”, dove l’hub, coordina e rendiconta al MUR mentre gli spoke rendicontano all’hub. Saranno cinque, dedicati alla ricerca di frontiera relativa ad ambiti tecnologici coerenti con le priorità dell’Agenda della ricerca europea e con i contenuti del PNR 2021-2027, e si svilupperanno sulle seguenti tematiche:
• Simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni
• Tecnologie dell’Agricoltura (Agritech)
• Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA
• Mobilità sostenibile
• Bio-diversità
Per ogni programma è previsto un finanziamento compreso fra 200 e 400 milioni di euro.
Gli Ecosistemi dell’innovazione sono reti diffuse di università, enti pubblici di ricerca, enti pubblici territoriali, altri soggetti pubblici e privati impegnati in attività di ricerca, riconosciuti come altamente qualificati, organizzati in consorzi secondo un modello Hub & Spoke. Saranno fino a 12, senza tematiche predefinite, con un approccio orientato alle grandi sfide con l’obiettivo di creare e promuovere innovazione per la sostenibilità dei territori. Per ogni ecosistema è previsto un finanziamento compreso tra 60 e 120 milioni di euro.
Le Infrastrutture di Ricerca e le Infrastrutture tecnologiche di Innovazione saranno fino a 30. Le Infrastrutture di Ricerca sono costituite da impianti, risorse e i relativi servizi, e comprendono: laboratori o grandi strumenti o complessi di strumenti per la ricerca; collezioni, banche dati, archivi o informazioni scientifiche strutturate; infrastrutture basate sulle tecnologie abilitanti dell'informazione e della comunicazione. Create per essere fruite da un’utenza ampia, nazionale, europea o globale, attraverso accesso aperto su base competitiva, sono organizzate come soggetti pubblici o come partenariato/consorzio. Non beneficiano di investimenti predefiniti; vengono finanziati l’aggiornamento delle esistenti infrastrutture di ricerca, la messa in rete tematica o multidisciplinare delle esistenti e la creazione di nuove. Le Infrastrutture tecnologiche di Innovazione sono rappresentate da strutture, strumenti, impianti, risorse e servizi. Organizzate nella forma di Partenariato Pubblico Privato, sono finalizzate ad aumentare la competitività nelle attività di ricerca e sviluppo tecnologico dell’industria e per i servizi di pubblica utilità. L’investimento non è predefinito, mentre il contributo del finanziamento a partenariati pubblico-privati può arrivare fino al 49% dell’investimento di capitale totale e dei costi di esercizio (personale incluso).
Nell’implementazione di tali progetti si presterà particolare attenzione ad alcune tematiche trasversali, focalizzate sulla valorizzazione della disparità: la disparità territoriale, per cui almeno il 40% delle risorse allocabili territorialmente, indipendentemente dalla fonte finanziaria di provenienza, deve essere destinato alle otto regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia); la disparità di genere, allo scopo di ampliare il numero di donne coinvolte nella ricerca italiana ad ogni livello di responsabilità in linea con gli orientamenti della Commissione europea, per cui tutti i progetti e le manifestazioni di interesse, oggetto di valutazione, dovranno comprendere: o la definizione di un piano operativo per la promozione delle pari opportunità di genere, compresi dati ed elementi quantitativi utili al monitoraggio, in tutti gli aspetti del progetto a partire dalla definizione dei ruoli e della composizione dei comitati scientifici e decisionali, tenendo conto delle caratteristiche delle varie aree disciplinari; o l’integrazione della dimensione di genere nelle attività di ricerca e innovazione nei campi in cui è appropriato. L’accesso ai finanziamenti dei programmi PNRR è inoltre consentito solo a quelle università, enti di ricerca e altri soggetti pubblici e soggetti privati che si siano dotati, o si impegnino ad adottare nel primo anno del progetto, di un ‘Bilancio di genere’ e un ‘Piano di uguaglianza di genere’, in analogia al Gender Equality Plan; la disparità generazionale, in quanto i criteri di valutazione incentiveranno i progetti che mostrano capacità di: o coinvolgere ricercatori/ricercatrici che hanno conseguito un dottorato di ricerca da meno di 10 anni; o responsabilizzare i giovani ricercatori e le giovani ricercatrici, assegnando loro posizioni e funzioni adatte al loro talento, al loro livello di maturazione e alla loro capacità di leadership; o attrarre giovani ricercatori/ricercatrici in maniera diversificata dai Paesi UE e anche non-UE, prestando attenzione alla qualità del loro curriculum scientifico.
Il primo bando per la costituzione dei Centri Nazionali è atteso per il prossimo mese di novembre mentre i successivi dovrebbero essere emanato con una cadenza bimestrale.
Per coordinare e attività è stata costituita una Cabina di regia di Ateneo, composta inizialmente da: Rettrice Prof.ssa Mapelli; Prorettore alla Ricerca nonché coordinatore della Commissione scientifica di Ateneo, Prof. Zwirner; Coordinatore della Consulta dei Direttori di Dipartimento, Prof. Maggini; un componente del Consiglio di Amministrazione, nella persona del Prof. Ruggieri; Direttore Generale Ing. Scuttari.
Per accedere ai documenti e per le informazioni che si renderanno via via disponibili è stato creato un sito web in area riservata, raggiungibile previa autenticazione all’indirizzo https://elearning.unipd.it/ufficiserviziapplicazioni/course/index.php?categoryid=208