Dal 12 al 14 settembre si è svolta la seconda edizione dell’Alma Mater Chess Tournament, il torneo internazionale di scacchi tra università organizzato dall’Università di Bologna. L’evento ha visto sfidarsi oltre 80 studentesse, studenti e docenti provenienti da 18 atenei italiani e stranieri, confermandosi un appuntamento di rilievo nel panorama accademico e sportivo.
Cinque le università italiane presenti: Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Università di Padova, Università di Napoli Federico II, Università di Pisa e Università di Milano Bicocca, e tredici atenei internazionali, tra cui Boğaziçi University, Eindhoven University of Technology, Harvard University, Keio University, Lund University, Maastricht University, Samarkand state University, Trinity College Dublin, Université Paris 1 Panthéon Sorbonne, University College Dublin, University of Cambridge, University of Oxford e Yale University.
L’Università di Padova ha preso parte alla competizione con l’Unipd Chess Club, composto da sei dei suoi migliori giocatori: Giorgio Belli (Psicologia cognitiva applicata), Tommaso Bergamasco (ICT for Internet and Multimedia), Joshuaede Cappelletto (Matematica), Jacopo Gennari (Ingegneria dell'informazione), Emma Vittoria Trolese (Psicologia dello sviluppo, della personalità e delle relazioni interpersonali) e Marco Zenari (Neuroscienze).
Nel corso delle cinque sessioni a sistema svizzero, l’Università di Padova ha affrontato in sequenza l’Università di Pisa, Harvard University, l’Università di Bologna, Maastricht University e Université de Paris.
Il torneo si è concluso con la vittoria dell’Alma Mater Università di Bologna, seguita dalla Maastricht University al secondo posto, dalla Oxford University al terzo e dall’Università di Padova al quarto. Inoltre, uno dei nostri giocatori, Giorgio Belli, ha ricevuto il premio speciale “Miglior scacchista italiano” offerto da Banca di Bologna.
«Partecipare a un evento internazionale di questo livello significa unire sport e cultura tra le giovani generazioni, valori che l'Università di Padova sostiene con convinzione - afferma il Prorettore al Benessere e allo Sport, Antonio Paoli -. Gli scacchi sono uno sport riconosciuto dal CIO e, per la loro particolarità, possono ritagliarsi un ruolo fondamentale nella formazione e nella vita quotidiana delgli studenti. Come tutti gli sport insegnano disciplina, impegno, spirito di squadra e resilienza, affinando in particolare anche la capacità di concentrazione e il pensiero strategico».
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Cinque le università italiane presenti: Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Università di Padova, Università di Napoli Federico II, Università di Pisa e Università di Milano Bicocca, e tredici atenei internazionali, tra cui Boğaziçi University, Eindhoven University of Technology, Harvard University, Keio University, Lund University, Maastricht University, Samarkand state University, Trinity College Dublin, Université Paris 1 Panthéon Sorbonne, University College Dublin, University of Cambridge, University of Oxford e Yale University.
L’Università di Padova ha preso parte alla competizione con l’Unipd Chess Club, composto da sei dei suoi migliori giocatori: Giorgio Belli (Psicologia cognitiva applicata), Tommaso Bergamasco (ICT for Internet and Multimedia), Joshuaede Cappelletto (Matematica), Jacopo Gennari (Ingegneria dell'informazione), Emma Vittoria Trolese (Psicologia dello sviluppo, della personalità e delle relazioni interpersonali) e Marco Zenari (Neuroscienze).
Nel corso delle cinque sessioni a sistema svizzero, l’Università di Padova ha affrontato in sequenza l’Università di Pisa, Harvard University, l’Università di Bologna, Maastricht University e Université de Paris.
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