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Lottare per la libertà, resistere a Padova. Egidio Meneghetti, l'università, la città è il titolo della mostra promossa dal Centro per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea dell’Università di Padova (Casrec), aperta al pubblico fino al 12 maggio 2025 tra il Cortile pensile di Palazzo Moroni e Palazzo del Bo a Padova, negli orari di apertura dei due palazzi.
La mostra, a cura di Eloisa Betti (coordinamento), Giulia Albanese, Filippo Focardi, Giovanni Focardi, Margherita Losacco, Luca Marinello, Roberta Monetti e Giulia Simone, è parte di un progetto di terza missione del Centro per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, a 10 anni dalla sua istituzione e a 80 anni dalla Liberazione. Un progetto che ha coniugato la conoscenza della storia e memoria del Novecento con l’educazione alla cittadinanza attiva e la valorizzazione dell’importante archivio del Casrec.

Foto: Università di Padova - Centro di Ateneo per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea ©
La mostra approfondisce innanzitutto il ruolo fondamentale di Egidio Meneghetti, professore dell’Università di Padova e fondatore - con il latinista Concetto Marchesi e il giurista Silvio Trentin - del Comitato di liberazione nazionale regionale veneto. A partire dalla figura di Meneghetti, considerato la guida riconosciuta della resistenza padovana e veneta, viene ricostruita la rete clandestina che si sviluppò dal settembre 1943 attorno a lui e Concetto Marchesi, una rete che vide il suo perno nell’Università di Padova, cui fu attribuita nel 1945 la Medaglia d’oro al Valor Militare, unica università italiana a ricevere tale riconoscimento.
Organizzata in tre spazi diversi, l’esposizione offre tre diversi percorsi di approfondimento che analizzano innanzitutto il ruolo fondamentale di Egidio Meneghetti, professore dell’Università di Padova e fondatore - con il latinista Concetto Marchesi e il giurista Silvio Trentin - del Comitato di liberazione nazionale regionale veneto.
Il primo percorso espositivo, fulcro dell’esposizione, ricostruisce attraverso 12 pannelli collocati nel Cortile pensile di Palazzo Moroni la biografia di Egidio Meneghetti e il ruolo dell’Università di Padova durante la prima guerra mondiale, negli anni del fascismo e della seconda guerra mondiale, per arrivare al nucleo centrale della mostra costituito dal periodo settembre 1943 – aprile 1945.

Alcuni oggetti appartenuti a Egidio Meneghetti
Il secondo, in Cortile Antico del Palazzo del Bo presenta una selezione di profili biografici dei protagonisti della resistenza padovana e veneta, con un’attenzione specifica al ruolo di docenti e studenti universitari, ma ricostruendo anche biografie di altre figure chiave della lotta contro il nazifascismo nella città di Padova. Il percorso biografico è stato realizzando anche con un’attenzione al ruolo delle donne, delle studentesse e docenti universitarie nella resistenza.
Il terzo, nell’Antisala di Scienze al terzo piano di Palazzo del Bo, presenta una selezione di materiali originali, oggetti ritrovati e mai esposti al pubblico come la pistola di Meneghetti, oggi di proprietà del Casrec, scritti clandestini, la corrispondenza Meneghetti - Zancan e pubblicazioni scientifiche dello stesso Meneghetti.
>L'approfondimento su Il Bo Live
COME VISITARE LA MOSTRA
La mostra è fruibile liberamente in modo individuale per quanto riguarda gli spazi dei cortili dei palazzi, mentre il terzo percorso espositivo, all'interno del Palazzo del Bo, è visitabile solo con guida.
È possibile prenotare visite guidate giornaliere (mattina o pomeriggio) alla mostra per tutta la durata dell’allestimento, con inizio del percorso a Palazzo Bo alle ore 10.30, alle 14.30 e in alcuni giorni alle 17.
L’8 maggio alle ore 11.30 e il 10 maggio alle ore 14.30 è prevista una visita guidata con la curatrice della mostra Eloisa Betti (su prenotazione).
Le visite guidate sono possibile per gruppi minimi di 7 persone e fino a un massimo di 15, e danno accesso all’esposizione di originali presso le bacheche realizzate da Giò Ponti collocate al piano superiore di Palazzo Bo.
Segnaliamo che l’esposizione di originali è accessibile solo a piedi, attraverso una scalinata, e non è dunque idonea a chi ha problemi motori.
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La mostra, a cura di Eloisa Betti (coordinamento), Giulia Albanese, Filippo Focardi, Giovanni Focardi, Margherita Losacco, Luca Marinello, Roberta Monetti e Giulia Simone, è parte di un progetto di terza missione del Centro per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, a 10 anni dalla sua istituzione e a 80 anni dalla Liberazione. Un progetto che ha coniugato la conoscenza della storia e memoria del Novecento con l’educazione alla cittadinanza attiva e la valorizzazione dell’importante archivio del Casrec.

Foto: Università di Padova - Centro di Ateneo per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea ©
La mostra approfondisce innanzitutto il ruolo fondamentale di Egidio Meneghetti, professore dell’Università di Padova e fondatore - con il latinista Concetto Marchesi e il giurista Silvio Trentin - del Comitato di liberazione nazionale regionale veneto. A partire dalla figura di Meneghetti, considerato la guida riconosciuta della resistenza padovana e veneta, viene ricostruita la rete clandestina che si sviluppò dal settembre 1943 attorno a lui e Concetto Marchesi, una rete che vide il suo perno nell’Università di Padova, cui fu attribuita nel 1945 la Medaglia d’oro al Valor Militare, unica università italiana a ricevere tale riconoscimento.
Organizzata in tre spazi diversi, l’esposizione offre tre diversi percorsi di approfondimento che analizzano innanzitutto il ruolo fondamentale di Egidio Meneghetti, professore dell’Università di Padova e fondatore - con il latinista Concetto Marchesi e il giurista Silvio Trentin - del Comitato di liberazione nazionale regionale veneto.
Il primo percorso espositivo, fulcro dell’esposizione, ricostruisce attraverso 12 pannelli collocati nel Cortile pensile di Palazzo Moroni la biografia di Egidio Meneghetti e il ruolo dell’Università di Padova durante la prima guerra mondiale, negli anni del fascismo e della seconda guerra mondiale, per arrivare al nucleo centrale della mostra costituito dal periodo settembre 1943 – aprile 1945.

Alcuni oggetti appartenuti a Egidio Meneghetti
Il secondo, in Cortile Antico del Palazzo del Bo presenta una selezione di profili biografici dei protagonisti della resistenza padovana e veneta, con un’attenzione specifica al ruolo di docenti e studenti universitari, ma ricostruendo anche biografie di altre figure chiave della lotta contro il nazifascismo nella città di Padova. Il percorso biografico è stato realizzando anche con un’attenzione al ruolo delle donne, delle studentesse e docenti universitarie nella resistenza.
Il terzo, nell’Antisala di Scienze al terzo piano di Palazzo del Bo, presenta una selezione di materiali originali, oggetti ritrovati e mai esposti al pubblico come la pistola di Meneghetti, oggi di proprietà del Casrec, scritti clandestini, la corrispondenza Meneghetti - Zancan e pubblicazioni scientifiche dello stesso Meneghetti.
>L'approfondimento su Il Bo Live
COME VISITARE LA MOSTRA
La mostra è fruibile liberamente in modo individuale per quanto riguarda gli spazi dei cortili dei palazzi, mentre il terzo percorso espositivo, all'interno del Palazzo del Bo, è visitabile solo con guida.
È possibile prenotare visite guidate giornaliere (mattina o pomeriggio) alla mostra per tutta la durata dell’allestimento, con inizio del percorso a Palazzo Bo alle ore 10.30, alle 14.30 e in alcuni giorni alle 17.
L’8 maggio alle ore 11.30 e il 10 maggio alle ore 14.30 è prevista una visita guidata con la curatrice della mostra Eloisa Betti (su prenotazione).
Le visite guidate sono possibile per gruppi minimi di 7 persone e fino a un massimo di 15, e danno accesso all’esposizione di originali presso le bacheche realizzate da Giò Ponti collocate al piano superiore di Palazzo Bo.
Segnaliamo che l’esposizione di originali è accessibile solo a piedi, attraverso una scalinata, e non è dunque idonea a chi ha problemi motori.
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La mostra, a cura di Eloisa Betti (coordinamento), Giulia Albanese, Filippo Focardi, Giovanni Focardi, Margherita Losacco, Luca Marinello, Roberta Monetti e Giulia Simone, è parte di un progetto di terza missione del Centro per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, a 10 anni dalla sua istituzione e a 80 anni dalla Liberazione. Un progetto che ha coniugato la conoscenza della storia e memoria del Novecento con l’educazione alla cittadinanza attiva e la valorizzazione dell’importante archivio del Casrec.

Foto: Università di Padova - Centro di Ateneo per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea ©
La mostra approfondisce innanzitutto il ruolo fondamentale di Egidio Meneghetti, professore dell’Università di Padova e fondatore - con il latinista Concetto Marchesi e il giurista Silvio Trentin - del Comitato di liberazione nazionale regionale veneto. A partire dalla figura di Meneghetti, considerato la guida riconosciuta della resistenza padovana e veneta, viene ricostruita la rete clandestina che si sviluppò dal settembre 1943 attorno a lui e Concetto Marchesi, una rete che vide il suo perno nell’Università di Padova, cui fu attribuita nel 1945 la Medaglia d’oro al Valor Militare, unica università italiana a ricevere tale riconoscimento.
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Il secondo, in Cortile Antico del Palazzo del Bo presenta una selezione di profili biografici dei protagonisti della resistenza padovana e veneta, con un’attenzione specifica al ruolo di docenti e studenti universitari, ma ricostruendo anche biografie di altre figure chiave della lotta contro il nazifascismo nella città di Padova. Il percorso biografico è stato realizzando anche con un’attenzione al ruolo delle donne, delle studentesse e docenti universitarie nella resistenza.
Il terzo, nell’Antisala di Scienze al terzo piano di Palazzo del Bo, presenta una selezione di materiali originali, oggetti ritrovati e mai esposti al pubblico come la pistola di Meneghetti, oggi di proprietà del Casrec, scritti clandestini, la corrispondenza Meneghetti - Zancan e pubblicazioni scientifiche dello stesso Meneghetti.
>L'approfondimento su Il Bo Live
COME VISITARE LA MOSTRA
La mostra è fruibile liberamente in modo individuale per quanto riguarda gli spazi dei cortili dei palazzi, mentre il terzo percorso espositivo, all'interno del Palazzo del Bo, è visitabile solo con guida.
È possibile prenotare visite guidate giornaliere (mattina o pomeriggio) alla mostra per tutta la durata dell’allestimento, con inizio del percorso a Palazzo Bo alle ore 10.30, alle 14.30 e in alcuni giorni alle 17.
L’8 maggio alle ore 11.30 e il 10 maggio alle ore 14.30 è prevista una visita guidata con la curatrice della mostra Eloisa Betti (su prenotazione).
Le visite guidate sono possibile per gruppi minimi di 7 persone e fino a un massimo di 15, e danno accesso all’esposizione di originali presso le bacheche realizzate da Giò Ponti collocate al piano superiore di Palazzo Bo.
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Lottare per la libertà, resistere a Padova. Egidio Meneghetti, l'università, la città è il titolo della mostra promossa dal Centro per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea dell’Università di Padova (Casrec), aperta al pubblico fino al 12 maggio 2025 tra il Cortile pensile di Palazzo Moroni e Palazzo del Bo a Padova, negli orari di apertura dei due palazzi.
La mostra, a cura di Eloisa Betti (coordinamento), Giulia Albanese, Filippo Focardi, Giovanni Focardi, Margherita Losacco, Luca Marinello, Roberta Monetti e Giulia Simone, è parte di un progetto di terza missione del Centro per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, a 10 anni dalla sua istituzione e a 80 anni dalla Liberazione. Un progetto che ha coniugato la conoscenza della storia e memoria del Novecento con l’educazione alla cittadinanza attiva e la valorizzazione dell’importante archivio del Casrec.

Foto: Università di Padova - Centro di Ateneo per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea ©
La mostra approfondisce innanzitutto il ruolo fondamentale di Egidio Meneghetti, professore dell’Università di Padova e fondatore - con il latinista Concetto Marchesi e il giurista Silvio Trentin - del Comitato di liberazione nazionale regionale veneto. A partire dalla figura di Meneghetti, considerato la guida riconosciuta della resistenza padovana e veneta, viene ricostruita la rete clandestina che si sviluppò dal settembre 1943 attorno a lui e Concetto Marchesi, una rete che vide il suo perno nell’Università di Padova, cui fu attribuita nel 1945 la Medaglia d’oro al Valor Militare, unica università italiana a ricevere tale riconoscimento.
Organizzata in tre spazi diversi, l’esposizione offre tre diversi percorsi di approfondimento che analizzano innanzitutto il ruolo fondamentale di Egidio Meneghetti, professore dell’Università di Padova e fondatore - con il latinista Concetto Marchesi e il giurista Silvio Trentin - del Comitato di liberazione nazionale regionale veneto.
Il primo percorso espositivo, fulcro dell’esposizione, ricostruisce attraverso 12 pannelli collocati nel Cortile pensile di Palazzo Moroni la biografia di Egidio Meneghetti e il ruolo dell’Università di Padova durante la prima guerra mondiale, negli anni del fascismo e della seconda guerra mondiale, per arrivare al nucleo centrale della mostra costituito dal periodo settembre 1943 – aprile 1945.

Alcuni oggetti appartenuti a Egidio Meneghetti
Il secondo, in Cortile Antico del Palazzo del Bo presenta una selezione di profili biografici dei protagonisti della resistenza padovana e veneta, con un’attenzione specifica al ruolo di docenti e studenti universitari, ma ricostruendo anche biografie di altre figure chiave della lotta contro il nazifascismo nella città di Padova. Il percorso biografico è stato realizzando anche con un’attenzione al ruolo delle donne, delle studentesse e docenti universitarie nella resistenza.
Il terzo, nell’Antisala di Scienze al terzo piano di Palazzo del Bo, presenta una selezione di materiali originali, oggetti ritrovati e mai esposti al pubblico come la pistola di Meneghetti, oggi di proprietà del Casrec, scritti clandestini, la corrispondenza Meneghetti - Zancan e pubblicazioni scientifiche dello stesso Meneghetti.
>L'approfondimento su Il Bo Live
COME VISITARE LA MOSTRA
La mostra è fruibile liberamente in modo individuale per quanto riguarda gli spazi dei cortili dei palazzi, mentre il terzo percorso espositivo, all'interno del Palazzo del Bo, è visitabile solo con guida.
È possibile prenotare visite guidate giornaliere (mattina o pomeriggio) alla mostra per tutta la durata dell’allestimento, con inizio del percorso a Palazzo Bo alle ore 10.30, alle 14.30 e in alcuni giorni alle 17.
L’8 maggio alle ore 11.30 e il 10 maggio alle ore 14.30 è prevista una visita guidata con la curatrice della mostra Eloisa Betti (su prenotazione).
Le visite guidate sono possibile per gruppi minimi di 7 persone e fino a un massimo di 15, e danno accesso all’esposizione di originali presso le bacheche realizzate da Giò Ponti collocate al piano superiore di Palazzo Bo.
Segnaliamo che l’esposizione di originali è accessibile solo a piedi, attraverso una scalinata, e non è dunque idonea a chi ha problemi motori.
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La mostra, a cura di Eloisa Betti (coordinamento), Giulia Albanese, Filippo Focardi, Giovanni Focardi, Margherita Losacco, Luca Marinello, Roberta Monetti e Giulia Simone, è parte di un progetto di terza missione del Centro per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, a 10 anni dalla sua istituzione e a 80 anni dalla Liberazione. Un progetto che ha coniugato la conoscenza della storia e memoria del Novecento con l’educazione alla cittadinanza attiva e la valorizzazione dell’importante archivio del Casrec.

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COME VISITARE LA MOSTRA
La mostra è fruibile liberamente in modo individuale per quanto riguarda gli spazi dei cortili dei palazzi, mentre il terzo percorso espositivo, all'interno del Palazzo del Bo, è visitabile solo con guida.
È possibile prenotare visite guidate giornaliere (mattina o pomeriggio) alla mostra per tutta la durata dell’allestimento, con inizio del percorso a Palazzo Bo alle ore 10.30, alle 14.30 e in alcuni giorni alle 17.
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La mostra, a cura di Eloisa Betti (coordinamento), Giulia Albanese, Filippo Focardi, Giovanni Focardi, Margherita Losacco, Luca Marinello, Roberta Monetti e Giulia Simone, è parte di un progetto di terza missione del Centro per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, a 10 anni dalla sua istituzione e a 80 anni dalla Liberazione. Un progetto che ha coniugato la conoscenza della storia e memoria del Novecento con l’educazione alla cittadinanza attiva e la valorizzazione dell’importante archivio del Casrec.

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Alcuni oggetti appartenuti a Egidio Meneghetti
Il secondo, in Cortile Antico del Palazzo del Bo presenta una selezione di profili biografici dei protagonisti della resistenza padovana e veneta, con un’attenzione specifica al ruolo di docenti e studenti universitari, ma ricostruendo anche biografie di altre figure chiave della lotta contro il nazifascismo nella città di Padova. Il percorso biografico è stato realizzando anche con un’attenzione al ruolo delle donne, delle studentesse e docenti universitarie nella resistenza.
Il terzo, nell’Antisala di Scienze al terzo piano di Palazzo del Bo, presenta una selezione di materiali originali, oggetti ritrovati e mai esposti al pubblico come la pistola di Meneghetti, oggi di proprietà del Casrec, scritti clandestini, la corrispondenza Meneghetti - Zancan e pubblicazioni scientifiche dello stesso Meneghetti.
>L'approfondimento su Il Bo Live
COME VISITARE LA MOSTRA
La mostra è fruibile liberamente in modo individuale per quanto riguarda gli spazi dei cortili dei palazzi, mentre il terzo percorso espositivo, all'interno del Palazzo del Bo, è visitabile solo con guida.
È possibile prenotare visite guidate giornaliere (mattina o pomeriggio) alla mostra per tutta la durata dell’allestimento, con inizio del percorso a Palazzo Bo alle ore 10.30, alle 14.30 e in alcuni giorni alle 17.
L’8 maggio alle ore 11.30 e il 10 maggio alle ore 14.30 è prevista una visita guidata con la curatrice della mostra Eloisa Betti (su prenotazione).
Le visite guidate sono possibile per gruppi minimi di 7 persone e fino a un massimo di 15, e danno accesso all’esposizione di originali presso le bacheche realizzate da Giò Ponti collocate al piano superiore di Palazzo Bo.
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La mostra, a cura di Eloisa Betti (coordinamento), Giulia Albanese, Filippo Focardi, Giovanni Focardi, Margherita Losacco, Luca Marinello, Roberta Monetti e Giulia Simone, è parte di un progetto di terza missione del Centro per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, a 10 anni dalla sua istituzione e a 80 anni dalla Liberazione. Un progetto che ha coniugato la conoscenza della storia e memoria del Novecento con l’educazione alla cittadinanza attiva e la valorizzazione dell’importante archivio del Casrec.

Foto: Università di Padova - Centro di Ateneo per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea ©
La mostra approfondisce innanzitutto il ruolo fondamentale di Egidio Meneghetti, professore dell’Università di Padova e fondatore - con il latinista Concetto Marchesi e il giurista Silvio Trentin - del Comitato di liberazione nazionale regionale veneto. A partire dalla figura di Meneghetti, considerato la guida riconosciuta della resistenza padovana e veneta, viene ricostruita la rete clandestina che si sviluppò dal settembre 1943 attorno a lui e Concetto Marchesi, una rete che vide il suo perno nell’Università di Padova, cui fu attribuita nel 1945 la Medaglia d’oro al Valor Militare, unica università italiana a ricevere tale riconoscimento.
Organizzata in tre spazi diversi, l’esposizione offre tre diversi percorsi di approfondimento che analizzano innanzitutto il ruolo fondamentale di Egidio Meneghetti, professore dell’Università di Padova e fondatore - con il latinista Concetto Marchesi e il giurista Silvio Trentin - del Comitato di liberazione nazionale regionale veneto.
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Alcuni oggetti appartenuti a Egidio Meneghetti
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COME VISITARE LA MOSTRA
La mostra è fruibile liberamente in modo individuale per quanto riguarda gli spazi dei cortili dei palazzi, mentre il terzo percorso espositivo, all'interno del Palazzo del Bo, è visitabile solo con guida.
È possibile prenotare visite guidate giornaliere (mattina o pomeriggio) alla mostra per tutta la durata dell’allestimento, con inizio del percorso a Palazzo Bo alle ore 10.30, alle 14.30 e in alcuni giorni alle 17.
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La mostra è fruibile liberamente in modo individuale per quanto riguarda gli spazi dei cortili dei palazzi, mentre il terzo percorso espositivo, all'interno del Palazzo del Bo, è visitabile solo con guida.
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La mostra approfondisce innanzitutto il ruolo fondamentale di Egidio Meneghetti, professore dell’Università di Padova e fondatore - con il latinista Concetto Marchesi e il giurista Silvio Trentin - del Comitato di liberazione nazionale regionale veneto. A partire dalla figura di Meneghetti, considerato la guida riconosciuta della resistenza padovana e veneta, viene ricostruita la rete clandestina che si sviluppò dal settembre 1943 attorno a lui e Concetto Marchesi, una rete che vide il suo perno nell’Università di Padova, cui fu attribuita nel 1945 la Medaglia d’oro al Valor Militare, unica università italiana a ricevere tale riconoscimento.
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Il secondo, in Cortile Antico del Palazzo del Bo presenta una selezione di profili biografici dei protagonisti della resistenza padovana e veneta, con un’attenzione specifica al ruolo di docenti e studenti universitari, ma ricostruendo anche biografie di altre figure chiave della lotta contro il nazifascismo nella città di Padova. Il percorso biografico è stato realizzando anche con un’attenzione al ruolo delle donne, delle studentesse e docenti universitarie nella resistenza.
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>L'approfondimento su Il Bo Live
COME VISITARE LA MOSTRA
La mostra è fruibile liberamente in modo individuale per quanto riguarda gli spazi dei cortili dei palazzi, mentre il terzo percorso espositivo, all'interno del Palazzo del Bo, è visitabile solo con guida.
È possibile prenotare visite guidate giornaliere (mattina o pomeriggio) alla mostra per tutta la durata dell’allestimento, con inizio del percorso a Palazzo Bo alle ore 10.30, alle 14.30 e in alcuni giorni alle 17.
L’8 maggio alle ore 11.30 e il 10 maggio alle ore 14.30 è prevista una visita guidata con la curatrice della mostra Eloisa Betti (su prenotazione).
Le visite guidate sono possibile per gruppi minimi di 7 persone e fino a un massimo di 15, e danno accesso all’esposizione di originali presso le bacheche realizzate da Giò Ponti collocate al piano superiore di Palazzo Bo.
Segnaliamo che l’esposizione di originali è accessibile solo a piedi, attraverso una scalinata, e non è dunque idonea a chi ha problemi motori.
Prenotazioni scriverendo a casrec@unipd.it
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Lottare per la libertà, resistere a Padova. Egidio Meneghetti, l'università, la città è il titolo della mostra promossa dal Centro per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea dell’Università di Padova (Casrec), aperta al pubblico fino al 12 maggio 2025 tra il Cortile pensile di Palazzo Moroni e Palazzo del Bo a Padova, negli orari di apertura dei due palazzi.
La mostra, a cura di Eloisa Betti (coordinamento), Giulia Albanese, Filippo Focardi, Giovanni Focardi, Margherita Losacco, Luca Marinello, Roberta Monetti e Giulia Simone, è parte di un progetto di terza missione del Centro per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, a 10 anni dalla sua istituzione e a 80 anni dalla Liberazione. Un progetto che ha coniugato la conoscenza della storia e memoria del Novecento con l’educazione alla cittadinanza attiva e la valorizzazione dell’importante archivio del Casrec.

Foto: Università di Padova - Centro di Ateneo per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea ©
La mostra approfondisce innanzitutto il ruolo fondamentale di Egidio Meneghetti, professore dell’Università di Padova e fondatore - con il latinista Concetto Marchesi e il giurista Silvio Trentin - del Comitato di liberazione nazionale regionale veneto. A partire dalla figura di Meneghetti, considerato la guida riconosciuta della resistenza padovana e veneta, viene ricostruita la rete clandestina che si sviluppò dal settembre 1943 attorno a lui e Concetto Marchesi, una rete che vide il suo perno nell’Università di Padova, cui fu attribuita nel 1945 la Medaglia d’oro al Valor Militare, unica università italiana a ricevere tale riconoscimento.
Organizzata in tre spazi diversi, l’esposizione offre tre diversi percorsi di approfondimento che analizzano innanzitutto il ruolo fondamentale di Egidio Meneghetti, professore dell’Università di Padova e fondatore - con il latinista Concetto Marchesi e il giurista Silvio Trentin - del Comitato di liberazione nazionale regionale veneto.
Il primo percorso espositivo, fulcro dell’esposizione, ricostruisce attraverso 12 pannelli collocati nel Cortile pensile di Palazzo Moroni la biografia di Egidio Meneghetti e il ruolo dell’Università di Padova durante la prima guerra mondiale, negli anni del fascismo e della seconda guerra mondiale, per arrivare al nucleo centrale della mostra costituito dal periodo settembre 1943 – aprile 1945.

Alcuni oggetti appartenuti a Egidio Meneghetti
Il secondo, in Cortile Antico del Palazzo del Bo presenta una selezione di profili biografici dei protagonisti della resistenza padovana e veneta, con un’attenzione specifica al ruolo di docenti e studenti universitari, ma ricostruendo anche biografie di altre figure chiave della lotta contro il nazifascismo nella città di Padova. Il percorso biografico è stato realizzando anche con un’attenzione al ruolo delle donne, delle studentesse e docenti universitarie nella resistenza.
Il terzo, nell’Antisala di Scienze al terzo piano di Palazzo del Bo, presenta una selezione di materiali originali, oggetti ritrovati e mai esposti al pubblico come la pistola di Meneghetti, oggi di proprietà del Casrec, scritti clandestini, la corrispondenza Meneghetti - Zancan e pubblicazioni scientifiche dello stesso Meneghetti.
>L'approfondimento su Il Bo Live
COME VISITARE LA MOSTRA
La mostra è fruibile liberamente in modo individuale per quanto riguarda gli spazi dei cortili dei palazzi, mentre il terzo percorso espositivo, all'interno del Palazzo del Bo, è visitabile solo con guida.
È possibile prenotare visite guidate giornaliere (mattina o pomeriggio) alla mostra per tutta la durata dell’allestimento, con inizio del percorso a Palazzo Bo alle ore 10.30, alle 14.30 e in alcuni giorni alle 17.
L’8 maggio alle ore 11.30 e il 10 maggio alle ore 14.30 è prevista una visita guidata con la curatrice della mostra Eloisa Betti (su prenotazione).
Le visite guidate sono possibile per gruppi minimi di 7 persone e fino a un massimo di 15, e danno accesso all’esposizione di originali presso le bacheche realizzate da Giò Ponti collocate al piano superiore di Palazzo Bo.
Segnaliamo che l’esposizione di originali è accessibile solo a piedi, attraverso una scalinata, e non è dunque idonea a chi ha problemi motori.
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